Roglič resiste a Jorgenson e si prende il Delfinato: "Non sono qui al mio massimo"
Le dichiarazioni dei protagonisti dopo l'ultima tappa del Critérium du Dauphiné. Rodríguez vince e ringrazia la squadra, Jorgenson analizza il suo secondo posto. Evenepoel migliora
Le dichiarazioni dei protagonisti dopo l'ultima tappa del Giro del Delfinato, vinta da Carlos Rodríguez a Plateau de Glières. Lo spagnolo della INEOS Grenadiers ha preceduto sul traguardo Matteo Jorgenson, che nonostante l'ottima prestazione si è fermato a soli otto secondi dal successo finale. La maglia gialla è rimasta sulle spalle di
Primož Roglič, che nonostante le difficoltà è riuscito a difendere il suo primato e a vincere per la seconda volta in carriera il Critérium du Dauphiné.
Primož Roglič: “La direzione è quella giusta”
“Ci è mancato poco, ma alla fine siamo riusciti a vincere il Delfinato. Sono successe diverse cose questa settimana, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e possiamo essere contenti. Come ho detto, non sono venuto qui al mio massimo, e dopo tutti i problemi che ho avuto non potevo esserci ancora. Avevo un po’ margine da gestire, ma alla fine ho dovuto dare tutto per riuscire a farcela. Il mio livello attuale è completamente diverso da quando ho vinto il Delfinato in passato, ma comparandolo alla mia ultima corsa a tappe alla Paris-Nice la direzione è giusta, per cui non mi posso lamentare. Dobbiamo essere contenti come squadra, abbiamo fatto una buona corsa e possiamo arrivare al Tour rilassati. Nell’ultimo chilometro non ero così nervoso, ho solo dato il meglio per voi vedere se era abbastanza o no, e questa volta è bastato.”
Carlos Rodríguez: “Le sensazioni sono ottime”
“Volevamo andare per la vittoria e per risalire la classifica, volevamo mettere qualcuno in fuga per avere più carte da giocare e magari giocarsi la vittoria, altrimenti avere un aiuto nel finale. Ci siamo riusciti (con Omar Fraile), mentre dietro abbiamo reso la corsa più dura possibile. Sulla salita finale le sensazioni sono state ottime per Laurens e per me, siamo riusciti a stare con i migliori e per fortuna sono riuscito a prendermi la vittoria di tappa. Non si sa mai cosa può succedere: non so se Roglič avesse mostrato qualche debolezza prima, ero concentrato sulla mia corsa e la squadra puntava a fare il meglio. Gli altri possono essere migliori o peggiori, ma l’importante è dare il massimo. Vincere è sempre bello, ci dà fiducia per il Tour per fare bene e magari arrivare a un risultato migliore.”
Matteo Jorgenson: “Ero al limite negli ultimi cinque chilometri, non ho rimpianti”
“Non ho rimpianti, è stata una corsa molto difficile e devo essere soddisfatto per le mie prestazioni durante tutta la settimana, ho avuto un’ottima giornata e me ne vado molto contento. Roglič si è staccato in un momento molto duro, anche io ero già al limite intorno ai cinque chilometri dall’arrivo, ma sono riuscito a dare qualcosa in più. Ho pensato tutto il giorno a quello che mi ha detto Tiesj Benoot, che questa mattina mi ha incoraggiato e mi ha detto che si poteva fare, ho dato assolutamente il massimo e ci sono andato molto vicino.
Sulla prima salita il ritmo era alto, stava andando la fuga e ci sono stati diversi attacchi di uomini di media classifica e della top ten, ho seguito e mi sono sentito bene, e ho anche percepito che Primož poteva essere al limite, e credo che anche Tiesj abbia avuto la stessa sensazione per motivarmi. In più, già dalla mattina pensavo di poter vincere oggi, mi sono sentito sempre meglio durante la settimana tappa dopo tappa, e per questo devo ringraziare il mio coach. Nel finale De Plus ha attaccato e portato tutti al limite, poi Carlos Rodríguez a un certo punto ha rinforzato e lì Primož non ha seguito, per cui ho pensato che fosse in difficoltà. Anche io ho sofferto ma sono riuscito a seguire, poi ho sentito alla radiolina che era distante, ma a quel punto temevo ancora Derek Gee: ha qualità ancora sconosciute, era vicino in classifica e non volevo ancora dare tutto nel caso avesse ancora qualcosa in cima, per cui sono stato un po’ più conservativo. Poi quando si è staccato ho dato tutto fino al traguardo, ma non è bastato.”
Remco Evenepoel: “Giornata positiva per chiudere il Delfinato”
“Oggi è andata bene, probabilmente mi sono sopravvalutato seguendo De Plus, è stato un tentativo perché mi sentivo bene, ma ha continuato ad accelerare e mi sono dovuto spostare. Alla fine non è stata una decisione pessima, perché sono arrivato con Vlasov e poco dietro Primoz e Ciccone, penso sia stata una giornata positiva per chiudere il Delfinato. Di certo sto migliorando, penso che chiudere in questo modo fosse il migliore scenario possibile, il piazzamento in classifica è un buonissimo risultato all’85% della forma, ho vinto una tappa, sono riuscito a seguire i migliori scalatori per un po’, anche se non sempre, mi sono sentito bene ed è stato tutto sommato positivo. Prima di tutto mi prenderò qualche giorno di recupero che saranno necessari, poi staremo a Isola a fare qualche ricognizione se i passi saranno aperti, poi torneremo anche a vedere le tappe intorno a Nizza. Dobbiamo mantenere la calma e lavorare duro, sarà un periodo lungo lontano da casa ma credo che sia necessario in vista del Tour.”