Dopo tanto cadere Roglic si rialzò: tappa e maglia al Delfinato
Un ottimo Giulio Ciccone chiude al secondo posto alle spalle di Primoz dopo aver fatto saltare il leader Remco Evenepoel, salvato da Mikel Landa
Roglic vince la sesta tappa del Giro del Delfinato lanciando un primo segnale in vista del Tour del France. Sull’arrivo di Le Collet d’Allevard, lo sloveno mostra i muscoli e, anche grazie a un ottimo gioco di squadra con il suo compagno Vlasov, riesce a conquistare la maglia gialla di leader della classifica generale. Secondo uno splendido Giulio Ciccone, che a 3,5 chilometri dall’arrivo lancia l’attacco che mette in crisi Evenepoel ed è l’unico che riesce a provare fino all’ultimo a contendere la tappa a Roglic.
Buona prova anche di Matteo Jorgenson – quarto al traguardo - che da solo è chiamato a riscattare le sfortune della sua Visma, insieme alla coppia della INEOS composta da De Plus e Rodríguez, appena dietro il campione statunitense. Remco Evenepoel perde terreno ma non molla. Il belga, infatti, riesce a limitare i danni nonostante la giornata difficile, rimanendo secondo in classifica generale. Per Roglic è la seconda vittoria stagionale dopo la crono d'apertura al Giro dei Paesi Baschi.
Giro del Delfinato 2024, la cronaca della sesta tappa
La sesta tappa del Giro del Delfinato 2024, da Hauterives a Le Collet d’Allevard, di 174 Km, è la prima di un trittico che prevede tre arrivi in salita consecutivi, nei quali si deciderà il vincitore della competizione. Il profilo della tappa odierna si può dividere in due parti. Una prima parte prevalentemente pianeggiante, caratterizzata dai classici sali e scendi della pianura francese, con un'unica salita classificata, la Côte de la Côte-Saint-Andre (1,8 km al 6,7%), dopo appena 30 chilometri di corsa. Nella seconda parte, invece, il profilo altimetrico è di tutt’altro spessore, con i corridori che sono chiamati a scalare, prima, il Col du Granier (8,9 km al 5,4%) e, a seguire, le dure rampe de Le Collet d’Allevard, una salita di 11,2 chilometri all’8,1% con una parte finale quasi sempre sopra il 9%.
La tappa di oggi si apre con la notizia dell’abbandono di Juan Ayuso (UAE Emirates). Lo spagnolo purtroppo, pur essendo riuscito a tagliare il traguardo al seguito della pesante caduta di ieri, non sembra aver recuperato appieno dai tagli profondi e dalle botte subite all’anca e al gomito.
Dopo appena 7 km dalla partenza, si forma subito la fuga di giornata composta da sei uomini: Magnus Cort (Uno-X Mobility), Romain Grégoire (Groupama-FDJ), Thibault Guernalec (Arkéa-B&B Hotels), Arjen Livyns (Lotto Dtsny), Mason Hollyman (Free Palestine) e Alessandro Fancellu (Q36.5). Tra questi, il più vicino in classifica generale è il francese della Groupama, con quasi 3’ di distacco da Evenepoel. I sei fuggitivi riescono ad ottenere un vantaggio massimo di 5’45”.
Prima di imboccare l’ultima salita Guernalec e Hollyman finiscono a terra senza conseguenze, con il primo che riesce a rientrare sui fuggitivi, mentre il secondo è costretto a farsi riassorbire dal gruppo maglia gialla, ora tirato dalla Soudal Quick-Step di Remco Evenepoel e della Lidl-Trek di Giulio Ciccone.
Dalla bagarre finale emerge Primoz Roglic
Dopo un incredibile errore di percorso da parte dei battistrada, quando mancano 11 chilometri all’arrivo inizia l’ultima ascesa. Tra i fuggitivi allungano Grégoire e Magnus Cort, che ben presto è costretto a desistere dal ritmo del francese. Il gruppo, nel frattempo, è tirato dagli uomini della INEOS che imprimono un ritmo in grado di fare selezione.
Ai meno 4 chilometri dall’arrivo, evadono dal gruppo De Plus e Vlasov che si riportano subito su un sanguinante Grégoire. Il gruppo dei favoriti, composto da una decina di uomini, tuttavia, rimane a pochi secondi e ai meno 3,4 chilometri attacca Giulio Ciccone a cui presto si accodano Roglic, Jorgenson, Rodríguez e Gee. Si tratta di un violento cambio di ritmo che fa male al leader della classifica generale Remco Evenepoel, il quale inizia a mostrare i primi cenni di cedimento. Il campione belga, tuttavia, da buon passista e grazie a uno straordinario lavoro del suo compagno Mikel Landa riesce a contenere i danni. Al traguardo sarà ottavo con un passivo di soli 42”.
Davanti, intanto, i due fuggitivi vengono ripresi dal gruppetto inseguitore, con la BORA che può iniziare il suo forcing grazie all’azione di un ottimo Vlasov. Ai meno 700 metri a giocarsi la vittoria rimangono solo Ciccone e Roglic con quest’ultimo che ha la meglio dando sfoggio di una delle sue consuete progressioni fulminanti. Chiude il podio Vlasov, terzo a 11” seguito da Derek Gee e da Carlos Rodríguez.
Ora la classifica generale vede al comando Primoz Roglic, con Evenepoel secondo a 21” e Jorgenson terzo a 58”. Domani la penultima tappa, da Albertville a Samoëns 1600, 155.3 km, con tre Gpm di prima categoria e l’ascesa finale di 10 km al 9,3%.