Michael Matthews vince il GP de Québec ©GPCQM-J.Startt
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Pogačar e De Lie all'attacco, ma Michael Matthews soffia la vittoria al GP de Québec

L'australiano vince con una volata lunghissima, dopo che lo sloveno (settimo) e tre Lotto Dstny erano stati ripresi nell'ultimo chilometro. Sul podio Girmay e Molard

13.09.2024 22:33

Un ultimo giro di fuoco e un altro finale spettacolare al GP de Québec, ben più di quanto sembrerebbe raccontare la semplice lettura dell'ordine d'arrivo. Alla fine è stata volata, come spesso accade in questa corsa, ma fino all'ultimo chilometro la situazione che si stava delineando era molto diversa. Quando c'è Tadej Pogačar in una corsa di un giorno difficilmente lo svolgimento è banale, ma questa volata il fuoriclasse sloveno è stato solo in parte il protagonista e l'ideatore dell'azione che stava scompigliando le carte, anche perché la UAE Emirates si è trovata clamorosamente nuda nel finale dopo aver lavorato a lunga.

Nel ruolo dello squadrone corazzato questa volta c'era la Lotto Dstny di Arnaud De Lie, che l'anno scorso ha vinto questa gara allo sprint, ma quando c'è da attaccare non si tira mai indietro, e ha raccolto la sfida di Tadej (e di Julian Alaphilippe), trovandosi poi ad avere due compagni di squadra in un gruppetto di quattro dentro l'ultimo chilometro. Alla fine però l'azione è naufragata, e a vincere è stato Michael Matthews, il grande specialista di questo finale, alla terza vittoria in carriera sulle strade di Québec City, dove non è mai andato sotto il quinto posto in nove partecipazioni. L'australiano della Jayco AlUla stacca il connazionale Simon Gerrans, fermo a due successi in questa classica, con una delle volate più impressionanti dell'intera stagione ciclistica.

Grand Prix Cycliste de Québec 2024, la cronaca della gara

Al chilometro zero si sgancia una fuga di sei uomini, con il giovanissimo americano Artem Shmidt (INEOS-Grenadiers), Frank van den Broek (Team dsm-firmenich PostNL), Félix Hamel e Jonas Walton (Canada), Filippo Ridolfo e Antonio Polga (Team Novo Nordisk), che però si stacca dopo pochi chilometri. Lotto Dstny e Intermarché-Wanty si mettono subito a controllare la situazione.

Ai -150 anche Ridolfo perde contatto dalla testa della corsa, che mantiene un vantaggio intorno ai cinque minuti sul gruppo principale. Anche Walton si stacca nel corso del settimo dei sedici giri previsti, mentre Hamel riesce a rimanere con i due corridori World Tour ben oltre la metà gara. Ai -77 Shmidt e Van den Broek rimangono davanti in coppia, con ancora 4'40" di vantaggio, a sette giri dalla conclusione.

Artem Shmidt e Frank van den Broek, protagonisti in fuga ©INEOS Grenadiers
Artem Shmidt e Frank van den Broek, protagonisti in fuga ©INEOS Grenadiers

Un margine ancora interessante e che non accenna a diminuire nei chilometri successivi, in cui la Uno-X Mobility prova a muovere la corsa con Fredrik Dversnes, e anche Ben Healy (EF Education-EasyPost) si affaccia davanti. Ai -50 però il distacco è rimasto lo stesso, e a quel punto è il UAE Team Emirates a mettersi in testa per cercare di recuperare. Anche la Soudal Quick-Step e altre formazioni danno una mano agli uomini di Pogačar, ma è ancora Finn Fisher-Black a strappare in salita per ridurre il distacco, con Tim Wellens a ruota e lo sloveno nelle prime posizioni. Al passaggio sul traguardo, il vantaggio di Van den Broek e Shmidt è sceso a tre minuti secchi.

