Filippo Ganna, sulle strade della Tirreno-Adriatico 2025 © INEOS Grenadiers via X
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Tirreno-Adriatico, Ganna: "Sono partito troppo presto. Ho chiesto a van der Poel ..."

Andrea Vendrame spiega la tattica decisa a tavolino, Mathieu van der Poel rivela di essersi bloccato durante lo sprint

12.03.2025 18:54

Nella giornata odierna è giunta la terza vittoria italiana nelle prime tre frazioni della Tirreno-Adriatico 2025, con Andrea Vendrame che ha alzato le braccia al cielo sul traguardo di Colfiorito. Il nativo di Conegliano ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della tappa, così come hanno fatto anche Filippo Ganna, Juan Ayuso e Mathieu van der Poel.

Andrea Vendrame vince la terza tappa della Tirreno-Adriatico 2025 © Tirreno-Adriatico / LaPresse
Andrea Vendrame vince la terza tappa della Tirreno-Adriatico 2025 © Tirreno-Adriatico / LaPresse

Vendrame: “Tutto è andato come avevamo previsto”

È una vittoria molto importante per me, perché avevo bisogno di un successo di prestigio che si aggiungesse a quelli ottenuti in passato al giro, e per il mio team, che è costantemente a caccia di punti UCI. Oggi tutto è andato come avevamo previsto, in quanto nel briefing prima della partenza ipotizzavamo un arrivo a ranghi relativamente ristretti. Era importante scollinare nelle prime 15/20 posizione per evitare buchi e poi mantenere il sangue freddo nel finale, scegliendo il momento giusto per lanciare lo sprint. Sapevo che la strada si restringeva negli ultimi 300 metri e quindi ho deciso di partire. Queste condizioni climatiche non sono ideali, ma ho dimostrato ancora una volta di trovarmi bene”.

Ganna: “Ho chiesto a van der Poel se la squadra volesse aiutarmi”

Oggi voglio ringraziare in primis la mia squadra, che ha lavorato tutto il giorno nonostante queste condizioni climatiche. Nel finale la corsa si è infiammata e ci ho provato. Forse ho attaccato troppo presto, ma non volevo correre rischi in volata, né rimpiangere l'eventualità che qualcun altro riuscisse ad anticipare il gruppo. Le gambe girano bene e questo test, visto anche il chilometraggio, è importante anche in vista delle grandi classiche. Durante la salita finale ho chiesto a van der Poel se la sua squadra volesse aiutarmi e così hanno fatto. Devo ringraziarli per questo, perché altre squadre non lo hanno fatto”.

Ayuso: “Ero isolato, ho sentito tanta responsabilità”

Nel finale volevo stare davanti per controllare la situazione, senza mai attaccare in prima persona. Forse ero un po' isolato, ho sentito tanta responsabilità su di me. Ho visto che ci sono stati tanti attacchi e che nella prima parte del gruppo c'erano corridori come Hindley, Carapaz, Pidcock e Ganna che erano agguerriti perché volevano guadagnare tempo, quindi ho deciso di seguire i loro attacchi”.

Van der Poel: “Ero bloccato a 150-200 metri dal traguardo”

Oggi mi sentivo bene, ma la salita finale non era abbastanza dura da creare grandi distacchi. Nel finale volevo davvero scattare, ma ero bloccato a 150-200 metri dal traguardo. Per questo motivo ho dovuto interrompere il mio tentativo per un attimo. È un peccato, ma è così che vanno le gare”.

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Amante del ciclismo grazie alla passione che mi ha trasmesso il nonno. Aspirante giornalista a cui piace raccontare storie di sport