Sam ci crede e conferma: il migliore sono io!
Brugge-De Panne decisa dal volatone, s'impone Bennett su Philipsen e Ackermann. Per Nizzolo un quarto posto di sfortuna e rimpianti, nono Viviani
Quinta vittoria stagionale per Sam Bennett, che alle tappe conquistate tra UAE Tour e Parigi-Nizza (due+due) aggiunge l'affermazione in una bella semiclassica fiamminga, la Brugge-De Panne, da qualche anno erede della mai troppo rimpianta Tre Giorni di La Panne (così la chiamavamo all'italiana). Bennett voleva fortemente un successo in linea che confermasse il suo status attuale di velocista numero uno al mondo, e l'ha ottenuto battendo Jasper Philipsen e Pascal Ackermann, mentre Arnaud Démare ha sconfitto tutti gli altri... nel senso che il campione nazionale francese si è bloccato di colpo a 150 metri dal traguardo per aver perso un pedale, e di fatto ha frenato la rincorsa di tutti gli altri. Primo tra i danneggiati, Giacomo Nizzolo, che provava a uscire da dietro e che ha dovuto così restare al vento visto che si era creato un buco tra i corridori destinati a occupare per intero il podio e quelli che si son trovati a chiudere il buco prodotto da Démare. Per l'azzurro un quarto posto e qualche rimpianto, mentre in top ten troviamo anche Elia Viviani al nono posto.
203.9 i chilometri completamente piatti tra Brugge e De Panne, e si è dovuto attendere il km 20 per avere la fuga del giorno, composta da sei uomini: Alexis Gougeard (AG2R Citroën), Gerben Thijssen (Lotto Soudal), Barnabás Peák (BikeExchange), Ruben Apers (Sport Vlaanderen-Baloise), Erik Nordsaeter Resell (Uno-X) e Wout Van Elzakker (Vini Zabù). Il margine non è mai stato troppo corposo, comunque gli attaccanti sono rimasti al vento fino ai -76, quando sono stati ripresi dal gruppo. Un gruppo che era stato attraversato da un paio di momenti di ventagli, senza che ciò comportasse però eccessivi stravolgimenti: troppo flebili infatti le correnti per permettere una vera selezione, sicché in entrambi i casi le posizioni si sono poi ricomposte.
Ai -71 è partito al contrattacco Sebastián Mora (Movistar), una mezz'oretta di gloria per il pistard spagnolo che è rimasto al comando solitario della corsa fino ai -48, quando è stato raggiunto. Non hanno inciso i successivi passaggi da DeMoeren, il lunghissimo rettilineo campagnolo affrontato per tre volte, l'ultima ai -35: nonostante la Lotto abbia provato in questo caso a forzare l'andatura, non c'è stato verso di spaccare il plotone. E allora un altro contropiede, stavolta a due, con un altro uomo Movistar (Lluís Mas) in compagnia di un italiano, Davide Martinelli (Astana Premier Tech): usciti ai -30, i due sono rimasti in avanscoperta per meno di 10 km, con margini sempre risicatissimi. Presi loro ai -21 è scattato dal gruppo Brent Van Moer (Lotto) che ha guadagnato fino a 15" prima di sbattere nel vento contrario ed essere così ripreso ai -11. Molto attiva in tutta questa fase la Qhubeka Assos di Giacomo Nizzolo.
Gli ultimi 10 km sono stati una lunga volata prima della... volata. Ai -9 una foratura ha appiedato Edward Theuns, capitano di giornata per la Trek-Segafredo, il quale ha dovuto dar fondo alle riserve per rifarsi sotto ai -6. Ai 1800 metri un estremo tentativo di evadere dalla logica ferrea dei treni l'ha proposto Tosh Van der Sande (Lotto), ma la Deceuninck-Quick Step di Sam Bennett non gli ha lasciato scampo, annullando l'azione ai 1200 e prendendo con decisione il controllo delle operazioni al momento giusto. Il treno del WolfPack è stato letteralmente perfetto sul lungo rettilineo finale, Michael Mørkøv ha lanciato Sam Bennett ai 150 metri e l'irlandese non ha dovuto far altro che finalizzare da par suo il lavoro dei compagni.
Bennett ha respinto il tentativo di anticipo da parte di Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix), superando il belga ai 75 metri e tagliando il traguardo col braccino comodamente alzato con pugnetto. Terzo posto per Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), che con Philipsen aveva lottato parecchio per prendere la ruota del velocista Deceuninck. Arnaud Démare (Groupama-FDJ), a riprova di un momento di luna particolarmente storta, ha perso il pedale destro mentre si accingeva a propria volta a sprintare, ai 150 metri, e trovandosi in quel momento alle spalle dei primissimi (i tre del podio e il trenino Sénéchal-Mørkøv) ha di fatto creato un buco incolmabile per quelli dietro, a partire da Giacomo Nizzolo che si è trovato a dover chiudere un gap impossibile. Quarto posto per il campione europeo della Qhubeka, seguito da Timothy Dupont (Bingoal-Wallonie Bruxelles), Hugo Hofstetter (Israel Start-Up Nation), Cees Bol (DSM), Mørkøv in rallentamento, Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits) e Stanislaw Aniolkowski (Bingoal) a chiudere la top ten.
Il carosello magico delle corse fiamminghe, appena partito e probabilmente destinato al vicolo cieco del rinvio della Roubaix a data da destinarsi, passerà venerdì da una stazione molto importante: quella di Harelbeke, dove la E3 tornerà a disputarsi dopo un anno di stop (per il covid): rivedremo la disfida tra i giganti dei muri, e francamente non si vede l'ora.