Filippo Ganna, vincitore di Desenzano del Garda © Giro d'Italia
Giro d'Italia

Contro il tempo di Ganna neanche Pogi stavolta può nulla

Vittoria di Filippo nella cronometro di Desenzano, ma Tadej (secondo) si consola ampiamente allungando ancora in classifica. Buona prova di Antonio Tiberi

18.05.2024 18:30

La faccia di Filippo Ganna mentre Tadej Pogacar faceva meglio di lui al primo intertempo della cronometro del Garda era tutto un programma: “Ok, anche oggi mi frega”. Invece poi lo sloveno in maglia rosa ha preso un ritmo un tantino più basso rispetto a quello del verbanese, il quale ha così potuto festeggiare il settimo successo di tappa al Giro d'Italia (sesto in una prova contro il tempo, come Jacques Anquetil).

Ganna ha completato i 31.2 km della frazione numero 14 della corsa rosa, da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda, a una media di 53.435 km/h, unico ad aver superato la soglia dei 53, mentre Pogacar è stato l'unico - insieme allo stesso Pippo - ad andar più su dei 52 orari, il che gli ha consegnato un secondo posto che spezza il monocolore INEOS Grenadiers che altrimenti ci sarebbe stato sul podio odierno: alle spalle dello sloveno infatti si sono accomodati i compagni di Ganna, Thymen Arensman e Geraint Thomas, che hanno fatto meglio di Luke Plapp (Jayco AlUla), alla fine quinto.

Pogacar allunga ancora in classifica

Tadej Pogacar sempre più maglia rosa © Giro d'Italia
Tadej Pogacar sempre più maglia rosa © Giro d'Italia

Il tempo di Ganna è stato di 35'02", quello di Pogacar 35'31", 29" di vantaggio per l'italiano che - mentre era seduto sulla hot seat - ha ricevuto la visita di Jonathan Milan, compagno di quartetto, col quale ha festeggiato la vittoria. A Tadej va anche bene così, dato che ha allungato ancora su tutti i rivali di classifica, impegnati - loro - in una lotta molto interessante per il secondo posto. A distanze geometriche dalla maglia rosa, ma in fondo sapevamo tutti benissimo che questo Giro sarebbe andato così: uno a far cose paradisiache, gli altri a sudare e prendersi a morsi nella terrena contesa per le posizioni di rincalzo.

Ai più vicini in classifica, oggi Pogi ha dato tra i 45" - distacco di Thomas - e l'1'16" rifilato a Dani Martínez (BORA-Hansgrohe); in mezzo Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), ottimo sesto all'arrivo a 1'19" da Ganna e 50" dalla maglia rosa, e Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale), settimo a 1'25" e 56". Tutti gli altri uomini della top ten molto più indietro: 40esimo Romain Bardet (DSM-Firmenich PostNL), 44esimo Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan), 24esimo Filippo Zana (Jayco), 47esimo Einer Rubio (Movistar); l'unico ad aver risalito la china è stato Arensman, che grazie all'ottimo risultato odierno risale quattro posizioni, dalla decima alla sesta.

Anche Alex Baudin (Decathlon) guadagna posizioni (tre) ed entra a propria volta in top ten, ma in questo caso perché la sua non eccellente prova è stata migliore dei disastri di quelli che lo precedevano immediatamente nella generale. Guardiamola un po' da vicino, questa classifica: Tadej Pogacar è sempre più primo con 3'41" su Thomas, nuovo runner up ai danni di Martínez che ora è terzo a 3'56"; seguono O'Connor a 4'35", Tiberi a 5'17", Arensman a 6'30", Zana (una posizione guadagnata per lui) settimo a 7'26"; chiudono i dieci Bardet a 7'52", Fortunato a 8'40", Baudin a 8'56". Posizioni confermate nei 20 per Domenico Pozzovivo (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), 14esimo a 12'11", Davide Piganzoli (Polti Kometa), 16esimo a 14'11", e Giovanni Aleotti (BORA), 19esimo a 19'07".

Domani l'attesa tappa di Livigno. Ma senza la Forcola…

Distacchi che si dilateranno ulteriormente nella 15esima tappa del Giro d'Italia 2024, quella in programma domani da Manerba del Garda al Mottolino, salita di Livigno. È la frazione che in origine avrebbe dovuto contenere la Forcola, il transito sulla quale è stato però interdetto dalle autorità svizzere, sicché al suo posto ci ritroviamo il Mortirolo (dal versante più agevole di Monno) e il Foscagno (che svetta a 9 km dal traguardo - più o meno come avrebbe fatto la Forcola, ma essendo duro la metà di quella).

Ci sarà battaglia? Probabilmente la vittoria di tappa se la giocheranno i fuggitivi, che potranno trovare terreno buono in quanto non sarà così scontato che la UAE Emirates decida di tener chiusa la corsa: ricordiamo che i chilometri da coprire saranno 222, e anche nella prima parte non mancheranno le salite: Lodrino prima, Colle San Zeno poi.

Il Mottolino però (che per metà è il Passo di Eira) consterà di 3 km conclusivi molto duri. Questo significa che quantomeno i big della classifica si scorneranno in quei tre chilometri (ebbene sì: può succedere anche in un GT in cui è presente Tadej), a meno che qualcuno non decida di osare magari già sui 15 km del Foscagno. Del tutto improbabile che sia Pogi, quel desso: col margine che ha in classifica, gli basterebbero sette 0-0 per andare a dama senza scalfitture. Poi la sua indole ci fa pensare che almeno un'altra impresa se (e ce) la concederà, da qui a Roma; ci stupiremmo se ciò avvenisse già domani.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!