Ad Anversa il duello Van der Poel-Van Aert non inizia nemmeno: Mathieu stravince in rimonta!
Il campione del mondo, alla terza gara della stagione, domina la nona tappa della Coppa del Mondo nonostante un problema in partenza. Secondo un appannato Wout, terzo Iserbyt. Molto indietro Pidcock
Il tanto atteso duello tra Mathieu van der Poel e Wout van Aert per lo scettro puramente virtuale di questa stagione - virtuale perché WVA non disputerà il Mondiale di Tabor e si priverà dunque di ottenere lo scettro effettivo - dovrà ancora aspettare. Nonostante un problema in partenza con il pedale, MVDP ha dominato anche la prova di Anversa, confermando di essere in forma ottimale dopo averlo già fatto capire a Herentals e Mol. Per Van Aert nulla da fare, tanto che a differenza di ieri non ci ha nemmeno provato a seguirlo, l'altro. Difficilmente da qui al 7 gennaio (prova di Zonhoven, probabilmente ultima stagionale per WVA) che gli equilibri cambino in modo sostanziale, ma è probabile che, soprattutto su certi tracciati, Van Aert possa rendere dura la vita ad un Mathieu che a differenza sua ha fatto di questa stagione di ciclocross l'ennesimo obiettivo di una carriera sempre più prestigiosa.
La cronaca dello Scheldecross di Anversa
La gara di oggi era tra le più ambite dell'anno, una di quelle classiche del ciclocross che fanno palmares da sole, senza bisogno della cornice di Coppa del Mondo, Superprestige o X2O Trofee che sia: lo Scheldecross di Anversa, tradizionalmente una delle quattro gare su sabbia più importanti della stagione insieme a Koksijde, Lille e Zonhoven. In partenza lo spunto migliore è stato come al solito quello di Ryan Kamp, ma quasi tutti i primi delle generale - Eli Iserbyt, il leader, Pim Ronhaar e Joris Nieuwenhuis su tutti - non si sono persi nelle retrovie del gruppo, prestando attenzione da subito alle mosse degli avversari. Anche Wout van Aert è stato autore di un buono start ed è rimasto guardingo sulle ruote. Disastrosi invece i primi metri di Thibau Nys, al rientro dopo due settimane di riposo, e soprattutto di Mathieu van der Poel e Tom Pidcock.
L'alfiere della Alpecin ha perso l'attacco del pedale ed è scivolato in fondo, il britannico è invece caduto alla seconda curva, finendo a propria volta nelle zone meno desiderate della classifica. I due però nei primi giri hanno rimontato posizioni su posizioni, mentre in testa la lotta per prendere il comando delle operazioni era tutta tra i Pauwels, con Kamp, Iserbyt e Michael Vanthourenhout, e i Baloise, con Ronhaar e Nieuwenhuis. La rimonta di Pidcock è giunta fino ai confini della top ten, quella di Van der Poel è andata ben oltre, concludendosi al termine della seconda tornata a ruota del battistrada Vanthourenhout.
Iserbyt ha dunque tentato di attaccare l'iridato sperando nella sua stanchezza dopo lo slalom effettuato per riportarsi davanti, ma un piccolo errore sulla sabbia gli è costato la leadership in favore proprio di MVDP. A quel punto Mathieu deve aver deciso che era ora di scatenare sul terreno tutti i propri cavalli e in un battibaleno ha messo tra sé e i rivali più di una quindicina di secondi, toccando poi a metà gara un vantaggio di oltre 40". Da lì in avanti ha tenuto sempre un ritmo alto ma gestendo il margine e godendosi i passaggi tecnici di uno Scheldecross abbastanza rinnovato rispetto al solito (in peggio, a giudizio di chi scrive), mentre alle sue spalle la lotta per il podio vedeva coinvolti Ronhaar, Iserbyt, Vanthourenhout, Van Aert, Laurens Sweeck, Niels Vandeputte e Nys.
Nei due giri finali sono stati Iserbyt e Van Aert a staccare il resto della compagnia, che già precedentemente si era un po' scremato sotto i colpi di Eli e di Nieuwenhuis. Wout ha magistralmente gestito le proprie forze assestando l'attacco solamente nell'ultima tornata e riuscendo a staccare con discreta facilità Iserbyt, prendendosi il secondo posto a 29" dopo una gara in cui non ha certamente palesato una forma invidiabile. Il piccolo belga con la terza piazza a 37" ha rafforzato la propria egemonia nella classifica generale. Quarto ha concluso uno Sweeck da cui nelle prossime due settimane ci si attendono ulteriori passi avanti; quinto invece Nieuwenhuis davanti a un Lars van der Haar in rimonta e al solidissimo Vandeputte. Ottavo Pidcock, penalizzato dalla partenza ma mai in gara per qualcosa di meglio; sarà la prova di Gavere, in programma il martedì di Santo Stefano, a farci capire se Tom potrà in queste settimane almeno tentare di mettere in piedi una resistenza, anche solo accennata, contro Van der Poel ed eventualmente Van Aert. La top ten è stata completata da Nys (non ancora ai livelli pre-Europeo) e da Toon Vandebosch, mentre Ronhaar ha chiuso appena fuori da dieci, in undicesima posizione, evidenziando ancora grosse lacune sui percorsi scorrevoli (lui che oltre al fango apprezza anche la sabbia).