
Un posto al Sol per Tom: Pidcock vince anche in Andalucia
Battuti Sivakov e Rivera a Torredelcampo. Van Gils perde contatto in cima al secondo Alto de Los Villares e lascia il primato al franco-russo
Anche se le corse più rinomate sono ancora lontane, Tom Pidcock continua a respirare aria di primavera. Dopo aver dominato l'AlUla Tour, il 26enne di Leeds si è ripetuto anche nella seconda tappa della Vuelta a Andalucia, conquistando il suo quarto successo dall'inizio dell'anno. Scattato con Enric Mas in cima alla vetta dell'Alto de Los Villares, il britannico si è riportato sui tre uomini (Berthet, Rivera e Sivakov) che si erano avvantaggiati all'inizio dell'ultima salita per poi regolare la ristretta compagnia allo sprint. Giornata in apnea per l'ex leader Van Gils che, dopo aver tentato di inseguire in prima persona i battistrada, non ha avuto la forza di seguire Pidcock e Mas, lasciando sul terreno 1'10". Il belga cede così il posto di comando al franco-russo della UAE.
La cronaca della 2ª tappa della Vuelta a Andalucia
La 71ª Vuelta ciclista a Andalucia-Ruta del Sol prosegue con la frizzante Alcaudete-Torredelcampo, 132 km favorevoli tanto ai passisti resistenti, quanto agli scalatori puri. La strada comincia a salire dopo 17 km: il Puerto Castillo Locubín (un 2ª categoria di 8,2 km al 4.9% medio) è il preambolo alla doppia scalata dell'Alto de Los Villares (2ª categoria), poco meno di 9 km con una pendenza media del 5,8%. Dalla cima del secondo Villares al traguardo mancano 43 chilometri, anch'essi abbastanza movimentati: la discesa che riporta la carovana in mezzo agli uliveti andalusi non concede particolare agio a chi pensa di recuperare il terreno perduto. Ancora un paio di tratti in contropendenza prima di affrontare lo strappo finale di 1200 metri all'8,2% con punte in doppia cifra.
Il chilometraggio ridotto non concede ampio margine di manovra agli attacchi: uno dopo l'altro, rifluiscono le sortite del belga Tim Wellens (UAE Emirates-XRG), del francese Victor Papon (Wagner Bazin WB) - scortato dallo spagnolo David Martin (Burgos Burpellet-BH) e dall'uruguaiano Guillermo Thomas Silva (Caja Rural Seguros-RGA) - e del britannico Ben Turner (INEOS Grenadiers) in compagnia del francese Florian Dauphin (TotalEnergies). Stessa sorte per il quartetto formato dal francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale), dal norvegese Anders Halland Johannesen (Uno-X Mobility), dal portoghese Ruben Guerreiro (Movistar) e dallo spagnolo Igor Arrieta (UAE Emirates-XRG).
Doppiata la prima salita, Arrieta e Guerreiro ci riprovano - questa volta con più profitto - in compagnia di altri 5 uomini: l'etiope Welay Hagos Berhe (Jayco AlUla), il francese Axel Laurence (INEOS), l'italiano Gianluca Brambilla (Q36.5) e i norge Ådne Holter (Uno-X) e Alexander Staune-Mittet (Decathlon). I sette al comando accumulano un margine di 1'30" sugli inseguitori, capeggiati dal leader della corsa, il belga Maxim Van Gils (Red Bull-BORA-Hansgrohe). Tuttavia, la corsa entra definitivamente nel vivo sulle prime rampe del Villares-bis: in azione il belga Steff Cras (TotalEnergies), il colombiano Brandon Rivera (INEOS), i francesi Clément Berthet (Decathlon), Nicolas Prodhomme (Decathlon) e Pavel Sivakov (UAE), il norvegese Alexander Staune-Mittet (Decathlon) e lo spagnolo Enric Mas (Movistar). Gli uomini al comando accumulano un vantaggio di circa 40" sul gruppo della maglia gialla, che prenderà poi l'iniziativa in cordata con il britannico Thomas Pidcock (Q36.5).
Nel frattempo, Sivakov impone una netta selezione tra i fuggitivi: gli tengono testa i soli Berthet e Rivera. Alle loro spalle, prosegue l'inseguimento di Pidcock e Van Gils, ora in compagnia di Mas e dell'altro spagnolo José Manuel Díaz Gallego (Burgos), poi destinato a perdere contatto al pari di Cras. A poco più di 500 metri dalla cima, il bicampione olimpico di mountain bike piazza un nuovo allungo: Mas si fa subito trovare pronto, Van Gils no. Come se non bastasse, il leader uscente della generale si ritrova a pedalare con una zavorra sulle spalle, Staune-Mittet, perfetto complice del compagno di squadra Berthet. E così, dopo aver perso l'attimo buono, il belga e il norvegese saranno raggiunti da una decina di atleti - tra i quali l'italiano Giovanni Aleotti (Red Bull), lo spagnolo Marc Soler (UAE) e Wellens - che accumuleranno un distacco di poco superiore ai 2' sulla testa della corsa.

A proposito: com'è andata a finire la rincorsa di Mas e Pidcock? Il capitano della Q36.5 si fionda sui primi ai -36 da Torredelcampo, lo scalatore di casa Movistar imiterà il britannico poco più avanti. A quel punto, il quintetto di testa viaggia spedito verso il capolinea, mettendo da parte un buon gruzzolo per giocarsi il successo. Poco da segnalare - se non un paio di isolate accelerazioni di Mas ai -4 e ai -2 - prima della rampa conclusiva, dove prende l'iniziativa il franco-russo della UAE, subito rintuzzato da Pidcock, che controlla anche un effimero scatto di Berthet per poi piantare la concorrenza ai 150 metri dalla linea bianca. 9ª vittoria in massima serie per il britannico davanti a Rivera, Sivakov, Mas e Berthet. Le schermaglie tra i primi consentono al gruppo dell'ex maglia gialla - regolato dal campione nazionale norvegese Markus Hoelgaard (Uno-X) di ridurre lo scarto a 1'10".
Sivakov si consola con il primato in classifica: vantaggio di 23" su Berthet, 32" su Pidcock e 1'03" su Van Gils e Wellens.
Venerdì l'arrivo a Pozoblanco
La Volta a Andalucia proseguirà con la Arjona-Pozoblanco: 162,1 km abbastanza nervosi che potrebbero mettere le ali ai cacciatori di fughe. Un solo GPM (l'Alto de Españares, un 2ª categoria di 7,9 km al %) e tanti saliscendi prima dell'ambitissimo Kilómetro de Oro, il trittico di sprint con abbuoni che vivacizzerà la corsa dai -17 ai -16. Finale in leggera ascesa, con pendenze che oscillano tra il 3 e il 4%
Diretta su Eurosport 2 e streaming su Discovery+ a partire dalle 14.