GP Miguel Indurain, l'esperto Hivert precede tutti nel finale
È di Jonathan Hivert l’edizione 2019 del Gran Premio Miguel Indurain. Il francese classe 1985 della Direct Énergie fa il vuoto sull’Alto de Ibarra a 2 chilometri dall’arrivo e succede ad Alejandro Valverde nell’albo d’oro della gara intitolata al campione navarro. Per il transalpino è il quinto successo in una gara di un giorno dopo il GP La Marseillaise del 2010, la Paris-Troyes e la Klasika Primavera del 2011 e il Tour du Finistère del 2018.
Una gioia a lungo attesa, e costruita nel finale di una gara che pareva nelle mani dell'Astana. Perché dopo un attacco sul Guirguillano a 68 km dall’arrivo Nairo Quintana esce di scena, e nel gruppo che prende il volo senza Mikel Landa sono Omar Fraile e Gorka Izagirre a dettare il ritmo. Invece, dopo gli attacchi di Mikel Nieve e Rubén Plaza, Tadej Pogacar tenta l’allungo in discesa, prima della stoccata vincente di Jonathan Hivert. Al traguardo il francese arriva con 9" su Luis León Sánchez (Astana Pro Team), Sergio Higuita (Fundación Euskadi), Mikel Nieve (Mitchelton-Scott), Carlos Verona (Movistar Team), Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Fernando Barceló (Euskadi Murias).
Gara che prova ad accendersi dopo la scollinata dell’Alto de Guirguillano, primo gpm dopo 97 km sostanzialmente piatti. Prima mossa di un Nairo Quintana in palla, poi Darwin Atapuma raggiunge il trio composto da Aleksandr Riabushenko, Sergio Samitier e Bernardo Suaza, ed ecco che si compone il primo vero gruppetto di una quindicina di uomini a 60 km dall’arrivo. Tutto vano: dopo tre km arriva la neutralizzazione della giuria di gara dovuta alla caduta di dieci uomini dopo la discesa proprio dal Guirguillano, con mancanza di ambulanze al seguito della corsa.
Finalmente, dopo 8 chilometri, si riparte ai piedi dell’Alto de Lezaun. E la gara si infiamma. Attacco immediato di Mario González seguito da Omar Fraile, quindi a 42 chilometri dall’arrivo si compone un gruppo di 20 uomini che guadagna rapidamente terreno. Presenti Carlos Verona e Eduard Prades della Movistar, Mikel Nieve e Tsgabu Grmay della Mitchelton-Scott, Omar Fraile, Gorka Izagirre e Luis León Sánchez dell’Astana, Jonathan Hivert della Direct Énergie, Anthony Perez della Cofidis, Rui Vinhas della W52, Fernando Barceló e Mikel Iturria dell’Euskadi Murias, Rubén Plaza dell’Israel Cycling Academy, Jonathan Lastra e Cristián Rodríguez della Caja Rural-Seguros RGA, Aldemar Reyes e Yecid Sierra della Manzana Postobón, Sergio Higuita della Fundación Euskadi, Alexander Vdovin della Lokosphinx e Luis Mendonça della RP Boavista.
Questo plotone guadagna una quarantina di secondi sul gruppo, e né gli attacchi di Fernando Barcelo né quelli di Omar Fraile riescono a rompere il comando. Sul gpm dell’Alto de Eraul Gorka Izagirre detta il ritmo mandando in difficoltà anche Eduard Prades con una Movistar in disarmo, ma dopo i tentativi di Mikel Nieve a sette km dall'arrivo e di Rubén Plaza poco dopo, è Tadej Pogacar a provare l’allungo in discesa sino a conquistare una decina di secondi di margine. Ma c’è Jonathan Hivert: nel breve stacco dell’Alto de Ibarra il francese spacca le gambe a tutti, allunga in discesa, e arriva al traguardo a braccia alzate. Il trentaquattrenne è il primo francese a vincere in terra navarra da quando la corsa è intitolata a Miguel Indurain: Nel 1991 sul primo gradino del podio salì Roland Lecrec in quello che era ancora il Trofeo Comunidad Foral de Navarra.