Hamish Bond, un canottiere olimpico che si cimenta con le due ruote
Immaginate se, all'apice della carriera, Antonio Rossi avesse deciso di smettere con il canottaggio per dedicarsi al ciclismo, riuscendo a concludere sul podio al campionato italiano élite. Ora, per quanto il campione lombardo si diletti tuttora nelle granfondo, è difficile immaginarlo lottare ad armi pari con chi pedalava a fine anni '90.
Chi invece è riuscito a compiere questa transizione è Hamish Bond, fenomenale protagonista dell'ultimo decennio remiero. Il neozelandese, classe 1986, è un'autentica leggenda vivente del canottaggio: assieme al fedele compagno Eric Murray ha una striscia aperta di sessantanove vittorie internazionali su sessantanove gare disputate nel due senza. I due, in buona sostanza, sono imbattuti dal giugno 2009 e hanno nel palmares gli ori nei sei mondiali disputati sino ad oggi (Bond aggiunge altri due ori conquistati in altri armi) e nelle due edizioni dei Giochi Olimpici di Londra e di Rio de Janeiro.
Nel novembre scorso Bond ha sorpreso i connazionali affermando di volersi prendere un anno sabbatico dopo la medaglia carioca per concentrarsi sulla sua altra grande passione, ovvero sia il ciclismo. Già nel 2009 aveva preso parte al Tour of Southland, prova dilettantistica neozelandese misurandosi contro i protagonisti locali degli ultimi anni come Bauer, Bevin, Bewley, Sergent e anche stranieri, fra cui un certo Floyd Landis.
Anche nello scorso novembre ha gareggiato piazzandosi all'ottavo posto della generale a 6'52" dal vincitore Aaron Gate, professionista con la Aqua Blue Sport. Ad inizio gennaio ha preso parte al campionato neozelandese a cronometro dove ha fatto il numero: il trentenne si è infatti classificato al terzo posto dietro a Jason Christie e al vincitore Jack Bauer, a cui ha pagato solo 1'12".
Le ottime prestazioni sono proseguite alla New Zealand Cycling Classic, sua prima corsa a tappe a livello UCI terminata oggi. Nella quarta tappa, la più insidiosa, si è classificato al quinto posto, risultato che gli ha permesso di piazzarsi in nona posizione al termine della cinque giorni di gara a 1'12" dal primo, il connazionale Joseph Cooper. Ora Bond dovrebbe continuare a prender parte ad alcuni appuntamenti del calendario nazionale, per poi tornare dalla prossima estate australe a dedicarsi all'amato canottaggio.