Girmay, una maglia per l'Eritrea: "I sogni si realizzano". L'Ecuador esulta con Carapaz
Le dichiarazioni degli altri due premiati di questo Tour. La maglia verde vive il giorno più bello, la maglia a pois conferma che sarà alla Vuelta
Per la prima volta nella storia del Tour de France, ci sono un corridore dell'Eritrea e uno dell'Ecuador sul palco delle premiazioni, al termine di tre settimane di record su record per i corridori che forse più di tutti rappresentano e uniscono i propri Paesi. Biniam Girmay torna a casa con la maglia verde e tre vittorie di tappe da un Tour a cui era venuto con tanti dubbi, per dividersi le volate con Gerben Thijssen e per far vedere qualcosa di buono dopo il ritiro dal Giro d'Italia. Lo sprinter della Intermarché-Wanty è andato ben oltre le aspettative, e anche la classifica a punti era già al sicuro da qualche giorno, solo oggi ha potuto sciogliersi definitivamente e godersi la festa con la famiglia e con i tanti tifosi eritrei che lo seguono sulle strade.
Un Tour da incorniciare anche quello di Richard Carapaz, che dopo aver indossato la maglia gialla dopo la terza tappa ed essere uscito presto di classifica, si è riscoperto grandissimo protagonista nelle fughe, vincendo la tappa di Superdévoluy, la maglia a pois e il premio di supercombattivo, salvando quasi da solo il Tour della EF Education-EasyPost.
Biniam Girmay: “Volevo solo far vedere che non sono un cattivo corridore”
“Non so cosa dire, ci sono un sacco di emozioni che vengono fuori, ma non vorrei piangere di nuovo in TV. Sono veramente grato per tutto oggi, non sono mai stato felice come oggi, davanti alla mia famiglia e a mia figlia che è qui, è davvero una giornata bellissima, non lo dimenticherò mai.
Indossare la maglia verde è un onore, è il simbolo degli sprinter, è un nuovo sogno che si realizza. Onestamente non ero venuto a questa corsa con ambizioni, volevo solo far vedere che non sono un cattivo corridore. Sono grato per quello che ho vissuto oggi, è il giorno più bello della mia vita. Questo è un nuovo capitolo per l'Eritrea, da molto tempo siamo parte del ciclismo, ma avere tre vittorie di tappe e la maglia verde è qualcosa di diverso, per l'Africa e specialmente per l'Eritrea. Ho iniziato col ciclismo perché guardavo il Tour in televisione, semplice. Sono cresciuto con quelle immagini, le volate e i campioni, e i miei sogni si sono evoluti nel tempo. Quando sei bambino, pensi che sia impossibile diventare professionista, è solo un sogno. Ma poi, quando lo diventi, dici che è impossibile vincere una tappa al Tour, e anche quello diventa un sogno. Ed è così bello vedere che i tuoi sogni si realizzano.”
Richard Carapaz: “Felice per quello che abbiamo raggiunto, ora la Vuelta”
“Sono contentissimo per quello che abbiamo raggiunto in questo Tour. Sapevo di avere una buona condizione nell'ultima settimana ed è andato tutto molto bene, abbiamo fatto un gran lavoro di squadra e ce ne andiamo felici per quello che abbiamo avuto. Adesso abbiamo un piano molto chiaro, andremo alla Vuelta a España e cercheremo di fare bene, sappiamo di avere un grande obiettivo per il finale di stagione.”