La UAE si defila leggermente nell'unico tratto di pianura, in cui c'è più spazio per la lotta fra treni, per poi tornare davanti sugli strappi e nel tratto cittadino, mentre davanti Van den Broek prova a far capire perché lo chiamano Wattage Bazooka e a replicare quanto fatto nella prima tappa del Tour de France, ma non c'è più margine per quella che sarebbe stata l'impresa dell'anno. Il neerlandese e Shmidt hanno ormai un minuto scarso di vantaggio ai -25, quando dal gruppo si muove Alex Baudin (Decathlon AG2R La Mondiale), seguito da Gil Gelders (Soudal Quick-Step).

Si avvantaggia così una nuova coppia, che guadagna una quindicina di secondi sul gruppo all'inizio del penultimo giro, ma sia per Gelders e Baudin che per i due fuggitivi della prima ora il destino è segnato. Prima accelera Jan Tratnik (Team Visma Lease a Bike), poi si rimette davanti Tim Wellens ad allungare la fila, con Maxim van Gils e Matteo Jorgenson sulla sua ruota e Pogačar in quarta posizione. Dopo un chilometro a tutta però il belga si ferma, e ci vuole qualche centinaio di metri prima che arrivi davanti Juan Ayuso, proprio al passaggio sul traguardo e al suono di campana per l'ultimo giro.

La Lotto fa la UAE, Matthews fa festa

Tocca allo spagnolo andare a chiudere sull'attacco di Jorgenson, che prova ad anticipare a una decina di chilometri dal traguardo, riesce a prendere qualche secondo e diventa immediatamente pericolosissimo. La UAE non ha più uomini per andare a chiudere, e tocca alla Lotto Dstny andare a chiudere prima che arrivino gli strappi conclusivi. Jorgenson è ormai a pochi secondi ai piedi dell'ultima Côte des Glacis, quando è Julian Alaphilippe ad accendere la miccia. Rispondono all'ex campione del mondo ben tre corridori della Lotto, con Van Gils e Jenno Berckmoes insieme a De Lie in un gruppetto di sei in cui c'è anche Pogačar.

L'ex campione del mondo rilancia ancora dopo essere stato ripreso, e a chiudere questa volta è proprio Tadej. I tre belgi a quel punto non possono farsi sfuggire l'occasione e provano a sfruttare i metri guadagnati sul gruppo per portare il loro uomo veloce al traguardo. Sull'accelerazione di Pogačar rimangono addirittura in tre su quattro, perché De Lie lo segue subito e permette ai compagni di rientrare, mentre Jorgenson e Alaphilippe si staccano. A due chilometri dal traguardo lo sloveno sceglie dunque di desistere e approfittare del lavoro per il campione belga, ma Berckmoes e Van Gils non hanno le gambe per resistere al rientro da dietro.

A chiudere il buco è Ion Izagirre (Cofidis), con a ruota tutti gli uomini veloci, e ai 600 metri sono di nuovo tutti insieme. Pogačar e De Lie scelgono la ruota di Pello Bilbao, che si è messo davanti per tirare la volata ai compagni, ma si rivela essere la scelta sbagliata. Quando il basco si sposta, è Michael Matthews a trovare la linea giusta per lasciare uno sprint lunghissimo, mentre i due protagonisti del finale si trovano chiusi e tagliati fuori dalla corsa per la vittoria. Ai 150 metri Tiesj Benoot prova ad affiancarsi all'australiano, che però trova non si sa dove le energie per completare una volata lunghissima e durissima, una delle migliori della sua carriera, che gli vale la terza vittoria personale in questa corsa. 

Al secondo posto Biniam Girmay, che esce all'ultimo e riesce a rimontare sul belga della Visma e su un Rudy Molard in versione vintage, che completa il podio. Alle spalle della francese della Groupama-FDJ c'è proprio Benoot, che precede il compagno Per Strand Hagenes. Pogačar è settimo, De Lie tredicesimo, mentre Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorious) conferma di essere in un ottimo stato di forma e chiude in decima posizione. La rivincita, per Tadej e per tutti, dopodomani a Montréal.

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