Il podio della Tirreno-Adriatico 2025 © Tirreno-Adriatico via X
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Ayuso: "Non chiamatemi il Pogačar spagnolo". Tiberi: "Mai mollare"

Le parole dei protagonisti della Tirreno-Adriatico 2025 nelle interviste del dopo tappa e in conferenza stampa

16.03.2025 21:17

Juan Ayuso (UAE Team Emirates-XRG) ha vinto la sessantesima edizione della Tirreno-Adriatico. Nella conferenza stampa post-gara, lo spagnolo ha parlato della sua settimana perfetta e del cammino verso il Giro d'Italia, dove ritroverà anche Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious). Nelle interviste del dopo corsa, il frusinate ha commentato il proprio terzo posto, analizzando anche la propria performance nella tappa regina.

Antonio Tiberi: “Sono migliorato giorno dopo giorno”

Il terzo posto è un nuovo step nella mia carriera” ha commentato Tiberi. "Ho iniziato molto bene questa stagione, meglio dell'anno scorso. Filippo Ganna è stato bravo a muoversi e a scavalcarmi, ha meritato di finire secondo" ha detto riferendosi al sorpasso di Ganna grazie ai secondi di abbuono guadagnati nell'ultima tappa. “Questa settimana ho imparato che non bisogna mai mollare. All’inizio sentivo di non essere al meglio della mia forma, soprattutto a causa di pioggia e freddo. Però ho tenuto duro, sperando di arrivare a sentirmi meglio e così è stato. Ho sentito di migliorare giorno dopo giorno, e in vista del Giro questa è una cosa buona, perché ho riconfermato le sensazioni che ho avuto l’anno scorso: alla fine della prima settimana mi sento sempre bene". Tiberi ha poi interpretato la propria prestazione nella tappa di sabato: "Preferisco gestire sforzi così duri in salita con regolarità e non con un cambio di ritmo. Cerco di andare in progressione fino agli ultimi chilometri e da lì dare il mio massimo per guadagnare il più possibile o diminuire il gap da chi sta davanti, come è successo ieri con Derek Gee, che ho ripreso nell’ultimo chilometro e mezzo".

Antonio Tiberi alla Tirreno-Adriatico 2025 © Tirreno-Adriatico via X
Antonio Tiberi alla Tirreno-Adriatico 2025 © Tirreno-Adriatico via X

Juan Ayuso: “Ho avuto la mia chance e ho dato il meglio”

Penso di essere cresciuto molto in questa settimana, anche mentalmente. Non avevo mai affrontato tante giornate fredde e piovose: penso che siano importanti in vista del Giro d'Italia, dove è probabile che ce ne siano altre. Devo abituarmici” ha esordito lo spagnolo. "Ci sono stati momenti duri: dopo la tappa di 240km ho pensato che non sarebbe potuta andare peggio di così, ma poi il giorno dopo era anche più freddo. Ma quando vedi tutti soffrire come te un po' ti aiuta a superare il momento. Parlando di gambe, mi sono sentito bene tutta la settimana: sapevo che sarei dovuto rimanere concentrato fino a ieri, per provare a fare la differenza”.

Ayuso ha parlato poi dei corridori che lo hanno aiutato ad ottenere la vittoria della Corsa dei Due Mari: tra tutti il giovane messicano Isaac Del Toro: "Isaac mi ha aiutato tanto anche nella Tirreno-Adriatico dell'anno scorso. Poi non abbiamo più corso tanto insieme, mentre quest'anno abbiamo fatto quasi lo stesso calendario. Gli sono molto grato: andremo insieme al Giro e spero che dopo correremo ancora insieme, così che anche io possa aiutarlo, perché nella forma in cui è potrebbe sicuramente vincere”. 

