
Una volta qui era tutta Quick-Step: del dominio Wolfpack sul pavé non è rimasto neppure tanto
La Soudal Quick-Step, un tempo la squadra più attrezzata per la Campagna del Nord, è sparita dalle classiche del pavé: anonimato a Fiandre e Roubaix, ma il cambio di focus porta successi altrove
Quella di domenica non è stata la peggiore Parigi-Roubaix della Soudal Quick-Step nei suoi ventidue anni di storia: quest'anno infatti Yves Lampaert si è piazzato ventottesimo, ovvero otto posizioni meglio dello scorso anno, quando il miglior uomo dello Wolfpack fu ancora il belga, giunto trentaseiesimo. Nel 2023 il migliore dei lupi fu un altro belga, Tim Merlier, ventitreesimo. La conclusione è presto tratta: da tre anni la Soudal Quick-Step non mette un suo corridore nella top-20 della Parigi-Roubaix maschile.
Fiandre e Roubaix nel totale anonimato
Risultati che lasciano basiti se pensiamo ai precedenti della formazione che fino all'anno scorso era gestita da Patrick Lefevere (che ora ha passato il testimone a Jurgen Foré). Dalla sua fondazione, nel 2003, il team aveva vinto la regina delle classiche sei volte: quattro con Tom Boonen (2005, 2008, 2009, 2012), una con Niki Terpstra nel 2014 e una con Philippe Gilbert nel 2019. Nel 2023 era l'unica squadra al via ad aver vinto la Roubaix più di una volta, prima che arrivasse la tripletta di Mathieu van der Poel per la Alpecin-Deceuninck. Sempre la squadra belga domenica era quella con il maggior numero di podi e il maggior numero di top ten quelle al via (l'ultima fu quella di Lampaert nel 2022, dopo la caduta provocata da un tifoso).
Se guardiamo al Giro delle Fiandre, le cose non vanno meglio. Anzi, è andata persino peggio: quella di due domeniche fa è stata la peggiore Ronde van Vlaanderen di sempre per la Quick-Step, perfino se contiamo gli anni dell'epoca Mapei, ovvero dal 1993. Dal 2003, quando la Mapei Quick-Step (che chiuse in gloria con la vittoria di Andrea Tafi alla Ronde nella sua ultima stagione) divenne Quickstep - Davitamon, sono state ben otto le vittorie della squadra di casa: le tre di Tom Boonen (2005, 2006, 2012), le due di Stijn Devolder (2008, 2009), Philippe Gilbert nel 2017, Niki Terpstra nel 2018 e Kasper Asgreen nel 2021.
Per quanto riguarda la Gent-Wevelgem, l'ultima affermazione è quella di Tom Boonen nel 2012, ma va detto che le uniche vittorie del team nella sua storia furono proprio le tre del campione di Mol (2004, 2011, 2012).
Dal dominio nelle classiche alle volate e ai grandi Giri: il cambio di focus del Wolfpack
Il fatto che la formazione belga abbia perso il suo primato è dovuto solo in parte alla comparsa di formazioni molto più ricche e attrezzate: se il confronto può essere impari con corazzate come UAE Emirates-XRG, Visma-Lease a Bike o anche solo Lidl-Trek, lo stesso discorso non vale per la formazione che ha vinto più classiche monumento (oltre che più Giri delle Fiandre e Parigi-Roubaix) negli ultimi cinque anni, ovvero la Alpecin-Deceuninck, che non ha un budget molto differente dalla Soudal, anche se l'ingaggio del suo leader, Mathieu van der Poel, è coperto in gran parte dagli sponsor personali dell'ex-campione del mondo.
Negli ultimi anni infatti, il team belga ha fatto scelte molto decise spostando il suo focus dalle classiche del pavé alle corse a tappe e alle volate di gruppo. Ritiratisi Tom Boonen prima (nel 2017) e salutati Gilbert e Terpstra poi, la scelta è stata quella di costruire una squadra intorno a Remco Evenepoel, e a scommettere su sprinter come Fabio Jakobsen prima e Tim Merlier poi. Con Remco Evenepoel sono arrivate due classiche Liegi-Bastogne-Liegi (2022 e 2023), un Mondiale nel 2022 e una Vuelta a España sempre nel 2022, mentre l'anno scorso Tim Merlier ha portato tre vittorie di tappa al Giro d'Italia, oltre ad essere il secondo plurivittorioso stagionale (16 vittorie) dietro a Tadej Pogačar (25) e a indossare la maglia di campione europeo.

Va tuttavia aggiunto che sebbene le due monumento delle pietre siano state totalmente anonime per la Soudal, la campagna del Nord ha comunque portato la seconda vittoria consecutiva allo Scheldeprijs per Tim Merlier, nonché il secondo posto alla Gand-Wevelgem, mentre il giovane Paul Magnier ha colto la piazza d'onore alla Omloop Nieuwsblad. Oltretutto, nei piani del team belga Remco Evenpoel avrebbe dovuto cimentarsi in alcune corse della campagna del Nord nel 2025, cosa che gli è stata impedita dall'infortunio di inizio dicembre e da cui dovrebbe rientrare alle corse proprio in questa settimana.