I 3 fuggitivi che si sono giocati la settima tappa del Giro © Giro d'Italia
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I fuggitivi sono al settimo cielo, i big fanno scaricabarile

Le dichiarazioni dopo questa strana settima tappa del Giro. La fuga della prima ora viene lasciata arrivare tra l'indifferenza dei capitani: Thomas dà la colpa al vento, Caruso al controllo reciproco

12.05.2023 18:24

Ecco le dichiarazioni post-gara di alcuni dei protagonisti di questa settima tappa del Giro d’Italia.

Davide Bais: “Fortunato sullo Zoncolan un’ispirazione, oggi ero in fuga in suo appoggio”

“Finalmente è arrivata la mia prima vittoria da professionista, non mi aspettavo di ottenerla al Giro. Oggi il mio ruolo era di andare in fuga come punto d’appoggio per il mio capitano Lorenzo Fortunato. L’ispirazione è arrivata proprio dalla sua vittoria sullo Zoncolan due anni fa. Ho gestito bene il finale, tra i 3 ero quello più veloce e meno scalatore, ho quindi aspettato gli ultimi metri ed è andata benissimo”.

Karel Vacek: “Giornata fondamentale per la mia carriera, un anno fa volevo smettere” 

“Sono 4 anni che non sono più stato in grado di competere per la vittoria, quando da Juniores mi scontravo con Remco Evenepoel ed altri ragazzi. Dopo tutte le difficoltà che ho attraversato, oggi per me è come una vittoria. Non mi rendo ancora conto di quello che è successo, solo un anno fa volevo smettere di correre in bici, ma ho continuato a fare sacrifici, sono stato chiamato all’ultimo minuto per questo Giro d’Italia. Non avete idea di quanto sia importante per me la giornata di oggi”.

Simone Petilli: “Mi sono fatto prendere dalla foga e ho tirato troppo”

“Ad essere sincero è dall’inizio del Giro che ho pensato alla possibilità di vestire la Maglia Rosa. Credo di aver fatto molti errori nel corso della tappa, forse mi sono fatto prendere dalla foga e ho tirato un po’ troppo, ma i miei compagni d’avventura sono stati comunque più forti. Speravo di entrare in una fuga numerosa, in 4 è stato molto difficile, ma ci riproveremo”.

Geraint Thomas: “Il vento contrario ha bloccato gli attacchi”

“Il vento contrario sulla salita finale ha condizionato pesantemente la battaglia tra noi capitani. Nessuna squadra ha voluto prendere l’iniziativa perché si stava molto meglio coperti anziché nelle prime posizioni; non c’erano le condizioni per attaccare. Io mi sento sempre meglio e spero di arrivare al top nella terza settimana, dove ci sarà la vera battaglia per la classifica generale”.

Damiano Caruso: “C’è controllo tra le grandi squadre”

“Non so perché chi oggi poteva vincere la tappa abbia lasciato andare la fuga. Tutti davano per scontato che i fuggitivi venissero ripresi, invece sono stati lasciati scappare troppo lontano. Forse le grandi squadre che ambiscono alla vittoria finale si stanno un po’ controllando”.

Andreas Leknessund: “Mi aspettavo fosse più dura, aspettavo qualche attacco”

“Oggi mi sono sentito bene, siamo andati forte solo negli ultimi chilometri. Mi aspettavo che fosse più dura, è stata anche un po’ noiosa ad un certo punto, credevo che qualcuno attaccasse. Io sono contento di vestire la Maglia Rosa ancora per qualche giorno”.

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