Giro d'Italia Under 23, dopo le cadute colpo da finisseur di Luca Colnaghi
La giornata inaugurale di ieri è stata assai movimentata al Giro d'Italia Under 23, con diversi protagonisti già fuori dai giochi per la classifica generale, come nel caso del campione italiano di categoria Manuel Frigo o dello statunitense Kevin Vermaerke, quest'ultimo costretto al ritiro con una frattura al bacino.
La seconda tappa ha un disegno più morbido di quella urbinate; la Gradara-Riccione di 125 km presenta un solo gpm di terza categoria a metà tracciato, per poi giungere sul traguardo in riva all'Adriatico dopo una lunga discesa interrotta da un paio di agevoli dentelli. Ad una manciata di km dopo il via, prima ancora che si formasse la classica fuga, una maxicaduta verso Tavullia porta la giuria a fermare la corsa per quasi mezzora; e non è finita perché, una volta ripartiti, già in prossimità del km 15 si verifica un secondo incidente che costringe ad un nuovo intervento dei commissari, per una prima ora decisamente travagliata.
La ragione di questi contrattempi risiede nella pioggia, che ha reso particolarmente scivolosa la sede stradale: corridori e direzione di corsa hanno deciso di proseguire ad andatura controllata sino al km 31, dove la gara è scattata nuovamente. Attorno al km 40 si forma una fuga a cinque, comprendente il marchigiano Lorenzo Ginestra (Aran Cucine Vejus), lo spagnolo Sergio García (Kometa Xstra), il lombardo Giacomo Ballabio (Iseo Serrature Rime Carnovali) e lo svizzero Joab Schneiter (Swiss Racing Academy), sui si è portato dopo poche pedalate il sardo Gabriele Porta (Delio Gallina Colosio Eurofeed).
Ad alternarsi nel lavoro in gruppo, stante la presenza all'attacco di un compagno della maglia rosa Ropero, sono Team Colpack-Ballan, Casillo Petroli Firenze Hopplà e Cycling Team Friuli: il margine massimo dei cinque sfiora quota 2' ai meno 25 km dal termine, prima che i friulani si mettano con decisione a tirare e dimezzino il distacco già al cartello dei meno 15 km, riducendolo ulteriormente a mezzo minuto ai meno 10 km.
Mentre Lorenzo Ginestra azzarda l'assolo, dal gruppo, nuovamente frazionato da una caduta, ci provano Luca Colnaghi (Zalf Euromobil Désirée Fior) e Cole Davis (Hagens Berman Axeon) che si riportano sugli attaccanti: Ballabio, Colnaghi e Ginestra non demordono, discorso che in particolar modo vale per il comasco Luca Colnaghi. Il ventunenne stacca gli altri due e prova il numero; l'alfiere della Zalf ce la fa, riuscendo a mantenere una manciata di metri nel rettilineo finale, andando così a cogliere la principale affermazione della sua carriera fino a questo punto.
La volata per il secondo posto premia il quotato belga Jordi Meeus (SEG Racing Academy) sul pistard friulano Jonathan Milan (Cycling Team Friuli) e sul britannico Jake Stewart (Groupama-FDJ Continental). Seguono il belga Arne Marit (Lotto Soudal Under 23), Samuele Zambelli (Iseo Serrature Rime Carnovali), l'austriaco Tobias Bayer (Tirol KTM Cycling Team), Edoardo Zambanini (Zalf Euromobil Désirée Fior), Matteo Baseggio (General Store-Essegibi) e lo svizzero Reto Müller (Swiss Racing Academy). Da segnalare i 52" di ritardo accumulati dal belga Sylvain Moniquet (Groupama-FDJ Continental), tra i papabili per la classifica
Lo spagnolo Alejandro Ropero (Kometa Xstra) conserva il simbolo del primato. Il canovaccio della frazione di domani si discosterà di poco: la Riccione-Mordano di 150.5 km è piatta come un fuso se si escludono due gpm di terza categoria, quelli di Monticino ai meno 38 km e di Mazzolano ai meno 25 km, che tuttavia non dovrebbe impedire un arrivo a ranghi compatti.