Lennard Kämna vince la terza tappa del TotA © Tour of the Alps
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Doppietta Bora sul San Valentino, ma Tao c'è

Lennard Kämna vince la terza tappa del Tour of the Alps attaccando a 6 km dall'arrivo. Secondo Vlasov, ma il leader Tao risponde senza problemi e perde solo 4" dal tedesco. Fortunato sale al quinto posto nella generale

19.04.2023 14:29

I tanto attesi ribaltoni in classifica generale non si sono verificati, i distacchi parlano chiaro, ma non è comunque mancato un bello spettacolo sulle strade della terza tappa del Tour of the Alps. Una fuga numerosa mette a rischio le possibilità di vittoria dei big, ma poi la Bora-Hansgrohe fa sul serio, provando a rimescolare le carte e lanciando Kämna all'attacco anziché Vlasov. Il tedesco si conferma ottimo in finali di questo genere, gestendo lo sforzo e conquistando la tappa, ma dietro la INEOS e Tao Geoghegan Hart rispondono senza troppi affanni, limitando le perdite a soli 4" sul tedesco, gli altri big giungono praticamente tutti insieme. Ci sarà ancora da attendere, quindi, per vedere uno scontro vero e proprio tra i capitani sulle salite delle Alpi.

La terza tappa di questo Tour of the Alps prevede 162 km con partenza da Renon/Ritten ed arrivo a Brentonico, precisamente ai 1314 metri di quota del Passo San Valentino. Proprio per via della salita finale questa frazione, in cui si passerà dall’Alto Adige al Trentino, è anche la più attesa per stabilire le gerarchie di una classifica generale molto aperta. Prima dell’ascesa conclusiva, che misura ben 15.5 km al 7.5% di media è da affrontare anche la salita al Lago di Cei (9,7 km al 7.7%), come ulteriore difficoltà in una tappa che potrebbe essere veramente decisiva. Vista la concomitanza con la Freccia Vallone, oggi il via di tappa viene dato molto presto, attorno alle ore 10. 

La partenza in discesa non aiuta la fuga di giornata, che quest’oggi tarda a formarsi, e bisogna attendere ben 50 km prima che un tentativo riesca a prendere il largo. Nella pianura della Valle dell’Adige se ne vanno in 12: Joe Dombrowski (Astana Qazaqstan), Lorenzo Milesi (DSM), Riccardo Lucca (Green Project), Jasha Sütterlin (Bahran-Victorious), Juri Hollman (Movistar), Giovanni Carboni (Kern Pharma), Alexander Hajek e Lukas Pöstlberger (Naz. Austria), Liam Johnston (Trinity), Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi), Mattia Bais (Eolo-Kometa) ed Andrea Vendrame (AG2R Citroën). Il loro gap cresce ben presto fino ai 5’, anche grazie ai tanti buoni passisti presenti in questo drappello; nessuno di loro è vicino in classifica generale, e il gruppo lascia fare. Approcciando la salita del Lago di Cei il vantaggio dei 12 continua ad aumentare (arrivando a toccare i 7’), con il gruppo che decide di non forzare il ritmo su questa scalata, controllato dalla INEOS Grenadiers del leader Tao Geoghegan Hart. 

La situazione di corsa inizia a cambiare con l’inizio della successiva discesa, quando la EF Education-EasyPost si porta in testa al plotone e aumenta l’andatura. Il lavoro degli uomini di Hugh Carthy prosegue nella pianura che porta alla salita finale, e il gap viene sensibilmente ridotto a poco più di 4’ quando mancano 30 km alla conclusione e 15 all’inizio del Passo San Valentino. Nelle fasi successive si spegne un po’ la spinta dell’inseguimento del gruppo, infatti il lavoro del solo Merhawi Kudus (EF Education-EasyPost) non basta per ridurre ulteriormente il distacco, e i fuggitivi tornano a guadagnare. Con l’arrivo di un altro uomo della formazione americana in testa al plotone il gap si assesta attorno ai 3’30”, mentre la testa della corsa comincia passa da Avio ed inizia la salita finale, con Vendrame e Pöstlberger leggermente avvantaggiati.

C’è grande battaglia in gruppo per prendere la salita nelle prime posizioni, mentre in testa Vendrame prosegue da solo con un vantaggio di 30” sui primi inseguitori, mentre in gruppo arrivano Bora-Hansgrohe e Movistar a scandire il ritmo, senza particolari strappi. A 11 km dalla conclusione Dombrowski esce allo scoperto, raggiungendo e superando subito Vendrame. La salita si conferma impegnativa, con pendenze impegnative e costanti, e Dombrowski procede con il proprio ritmo, difendendo un distacco sempre minore su un gruppo tirato con convinzione da Matteo Fabbro e poi Patrick Konrad (Bora-Hangrohe). A 6 km dal traguardo si accende la corsa anche tra i big: la Bora-Hansgrohe finisce il proprio lavoro, e quando tutti si aspettano un attacco di Aleksandr Vlasov ecco che parte Lennard Kämna, e la INEOS Grenadiers corre ad inseguire. 

Iniziano anche i contrattacchi: Alexander Cepeda (EF Education-EasyPost) si riporta su Kämna ed insieme riprendono e staccano Dombrowski entrati negli ultimi 3 km, mentre Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers) guida quel che resta del gruppo dei migliori, prima dell’attacco di Tao Geoghegan Hart a 1.5 km dall’arrivo. Il leader della corsa prosegue la propria progressione portandosi dietro solo Carthy, Fortunato, Haig e Vlasov, mentre ai -500 metri Kämna lancia l’attacco decisivo: Cepeda non riesce a reagire. Vince così il tedesco sul Passo San Valentino con soli 4” di vantaggio sul gruppo dei migliori, regolato dal compagno di squadra Aleksandr Vlasov, terzo Cepeda, quarto il leader Geoghegan Hart.

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Domani in programma la quarta e penultima frazione sulle strade del Tour of the Alps, frazione interamente trentina con i suoi 153 km da Rovereto a Predazzo. Anche il disegno altimetrico di questa frazione suscita grande interesse: subito dopo la partenza è posta la salita del Passo Sommo (15.7 km al 7.3%) seguita a breve distanza dalla successiva ascesa al Lago di Santa Colomba (5.6 km al 7.1%). Oltre alle salite categorizzate come GPM va osservato come la pianura in questa tappa sia praticamente assente, e la fatica accumulata potrebbe giocare un ruolo importante sulla più pedalabile salita del Passo Pramadiccio (9.7 km al 6.1%). Dopo lo scollinamento resteranno solo 15 km di discesa e fondovalle verso Predazzo.

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