Bessèges, Samuel Leroux si regala una giornata da lacrime
La fuga arriva in porto nella quarta tappa dellÉtoile, il 29enne della Van Rysel-Roubaix precede Dries de Bondt e Stefan Bissegger. Domani crono finale, aspettiamo anche Alberto Bettiol
Samuel Leroux è un nome che solo gli appassionati più accaniti potranno conoscere: 29 anni, una carriera spesa nella Continental di Roubaix (oggi si chiama Van Rysel-Roubaix) nella quale milita dal 2018, solo vittorie nella categoria .2 prima d'oggi, e nemmeno tante: tre, tutte al Tour d'Eure-et-Loir (tappa e generale nel 2022, tappa nel 2023). Veloce ma non troppo, resistente ma non troppo, scalatore ma non troppo, il nativo di Boulogne-sur-Mer (estremo nord della Francia) deve davvero costruirsele con particolare volontà le occasioni per esultare.
Nessuno può quindi stupirsi se dopo aver centrato oggi il successo più importante della sua vita ciclistica sia scoppiato in un pianto irrefrenabile, da cui si è scosso solo per andare a prendere le giuste celebrazioni sul palco delle premiazioni della quarta tappa dell'Étoile de Bessèges numero 54. La squadra di Roubaix non coglieva un'affermazione in categoria .1 da quando Jordan Levasseur conquistò La Tropicale Amissa Bongo nel 2020.
Étoile de Bessèges 2024, la cronaca della quarta tappa
Partenza e arrivo a Méjannes-le-Clap, in mezzo 158.5 km e diverse salitelle, arrivo in cima (o poco dopo) alla Côte de Tharaux, tutto questo è stata oggi la quarta tappa dell'Étoile de Bessèges 2024. Tra i corridori attivi nella prima parte della tappa, molto movimentata, c'è stato anche Ben Healy (EF Education-EasyPost), dopodiché la fuga vera e propria è partita ai -113 con cinque uomini: Stefan Bissegger (EF), Dries de Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale), Jonas Iversby Hvideberg (Uno-X Mobility), Samuel Leroux (Van Rysel-Roubaix) e Léo Danès (CIC U Nantes Atlantique).
Sebbene il vantaggio dei battistrada non sia mai stato eccessivo (non ha nemmeno raggiunto i tre minuti), andare a riprenderli è risultata operazione quantomai complicata nonostante l'impegno di diverse squadre: la concentrazione di passisti di valore là davanti aveva subito fatto intendere che l'azione potesse avere effettivamente fortuna.
La salita finale è stata presa dal quintetto con 1'20" di margine ai -5, e non sono state le dolci rampe della Tharaux a rivelarsi insormontabili per i fuggitivi. Certo, qualcuno ha sofferto più degli altri: per esempio a 3 km dal traguardo (e 2 dalla vetta) il primo a mostrare segni di cedimento è stato Leroux, il quale però è riuscito a non andare in barca ma si è gestito in maniera da tenere sempre a tiro quelli che lo precedevano; poco dopo anche Danès e De Bondt hanno perso colpi, e sul martellamento di Hvideberg ha finito per perdere le ruote anche Bissegger.
Un finale tutto per Samuel Leroux
Quando ai 2400 metri De Bondt è riuscito a riportarsi su JIH il gruppo - nel quale ancora Healy provava a movimentare le cose - era ancora a mezzo minuto: c'era la possibilità di arrivare, e una simile prospettiva ha fornito motivazioni supplementari a Leroux, che ha superato Danès, poi ai 1700 metri ha agganciato Bissegger condividendo con lui lo sforzo di rientrare sui primi praticamente allo scollinamento.
Quel che restava del plotone (una cinquantina di unità) mordeva ormai le caviglie ma i quattro sono riusciti ugualmente a sprintare per la vittoria: e con una volata che gli sarà sembrata infinita, Samuel Leroux ha preceduto De Bondt e Bissegger; Hvideberg, quarto, è stato cronometrato a 2", esattamente come il gruppo, arrivato proprio in scia ai primi e regolato da Magnus Cort Nielsen (Uno-X) su Alberto Bettiol (EF).
La classifica resta invariata per le prime posizioni, in testa c'è sempre Mads Pedersen (Lidl-Trek) con 6" su Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), 12" su Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) e 16" su Kevin Geniets (Groupama-FDJ); Bettiol è undicesimo a 28" e domani, nella quinta e ultima tappa dell'Étoile de Bessèges 2024, potrà senz'altro provare a scalare un po' la generale: l'ultima fatica della settimana sarà infatti la classica cronometro di Alès, 10.6 km con finale su una rampa di tre chilometri al 5.5%. Un esercizio in cui il toscano della EF può ampiamente dire la sua.