Isaac Del Toro, Adam Yates e Juan Ayuso durante la Tirreno-Adriatico 2025 © UAE Team Emirates via X
Isaac Del Toro, Adam Yates e Juan Ayuso durante la Tirreno-Adriatico 2025 © UAE Team Emirates via X

La UAE Emirates è la squadra che ha totalizzato il maggior numero di vittorie lo scorso anno, guidando la classifica delle più vincenti anche in questo inizio di stagione. Il giovane spagnolo, però, non sente su di sé la pressione della squadra: “È più quella che mi metto addosso io stesso: voglio essere il corridore migliore che posso. In questa squadra ogni volta che ottieni una chance devi dare il meglio: siamo i migliori al mondo e sono tanti i corridori che possono vincere. L'anno scorso [al Tour de France] è stato diverso perché era un mio compagno di squadra a inseguire un grande obiettivo e non io: non è qualcosa a cui sono abituato. Quest'anno avrò il mio obiettivo personale da inseguire al Giro: è una cosa che preferisco”. 

Gli è poi stato chiesto della convivenza in squadra con Tadej Pogačar: “Tadej è il miglior corridore al mondo: quando c'è devi correre per lui. Come ho detto, ogni chance che viene concessa in questa squadra va sfruttata per mostrare il proprio valore. Per questo sono felice di aver vinto qui”. Ayuso è stato paragonato dalla stampa spagnola al campione del mondo, ma chiarisce: “Da una parte mi fa piacere essere chiamato il Pogačar spagnolo, perché vuol dire essere visto come uno dei migliori della storia. D'altra non mi piace, e non per Tadej: mi hanno detto anche che sarei potuto essere il prossimo Indurain o un nuovo Contador. Ma preferisco non essere paragonato a nessuno: in primo luogo perché sono tutti corridori migliori di me e poi perché mi piacerebbe essere solo me stesso. Preferisco che il mio nome venga citato da solo e non con quello di qualcun altro”.

Juan Ayuso alza il trofeo della Tirreno-Adriatico 2025 © Tirreno-Adriatico via X
Juan Ayuso alza il trofeo della Tirreno-Adriatico 2025 © Tirreno-Adriatico via X

Parlando del proprio miglioramento generale, Ayuso ha evidenziato come questo sia figlio di un cambio di prospettiva attuato questo inverno: “Mi sono focalizzato di più su progetti a lungo termine: il mio calendario è tutto incentrato sul Giro d'Italia, infatti correrò meno. In altre circostanze, con la forma che ho adesso, potrei provare a vincere altre gare. Ma come ho detto la cosa più importante è il Giro. Poi c'è sempre spazio per migliorare, magari con un altro training camp in altura. Fino ad ora non avevo mai fatto lavori specifici in palestra, mentre ora sono regolarmente nel mio programma. È stato uno dei grandi cambiamenti di quest’anno, ma non dipende tutto da questo. C’è sicuramente da considerare la mia crescita: ho un anno di più e certe cose vengono col tempo. Quest’inverno mi sono allenato più di quanto avessi mai fatto negli anni precedenti: a gennaio ero già nel mio peso forma".

Riguardo al Giro d'Italia, Ayuso ha commentato anche la presenza di un avversario temibile come Primož Roglič: “Da una parte devi focalizzarti solo su te stesso, perché non puoi controllare ciò che fanno gli altri. Ma è utile anche conoscere la forza e le debolezze dei tuoi avversari, per adattarti a loro e riuscire a batterli. Ho corso contro Roglič in tutte le edizioni della Vuelta a España che ho disputato: è un rivale al quale sono abituato. Mi ha sempre battuto, quindi le probabilità non sono dalla mia parte, ma spero di poter cambiare questa cosa”. Lo spagnolo è comunque pronto alla sfida e ha già individuato alcuni dei punti critici della prossima Corsa Rosa: “Ho già fatto la ricognizione della tappa di Siena, quella con gli sterrati, che per noi uomini di classifica sarà molto pericolosa; e ho visto la cronometro di Pisa, che sarà altrettanto importante: è lunga, ci saranno grandi distacchi. Non penso che farò la ricognizione di altre tappe, nemmeno di quelle di montagna: in questo momento le cime come il Colle delle Finestre sono ancora innevate, quindi è impossibile”.

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