Marianne Vos batte Lotte Kopecky e conquista l'iride ai Mondiali gravel © UCI Cycling
Donne Élite

Marianne Vos non conosce limiti: batte Lotte Kopecky ed è iridata ai Mondiali gravel

Le due grandi favorite attaccano a metà gara, poi la neerlandese si impone in una volata a due. Wiebes completa il podio, Paladin è sesta e porta l'Italia in top 10

Strada, pista, ciclocross e ora anche gravel: Marianne Vos non conosce limiti, e lo ha dimostrato ancora una volta ai Mondiali gravel vincendo il suo primo titolo iridato nella disciplina. L'ultima ad arrendersi è stata Lotte Kopecky: al termine di un testa a testa cominciato prima di metà gara, la belga ha ceduto allo sprint rimandando l'assalto all'iride.

Mondiali gravel, la cronaca delle prova femminile élite

Le atlete hanno aperto le danze della rassegna iridata alle 12, quando a Halle è stato dato il via della corsa principale di giornata. Ai nastri di partenza non era presente Pauline Ferrand-Prévot: la francese ha dato forfait nella serata di ieri, rinunciando alla lotta per il titolo che aveva già conquistato due anni fa.

Il percorso di questa terza edizione era più semplice rispetto ai due Mondiali precedenti: con una lunghezza totale di 134 chilometri e l'assenza di difficoltà altimetriche lunghe e impegnative, la corsa era adatta alle atlete più potenti e capaci di fare la differenza sui tratti di pianura. Anche per questo motivo, nei primi chilometri la corsa è rimasta chiusa: le maglie del Belgio hanno preso la testa del gruppo mantenendo alta l'andatura nei tratti di sterrato.

Una fase di gara della prova femminile élite ai Mondiali gravel © UCI Cycling
Una fase di gara della prova femminile élite ai Mondiali gravel © UCI Cycling

Kopecky e Vos fanno il vuoto e si involano verso il traguardo

L'azione decisiva è stata condotta nella seconda ora di gara per mano di due delle favorite principali: Lotte Kopecky e Marianne Vos hanno distanziato il resto del gruppo a metà gara, transitando all'intermedio di metà gara con un vantaggio di poco inferiore al minuto su Lorena Wiebes, Puck Pieterse, Romy Kasper, Nicole Frain e Soraya Paladin. Al loro inseguimento si è lanciata Wiebes, ma la campionessa europea è stata ripresa dalle altre inseguitrici a 42 chilometri dal traguardo.

Kopecky e Vos hanno dimostrato ancora una volta la loro classe, portando il vantaggio sul quintetto alle spalle quasi a 5'. Forti di un margine costruito pù che rassicurante, le due hanno collaborato senza attaccarsi a vicenda fino agli ultimi chilometri, quando sono entrate a Leuven. A sorpresa, nel breve strappo che conduce verso l'ultimo chilometro, è stata Vos ad attaccare: Kopecky è rimasta sorpresa, ma è riuscita a chiudere il distacco e si è portata al comando all'ingresso del parco in vista del rettilineo finale. Dopo un'infinita fase di controllo reciproco, Vos ha rotto gli indugi a 150 metri dall'arrivo: Kopecky ha provato a rispondere ancora una volta, ma si è dovuta arrendere allo sprint della neerlandese.

A 37 anni, dopo aver vinto tutto tra strada, pista e ciclocross, Vos si prende anche il titolo mondiale gravel entrando sempre di più nella leggenda del ciclismo femminile: con quello di oggi, il suo bottino di titoli mondiali tra tutte le discipline sale a 14. I Paesi Bassi conquistano anche la medaglia di bronzo: nel finale Wiebes ha distanziato Pieterse e Kasper, assicurandosi il terzo gradino del podio. Da segnalare l'ottimo 6° posto finale di Paladin, prima italiana al traguardo dopo un'ottima gara.

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Amedeo Onnis
Se sorrido mentre parli, probabilmente stai parlando di ciclismo. Tifoso sfegatato di tutti i corridori dal nome bizzarro, sono tra quelli che attendono la stagione di ciclocross più di quella su strada.