Il Giro d'Abruzzo 2024 - Analisi del percorso
4 tappe tutte variamente movimentate e scoppiettanti per stimolare i protagonisti del prossimo Giro d'Italia a testarsi; il punto cardine sarà Prati di Tivo alla terza tappa
Il Giro d'Abruzzo 2024, corsa rispolverata per riempire lo spazio lasciato dall'annullamento del Giro di Sicilia, è stato pensato da RCS come una sorta di Delfinato all'italiana, quindi una corsa rivolta ai corridori da corsa a tappe vista come passaggio di preparazione per il Giro d'Italia, in parte come già era per il Giro di Sicilia, ma con l'ulteriore finalità di percorrere le stesse strade della Corsa Rosa ventura (quest'anno sarà il caso di Prati di Tivo). La corsa sarà usata come test per il Giro anche da un punto di vista mediatico, sperimentando nuove grafiche e trasmissione di dati che poi saranno adottate proprio a maggio. Notizia fondamentale è il fatto che la gara non sarà soltanto un tamponamento per il 2024, ma un nuovo progetto pensato per avere ulteriori edizioni negli anni a venire.
Le tappe nel dettaglio
Martedì 9 aprile - 1a tappa: Vasto - Pescara (161 km)
Tappa teoricamente per velocisti, ma in verità ampiamente mossa per tutta la sua lunghezza. Si segnalano soprattutto le asperità di Fossacesia (2.8 km al 4.7% con un breve tratto in doppia cifra), Guardiagrele (3.8 km al 5.3%), Chieti (3.7 km al 5.7%) e Spoltore (3 km al 4.1% che salgono a strappi), quest'ultima a soli 12.6 km dal traguardo e seguita da un tratto ondulato; la discesa termina vicinissimo all'arrivo (meno di 2 km) lasciando poco spazio per organizzare la volata.
Mercoledì 10 aprile - 2a tappa: Alanno - Magliano de' Marsi (161 km)
Si va subito in montagna con una frazione piuttosto esigente, ma dal finale relativamente morbido che lascia aperta la porta ai velocisti più resistenti. La corsa entra una prima volta nel vivo dopo una quarantina di km di fondovalle, per affrontare la durissima salita a Monte Urano (4.5 km al 9.4%, max 14%) e subito dopo quella più pedalabile di Forca Caruso (10 km al 4.2%, max 9%). Quindi si ritrovano oltre 60 km di pianura per attraversare un'ampia area della Piana del Fucino prima di dirigersi verso Celano e tornare a salire verso il Valico di Fonte Capo La Maina (12 km al 3.3%, spezzati da una discesa in due tronconi al 5/6%), con scollinamento ad una quindicina di km dal traguardo che saranno quasi tutti in discesa, ma da pedalare.
Giovedì 11 aprile - 3a tappa: Pratola Peligna - Prati di Tivo (163 km)
Giornata fondamentale per la classifica (circa 3200 metri di dislivello), che ripercorre in buona parte il finale dell'8a tappa del Giro d'Italia con la salita di Croce Abbio e ovviamente quella finale. La tappa parte però subito in salita verso l'Altopiano delle Rocche, salendo prima al Valico della Forcella (salita a gradoni di 25.3 km al 3.7%, con lunghi tratti al 7%) e poi a Campo Felice (4.7 km al 5.3%). Segue una lunga discesa verso la conca aquilana e un tratto pianeggiante prima di entrare sul percorso della prossima Corsa Rosa a Monterale e quindi affrontare le due salite finali. A Capitignano, dopo alcuni km già di sensibile falsopiano, inizia formalmente la salita a Croce Abbio di 8.1 km al 4.7%. La lunga e pedalabile discesa sulla strada delle Capannelle porta direttamente alla dura salita finale di Prati di Tivo (14.6 km al 7%, max 12%).
Venerdì 12 aprile - 4a tappa: Montorio al Vomano - L'Aquila (173 km)
La tappa finale è pensata per stimolare la fantasia, con tante salite non durissime che riempiono per intero il percorso fino agli ultimi due strappi verso il traguardo di L'Aquila. In molte parti (soprattutto per quanto riguarda il finale e le due salite principali) si corre sulle strade del prossimo Giro d'Italia Women. Si affrontano senza soluzione di continuità le salite a Cermignano (circa 8 km al 4.5%), Crocetta Santa Maria (circa 5 km al 4%), Penne (6.2 km al 4.4%), Bv. di Vestea (circa 7 km al 4.4%), Forca di Penne (9.8 km al 3.5%, di cui i primi 7 sono al 4.5%) e, infine, Castel del Monte (13.7 km al 4.7%, max 11% negli ultimi metri verso il centro storico), spartiacque della corsa, che termina a 50.2 km dal traguardo. La discesa è spezzata da altre facili ascese a Calascio (circa 3.5 km al 3.3%), al Valico di San Leonardo e il falsopiano verso Barisciano. Si torna in pianura ad appena 13 km dal traguardo, dunque muoversi sulle pendici del Gran Sasso potrebbe essere comunque possibile (al netto delle pendenze molto lievi). Se nessuno si fosse ancora mosso, tutto è rimandato una manciata di km più avanti, quando si sale prima ad Acquasanta (1.7 km al 7.3%, max 9%) e poi al centro del capoluogo abruzzese (1.1 km al 7.5%, max 11%).