Jenno Berckmoes vince la Muur Classic Geraardsbergen © Radio Dendria
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Muur Classic Geraardsbergen, stoccata di Jenno Berckmoes

Il belga della Lotto Dstny stacca nel finale Johannessen e Christen

28.08.2024 20:35

Una vittoria di cuore, di gambe e di testa: Jenno Berckmoes profeta in patria nella Muur Classic Geraardsbergen, corsa in linea del calendario belga appena promossa nel calendario internazionale. 

5 corridori all'attacco nella prima parte della corsa

La 2ª edizione della Muur Classic Geraardsbergen (partenza e arrivo nel celebre villaggio delle Fiandre dopo 180,2 km) si snoda su due circuiti di 25,8 km (da ripetere per due volte) e di 30,6 km, da moltiplicare per 4. Entrambi i percorsi propongono le ascese al Parikeberg (1 km al 4,2% con una pendenza massima del 10%), al Denderoordberg (altri 1000 metri su strada lastricata al 5,5% e punte del 9%) e il serpentone conclusivo per le strade di Geraardsbergen (1,1 km al 7,8% e un tratto in doppia cifra), oltre che il breve settore in pavé di Kasseistraat. A partire dalla terza tornata, poi, la scalata integrale (1,1 km) al leggendario Kapelmuur: il 7,8% della pendenza media non rende giustizia alle pietre che, fino a pochi anni fa, erano lo snodo decisivo del Giro delle Fiandre

Poco dopo il via, si avvantaggiano in cinque: i belgi Lionel Taminiaux (Lotto Dstny) e Victor Vercouillie (Baloise-Flanders), gli olandesi Timo De Jong (VolkerWessels), Jochem Kerkhaert (BEAT Cycling) e Rick Ottema (Diftar). Alle loro spalle, provano a rientrare l'italiano Matteo Milan (Lidl-Trek Factory Racing) e l'altro svizzero Fabio Sommet (Q36.5), ma soltanto quest'ultimo riuscirà ad agganciarsi ai primi nel corso del terzo passaggio.

La prima scalata al Muur rimescola ulteriormente le carte: il norvegese Andreas Skaarseth (Uno-X Mobility) e lo svizzero Fabio Christen (Q36.5) si riportano sulla testa della corsa, dalla quale perderà poi contatto De Jong. I sette attaccanti concludono la terzultima tornata con un margine di poco inferiore ai 2' sul gruppo, trainato dai Lotto Dstny nonostante un loro compagno sia all'attacco.

Berckmoes riaggancia i primi nel finale

All'inizio del penultimo giro, i Lotto Dstny e i corridori della Alpecin-Deceuninck Development prendono di petto la salita di Geraardsbergen: la selezione è particolarmente severa, ma l'accordo tra i 23 superstiti del plotone non decolla. Ne approfittano così i fuggitivi, che conserveranno un margine di 1'30" al suono della campana. 

L'ultimo passaggio sul Kapelmuur ispira un nuovo tentativo di Christen, che si porta dietro Taminiaux e Skaarseth, ma la loro azione non ha seguito: tutti di nuovo insieme ai -28 dal traguardo. Situazione frenetica anche alle spalle dei fuggitivi: azione a due dei belgi Tim Declercq - per l'occasione in gara con la Lidl-Trek Future Racing - e Thimo Willems (VolkerWessels). Entrambi, però, resteranno tra «color che son sospesi», tant'è che gli inseguitori - guidati a tutta forza dagli Intermarché-Wanty e dagli uomini della squadra di sviluppo della Alpecin, cui si aggiungeranno le nuove leve di casa Lidl-Trek - piomberanno su di essi ai -15.

Nel frattempo, cosa succede davanti? A dispetto dei tanti chilometri in fuga, i battistrada continuano a procedere di comune accordo. Certo: il cronometro non induce all'ottimismo (40" da difendere a 15 km dalla linea bianca), ma l'idea di arrivare a destinazione non è affatto peregrina. Tuttavia, ai piedi dell'ultimo Denderoordberg, il vantaggio è ormai ridotto a una manciata di secondi. E la rampa sul lastricato è un trampolino perfetto per chi rincorre. Intuìto il pericolo, Ottema prova un allungo senza speranze. Più efficace, invece, è l'azione di Taminiaux e Christen, che difendono un centinaio di metri su un quartetto formato dal belga Jenno Berckmoes (Lotto), dal norvegese Tobias Johannessen (Uno-X) e dai redivivi Ottema e Skaarseth. Il riaggancio è nell'aria: Taminiaux abbozza un ultimo scatto ai -2500 metri, ma l'ottimo lavoro dello scandinavo di scorta favorisce il riaggancio all'ultimo km. 

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Tobias Johannessen premiato con la maglia bianca al termine della terza tappa © Henning Angerer

Imboccata la salita conclusiva, Christen tenta di anticipare i corridori più freschi del gruppo, ma senza successo. Ai 200 metri, infine, l'affondo di Berckmoes, clamorosamente ignorato dalla regia, che ha indugiato senza motivo sui corridori già battuti: nessuno è in grado di rispondere al 23enne di Gand, che conquista il suo secondo successo in massima serie dopo la tappa di Forlì alla Settimana Coppi e Bartali. Johannessen si assicura il posto d'onore davanti al generoso corridore elvetico, poi Ottema e un esausto Taminiaux. Il britannico Mark Donovan (Q36.5, 6° a 28") inaugura la parata degli attardati.

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Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20