I team 2018: Team Sky
I casi Froome e Moscon non fermano l'armata britannica. Kwiatkowski, Poels e Thomas certezze, tanti giovani di talento in rosa
Il Team Sky si presenta al via della nuova stagione dopo un inverno complicato che ha visto il capitano Froome e uno dei corridori principali, Moscon, coinvolti in casi diversi (positività al salbutamolo l'ex keniano, accuse di lesioni il trentino) che potrebbero condizionarne programmi e risultati. Premessa doverosa per introdurre quella che è la squadra con il budget più alto dell'intero panorama internazionale e con uno sponsor che da anni investe in maniera importante nel ciclismo. Lo squadrone di matrice britannica, che quest'anno correrà in biancoazzurro, conferma diversi nomi di lusso: da Kwiatkwoski ed Henao a Poels, passando per lo zoccolo duro battente bandiera britannica e composto da Thomas (unico sempre presente insieme a Froome dal 2010, anno di fondazione del team) Stannard e Rowe, lasciando liberi corridori dal pedigree pregiato come Viviani, Nieve e soprattutto Landa. L'investimento in entrata (sono otto i nuovi acquisti) è incentrato sui giovani, dove spicca la presenza di quelli che rappresentano il futuro delle corse a tappe: Sivakov e Bernal.
ROSA
Leonardo Basso (Ita, 1993), Egan Bernal (Col, 1997), Jonathan Castroviejo (Spa, 1987), David De la Cruz (Spa, 1989), Philip Deignan (Irl, 1983), Jonathan Dibben (Gbr, 1994) Owain Doull (Gbr, 1993), Kenny Elissonde (Fra, 1991), Christopher Froome (Gbr, 1985), Tao Geoghegan Hart (Gbr, 1995), Michal Golas (Pol, 1984), Kristoffer Halvorsen (Nor, 1996), Sebastián Henao (Col, 1993), Sergio Luis Henao (Col, 1987), Beñat Intxausti (Spa, 1986), Vasil Kryienka (Blr, 1981), Christian Knees (Ger, 1981), Michal Kwiatkowski (Pol, 1990), Christopher Lawless (Gbr, 1995), David López (Spa, 1981), Gianni Moscon (Ita, 1994), Wout Poels (Ned, 1987), Salvatore Puccio (Ita, 1989), Diego Rosa (Ita, 1989), Luke Rowe (Gbr, 1990), Pavel Sivakov (Rus, 1997), Ian Stannard (Gbr, 1987), Geraint Thomas (Gbr, 1986), Dylan van Baarle (Ned, 1992), Lukasz Wisniowski (Pol, 1991)
L'ANALISI
CORSE A TAPPE: È il piatto forte della casa per una squadra che in otto anni di vita ha conquistato cinque Tour de France e una Vuelta a España. Tanta abbondanza tra capitani, gregari e stelle per il futuro: Chris Froome proverà l'accoppiata Giro-Tour, con l'obiettivo di togliere lo zero dalla casella delle vittorie del Team Sky nella Corsa Eosa, gara che è risultata sempre indigesta al sodalizio britannico. Geraint Thomas è uno di quelli rimbalzati malamente al Giro e quest'anno si dedicherà prima alle classiche del nord per poi provare a stare più vicino possibile al suo capitano lungo le strade di Francia. Wout Poels, forte di una stupenda Vuelta 2017, si è meritato i galloni di leader in uno dei tre grandi giri, oltre che in molte prove di una settimana. Come gregario non lo si discute affatto. Egan Bernal e Pavel Sivakov, entrambi classe '97, studieranno nella scuola migliore per diventare un giorno protagonisti assoluti e la grande abbondanza di uomini su questo terreno, permetterà loro di crescere con calma. Nessuno dei due dovrebbe prendere parte subito a una prova di tre settimane, e tale scelta non è affatto sbagliata sul lungo periodo. David De la Cruz, uno dei nuovi innesti, sarà una carta interessante sia nei grandi giri che nelle corse a tappe più brevi, mentre il forte cronoman Jonathan Castroviejo potrà occupare assieme a Vasil Kiryienka il fondamentale ruolo di mulo da lavoro nelle fasi iniziali delle salite. È alla ricerca di un po' di fortuna e soprattutto di salute Beñat Intxausti, letteralmente martoriato da continue malattie: se torna in forma potrà essere un preziosissimo elemento. Kenny Elissonde e Sebastián Henao sono potenziali uomini preziosi in salita e, con nomi simili in rosa, a più non possono ambire.
VOLATE: Anche in casa Sky hanno la coperta corta. Se l'organico è senza pari per le corse a tappe, diverso è il discorso sui velocisti. Persi Viviani e Van Poppel, andati via per propria richiesta di maggior spazio, per le volate si correrà in funzione dello scintillante talento classe '96 Kristoffer Halvorsen, campione del mondo under 23 a Doha. Il norvegese è un elemento su cui lavorare con cura perché la punta di velocità di base che possiede non è da molti. Con lui avrà spazio Christopher Lawless, corridore veloce, ma con caratteristiche che potranno avanzarlo a pedina da usare in diverse situazioni e anche su tracciati più impegnativi. Importanti ruoli nei treni verranno svolti da Jonathan Dibben e Owain Doull, formidabili pistard e già rivelatisi utili come apripista degli sprinter.
PAVÉ: Promosso sul campo dopo un'annata in cui ha mostrato un salto di qualità enorme su più terreni e dove è mancata solo la vittoria, Gianni Moscon sarà uno dei leader della squadre per il 2018 nelle corse sulle pietre. Il nuovo arrivato Dylan van Baarle, 4° e 6° negli ultimi due Fiandre, sarà un uomo da temere per tutti, poiché dotato anche di spunto veloce. Ian Stannard andrà alla ricerca della stagione del riscatto dopo un 2017 molto deludente, ma comunque potrà rendersi utile come guida per i più giovani. Detto di Thomas, Luke Rowe invece è ancora ai box a causa di un brutto incidente. Salvatore Puccio è uno dei migliori gregari in circolazione, non solo sulle pietre, mentre Lukasz Wisniowski ha dimostrato fino ad oggi buona attitudine nelle corse del Belgio, ma evidenti limiti nelle corse più importanti.
CLASSICHE: Nel ciclismo della specializzazione viaggia contro corrente Michal Kwiatkowski, uno dei talenti più completi dell'intero panorama ciclistico. Autore di un'annata sopra le righe con il successo alle Strade Bianche, alla Milano-Sanremo e a San Sebastián, anche nel 2018 il polacco sarà il consueto tuttofare fra prove vallonate, gare a tappe di una settimana, grandi giri e, perché no, anche gli appuntamenti sul pavé, comunque snobbati nel recente periodo. Sergio Luis Henao è un elemento sempre pericoloso nelle grandi classiche primaverili, ma non parte certo come prima opzione. Più probabile vederlo all'opera nelle gare di una settimana. Moscon e Poels sarebbero ovviamente leader assoluti in ogni altra compagine; qui, però, saranno capitani part time. Discorso valido anche per Diego Rosa: il piemontese, acquistato come gregario nelle corse a tappe e come outsider nelle prove in linea, ha deluso molto nel 2017, non mettendo mai in mostra il suo talento. Riuscirà a tornare ai vecchi splendori in quest'annata? Chiudiamo la panoramica con Tao Geoghegan Hart, che tra gli under 23 ha sempre mostrato qualità nelle gare vallonate e che, tra gli élite, si sta confermando, anche nelle gare a tappe.