Le squadre 2020: Deceuninck-Quick Step
La squadra più vincente del World Tour punta a confermarsi al top: le stelle sono Julian Alaphilippe e Remco Evenepoel, l'addio di Elia Viviani è compensato dall'ingaggio di Sam Bennett
Sono cambiati sponsor e corridori, ma nelle ultime otto stagioni è sempre stata la stella la squadra che ha concluso l'anno al primo posto come numero di vittorie: anche nel 2020 l'obiettivo della Deceuninck-Quick Step sarà quello di confermarsi al vertice, sebbene non sarà facile ripetere un'annata da 70 o più successi. Se si analizza il ciclomercato si potrebbe dire che il bilancio del team di Patrick Lefévère è leggermente negativo: sono partite tre stelle del calibro di Elia Viviani, Philippe Gilbert ed Enric Mas, in ingresso invece l'unico nome di uno spessore paragonabile è quello dell'irlandese Sam Bennett; ma la Deceuninck-Quick Step ha sempre dimostrato di saper lavorare bene con il materiale umano a propria disposizione, in rosa ci sono giovani interessanti e altri corridori che aspettano solo di avere un po' di spazio per fare un bel salto di qualità.
ROSA
Julian Alaphilippe (Fra, 1992), João Almeida (Por, 1998), Shane Archbold (Nzl, 1989), Kasper Asgreen (Dan, 1995), Andrea Bagioli (Ita, 1999), Davide Ballerini (Ita, 1994), Sam Bennett (Irl, 1990), Mattia Cattaneo (Ita, 1990), Rémi Cavagna (Fra, 1995), Tim Declercq (Bel, 1989), Dries Devenyns (Bel, 1983), Remco Evenepoel (Bel, 2000), Ian Garrison (Usa, 1998), Álvaro Hodeg (Col, 1996), Mikkel Honoré (Dan, 1997), Fabio Jakobsen (Ned, 1996), Bob Jungels (Lux, 1992), Iljo Keisse (Bel, 1992), James Knox (Gbr, 1995), Yves Lampaert (Bel, 1991), Michael Mørkøv (Dan, 1985), Florian Sénéchal (Fra, 1993), Pieter Serry (Bel, 1988), Stijn Steels (Bel, 1989), Jannik Steimle (Ger, 1996), Zdenek Stybar (Cze, 1985), Bert Van Lerberghe (Bel, 1992)
L’ANALISI
CORSE A TAPPE: Storicamente è in queste gare che la squadra di Patrick Lefévère fa più fatica a fare risultato e non sorprende che anche quest'anno il settore sia abbastanza scoperto, soprattutto dopo l'addio di Enric Mas. Però in rosa c'è quel fenomeno assoluto che risponde al nome di Remco Evenepoel da cui ci si può aspettare di tutto: le brevi gare a tappe potrebbero essere un ottimo territorio di caccia nel 2020, visto che già lo scorso anno ha fatto bene con la vittoria al Giro del Belgio e altri piazzamenti sparsi. Va seguita anche la crescita del britannico James Knox che è salito sul podio alla Adriatica Ionica Race ed è stato 11° alla Vuelta, seppur molto lontano da Roglic: potrebbe iniziare da qualche corsa di una settimana. Un profilo ideale per le gare a tappe, come caratteristiche, è quello di Mattia Cattaneo che aveva fatto fatica nel World Tour con la Lampre ma si è rilanciato benissimo nei tre anni all'Androni. Tra i nuovi acquisti sono colpi di prospettiva quelli del portoghese João Almeida e dell'azzurro Andrea Bagioli.
VOLATE: Negli ultimi anni il settore degli arrivi a ranghi compatti è sempre stato un vanto della Deceuninck-Quick Step visto che in squadra sono passati velocisti del calibro di Cavendish, Kittel, Gaviria e Viviani. Perso anche il veronese, la squadra ha scelto di puntare sull'irlandese Sam Bennett che ha fatto vedere di avere i numeri per una stagione ricca di successi a tutti i livelli: il fidato Shane Archbold e l'esperto Michael Mørkøv potranno creare un bel treno. Ma il team sarà protagonista in tutte le volate perché le alternative a Bennett sono di grandissimo valore: Fabio Jakobsen ha dimostrato di saper vincere a tutti i livelli e potrà crescere ancora visto che ha ancora 23 anni come del resto il colombiano Álvaro Hodeg, forse un pochino più acerbo come qualità ma comunque dotato di un bel picco di velocità. Consigliamo di seguire anche il tedesco Jannik Steimle, uomo rapido ma anche ben dotato sul passo: bisogna vedere quale sarà la sua evoluzione.
PAVÉ: La grande corazzata delle classiche del nord avrà parecchie carte da giocarsi anche in questo 2020, ma sapranno essere vincenti? Sulla carta i capitani saranno il ceco Zdenek Stybar ed il belga Yves Lampaert che hanno qualità ed esperienza per puntare al bersaglio grosso: nel 2019 Stybar ha vinto Het Nieuwsblad e Harelbeke, Lampaert era sul podio alla Roubaix. Accanto a loro scalpita il danese Kasper Asgreen, sorprendente secondo al Fiandre 2019 ma che forse deve ancora capire bene quali siano le corse su cui puntare al 100% visto che è salito sul podio anche al California. Altro uomo che può fare benissimo nelle corse del nord è il francese Florian Sénéchal che ha vinto il Le Samyn ed è finito nei 10 a Kuurne e Roubaix: dovrà essere bravo ad approfittare delle occasioni che gli capiteranno. Interessante sarà l'ingresso in squadra di Davide Ballerini, con poca esperienza sul pavé ma tecnicamente molto adatto a queste corse. Dulcis in fundo, attenzioni alle "comparsate" di Julian Alaphilippe e Bob Jungels.
CLASSICHE: Lo abbiamo citato per il pavé perché pare intenzionato a fare il Fiandre, ma sono tutte le altre classiche che vedranno Julian Alaphilippe come uno dei principali favoriti. Il francese è la vera stella della Deceuninck-QuickStep ed a 27 anni sembra aver raggiunto la piena maturità agonistica: praticamente in tutte le corse in cui è al via può essere protagonista, o per la vittoria assoluta o almeno per un successo parziale, ma è evidente che è alle gare di un giorno che guarda con più ambizioni e almeno per un po' l'exploit dell'ultimo Tour dovrebbe restare un caso isolato. Chi sembra aver abbandonato i sogni di classifica per puntare alle classiche, e con profitto, è il lussemburghese Bob Jungels che si è già messo nel palmares una Liegi-Bastogne-Liegi e una Kuurne-Bruxelles-Kuurne. Anche il cast di supporto è di valore: il belga Pieter Serry è sottovalutato ma sempre affidabile, il francese Rémi Cavagna ha ottimi numeri e anche il danese Mikkel Honoré è un giovane da seguire.