La sentenza di Bernard Hinault: "La carriera di Froome è quasi finita"
"La carriera di Chris Froome è quasi finita". Parole e musica (melanconica) di Bernard Hinault. Il cinque volte vincitore del Tour de France (tre successi anche al Giro d'Italia, due alla Vuelta e vincitore anche dei Mondiali di Sallanches 1980, oltre che di una Parigi-Roubaix, due Liegi-Bastogne-Liegi e altrettanti Lombardia) non ha usato mezzi termini in un'intervista rilasciata a Cyclismactu.net.
"Secondo me, la sua carriera è quasi finita - ha detto Hinault rispondendo a una domanda sul britannico della Israel Start-Up Nation - Non ha perso l'entusiasmo, ma non è facile riprendersi da una caduta come quella che ha subito nel 2019. E si vede che non si è ripreso e che si sta trascinando. Sembra estremamente difficile vederlo al meglio. Se doveva tornare, sarebbe già tornato".
Il fuoriclasse francese ha parlato anche del connazionale Thibaut Pinot. "Cosa possiamo dire di Pinot? Non c'è molto da dire. Questo è il problema del corridore e della sua squadra. Non sono in squadra, non posso dire se c'è stato un problema, se non hanno fatto la cosa giusta o se sì. La medicina oggi è migliore di quella di 40 anni fa, quindi vedremo cosa accadrà in futuro. In ogni caso, è un peccato che abbia dovuto rinunciare ancora una volta a una gara prestigiosa come il Giro d'Italia. Se si riprendesse e fosse al via del Tour, non sarebbe male".
Inevitabile la domanda sui favoriti per il Giro d'Italia che scatta sabato. "È difficile avere un favorito prima dell'inizio. Remco Evenepoel riprenderà a correre in Italia, Egan Bernal ha corso poco, quindi non possiamo dire oggi chi è il favorito. È con il progredire della gara che vedremo alcuni contendenti staccarsi e forse un corridore dominare gli altri. Ma per il momento non c'è un favorito per questo Giro d'Italia. Ci sono diversi contendenti".
Sulla prima parte di stagione, infine, Hinault è stato lapidario. "Difficile essere delusi". Difficile dargli torto.