Bardet, rimpianti e consapevolezze
Il francese non ha dimenticato la sfortuna che lo ha tagliato fuori dalla corsa al Giro 2022. Il treno del Tour, invece, è ormai considerato perso
Arrendersi mai, ma nemmeno illudersi. Sembra essere questa la filosofia trapelata dalle parole che Romain Bardet ha condiviso con i microfoni de L'Equipe, a cui si è raccontato analizzando il recente passato in ottica futura.
Lo scalatore transalpino ha sottolineato come punterà al podio del Tour, anche perché auspicare ora a qualcosa di più sarebbe utopia: “Francamente non ci penso nemmeno più ad una vittoria del Tour de France. In un duello con Tadej Pogačar è finita. Se un giorno riuscissi ad avere la meglio con lui in alta montagna al Tour tanto meglio, ma non è un'idea fissa. Sono consapevole di essere vicino alla conclusione della mia carriera, non mi vedo a correre fino a 38 anni. Il mio obiettivo? Centrare il podio, se possibile. Sono arrivato sesto tre volte, ma a nessuno importa di questo".
Un po' di rammarico c'è invece tornando indietro a quanto accaduto allo scorso Giro d'Italia, quando un virus lo ha messo fuori dai giochi alla tredicesima tappa: “L'anno scorso durante il Giro ho pensato al primo posto finale, sentivo di poter vincere. Ma al Tour non sono più tra i favoriti, questo è ovvio. Con Jai Hindley e Richard Carapaz era diverso, so di poterli battere quando sono al massimo della forma".