Tutti i segreti della 999 Tuscany, la randonnée più impegnativa del 2025
Luca Bonechi di Bike Rando ci porta alla scoperta dell’evento internazionale di 1200 chilometri, con 15.300 metri di dislivello, che quest’anno caratterizzerà il circuito l’Italia del Gran Tour
Il 4 giugno scatterà da Pisa la 999 Tuscany Grand Rando, l’evento valevole per il circuito l’Italia del Grand Tour, il brevetto ARI che permette di pedalare nelle zone più iconiche e belle del nostro Paese attraverso una serie di randonnée organizzate con cadenza quadriennale, composta da due eventi di 1000 chilometri (la Alpi 4000 e la Sicilia No Stop), tre over 1200 (la 1001 miglia, la 999 e la Transalp) e una manifestazione che combina due eventi da 600 chilometri (la 6+6 Ajò Sardegna).
L’edizione di quest’anno della 999 prevede un percorso molto esigente di 1200 chilometri con circa 15.300 metri di dislivello, che i partecipanti saranno chiamati a percorrere in un tempo massimo di 95 ore e 12 minuti. Un impegno sia fisico che mentale che metterà a dura prova i temerari che decideranno di cimentarsi con questa sfida. Perciò, per provare a scoprire tutti i segreti del percorso della 999 e offrire alcuni consigli a chi volesse approcciarsi a questo tipo di evento per la prima volta, ci siamo rivolti a Luca Bonechi che insieme alla sua asd Bike Rando sta lavorando all’organizzazione della manifestazione.
Un percorso duro ma estremamente suggestivo
La 999 Tuscany offre un itinerario ricco di fascino e molto sfidante, pensato per valorizzare le bellezze della Toscana e garantire un’esperienza unica. Come spiega Luca Bonechi, “il percorso definitivo sarà completato e testato entro fine gennaio, poiché ogni passaggio viene studiato con grande attenzione, per poi comunque essere monitorato fino ai giorni precedenti all’evento”.
Date le difficoltà altimetriche della Toscana si è optato per ridurre il percorso a 1200 chilometri, rispetto all’edizione svoltasi al sud che ne prevedeva 1600, così da permettere una partecipazione più ampia. La partenza da Pisa, presso il parco di San Rossore - un luogo straordinario che secondo Bonechi ricorda per tipologia i giardini di Rambouillet da dove parte la Parigi Brest Parigi - è programmata alle 17. Questo consentirà alla gran parte dei partecipanti di giungere in piazzale Michelangelo a Firenze con le prime luci dell’alba, potendo così ammirare la città dall’alto in una veste unica, evitando, inoltre, il traffico metropolitano.
Come ci ha spiegato Bonechi, “le parti interessanti del percorso sono davvero tante. Prima di raggiungere il capoluogo toscano, sono previsti alcuni passaggi molto suggestivi lungo l’Appennino come il Lago di Suviana e il Lago del Bilancino. Qui, sarà inoltre previsto un punto di controllo notturno dove gli appassionati stanno organizzando per l'occasione una "notte gialla" in omaggio a Gastone Nencini a 65 anni dal trionfo al Tour de France". Superato Firenze, poi, il percorso si snoda attraverso le colline della Valdelsa, passando per borghi storici come San Gimignano, e prosegue nella Val di Cecina. Si costeggerà Siena e per poi giungere a Ponte d’Arbia, dove il percorso farà un breve anello lungo le strade de L’Eroica e sarà caratterizzato da alcuni chilometri di strade bianche, che a detta degli organizzatori sono “in ottime condizioni e perfettamente percorribili anche con biciclette da corsa”. In ogni caso i chilometri di sterrato totali saranno circa 20 e l’organizzazione proporrà anche delle alternative per chi non vorrà affrontarli.
Superata la zona del Chianti, si raggiungerà il punto più alto del percorso: il Convento di Chiusi d’Averna. “Sarà un passaggio faticoso, ma meritevole sia per la splendida vista che per la possibilità di riposare in un luogo comodo e confortevole. I frati che gestiscono la struttura, infatti, ci hanno garantito la possibilità di sfruttare i 60 posti letto presenti nel convento”. Da qui, poi, si scende verso Montalcino e le terre dei grandi vini, passando per la Maremma e le sue affascinanti colline tufacee, fino a entrare nella pineta della Feniglia e raggiungere l’Argentario. “Da qui in poi il percorso diventa molto più facile” rassicura Bonechi, “con tratti di strada lungo la costa tirrenica e alcune deviazioni strategiche per evitare le zone più trafficate o per pedalare in luoghi molto interessanti come parco dell’Uccellina”, per poi raggiungere Livorno e, infine, rientrare a Pisa.
Informazioni pratiche e iscrizioni
Lungo il percorso sono stati individuati 13 punti di controllo, di cui 8 dotati di dormitorio. Di questi, solo quattro saranno gestiti da strutture private, mentre tutti gli altri saranno organizzati dalle associazioni sportive dilettantistiche con i relativi servizi che saranno compresi nel costo dell’iscrizione. La 999 Tuscany, infatti, è organizzata dall’Asd Bike Rando con una forte partnership tra le Asd della Toscana. Secondo Bonechi, questa collaborazione rappresenta il punto di forza dell’evento in quanto la partecipazione diretta delle associazioni sportive, non come semplici fornitrici di servizi, ma come parte integrante dell’organizzazione, garantisce che la manifestazione sia co-organizzata da quei soggetti che più di tutti conoscono le esigenze di chi pedala e il territorio in cui opera, contribuendo ad abbassare i costi e riuscendo a garantire dei servizi più adeguati.
La partenza sarà organizzata in griglie ristrette, con l’obiettivo di far partire tutti i partecipanti entro un’ora. Per dare un tocco di originalità si sta pensando di creare una colonna sonora dell’evento e far partire ogni gruppo allo scadere di ciascuna canzone. Da segnalare che presso il punto di controllo a Ponte d'Arbia - che i partecipanti incontreranno due due volte, sia al chilometro 368 che al chilometro 690 - sarà attivo un servizio di bag drop. Quanto al tempo massimo, invece, per completare il percorso, la 999 Tuscany prevede un limite di 95 ore e 12 minuti. Per chi non riuscisse a rispettare questa tempistica, c’è la possibilità di ottenere il brevetto BRI in 100 ore, oltre le quali si sarà comunque considerati finisher, pur senza ottenere alcuna omologazione.
Attualmente, a quasi sei mesi dalla partenza, risultano già iscritti 280 randonneur per un numero massimo di posti che è stato fissato a 400. Le iscrizioni si effettuano sul sito della manifestazione e rimarranno aperte fino al 25 maggio, con tariffe scontate per chi si iscrive entro il 31 marzo. Per incentivare la partecipazione, gli organizzatori offrono la possibilità di iscrizioni a coppie a prezzi agevolati, una formula interessante per chi desidera condividere l’esperienza con un compagno di viaggio.
Alcuni consigli per chi si approccia per la prima volta a questo tipo di evento
“Quando feci la prima randonnée insieme a Giancarlo Brocci - la Bergamo-Roma-Bergamo - eravamo entrambi neofiti e nessuno ci diede consigli di sorta: nei due mesi successivi sono stato decisamente male” ha scherzato Bonechi. “Per evitare di fare la mia fine, consiglierei iniziare a gennaio con allenamenti progressivi, aumentando successivamente le distanze e provando a pedalare anche di notte per familiarizzare con le sfide dell’evento”. Inoltre, Bonechi sottolinea l'importanza di non eccedere con l'allenamento: “3.000-4.000 chilometri entro giugno sono sufficienti per arrivare preparati, poi se si pedala di più è certamente meglio, ma senza eccessi che potrebbero portare ad arrivare stanchi all'evento”.
La preparazione mentale è altrettanto cruciale. Familiarizzare con il percorso usando strumenti come Google Maps aiuta a "entrare nel clima" e a ridurre l’ansia. "Ho fatto tre volte la Parigi-Brest-Parigi, e ogni volta, nei mesi precedenti all’evento, mi portavo la cartina del percorso persino in bagno per studiare i percorsi e sentirmi più a mio agio con i luoghi", ricorda Bonechi.
Dal punto di vista della gestione dello sforzo, invece, è essenziale partire a un ritmo più lento di quanto si potrebbe fare. Nei primi 600 chilometri, bisogna risparmiare energie e mantenere un’andatura che consenta di sentirsi a proprio agio. Bonechi consiglia di evitare gruppi troppo veloci: "Meglio pedalare in un gruppo in cui ci sembra di andare piano piuttosto che in uno dove per stare a ruota si inizia a fare fatica".
Inoltre, sfruttare la luce del giorno e programmare almeno due o tre pause di circa 4 ore per dormire adeguatamente sono punti chiave. Questo approccio aiuta a preservare le energie per affrontare la seconda parte del percorso, che è spesso più dura a livello mentale. Infine, Bonechi suggerisce di partecipare con un amico o un piccolo gruppo di due o tre persone. "Essere in troppi può complicare la logistica a causa di tempi morti e necessità diverse. Un compagno di viaggio fidato, invece, aiuta a superare i momenti di sconforto, che inevitabilmente si presentano, ma in momenti diversi per ciascuno”.