Rémi Cavagna lascia la Movistar dopo una stagione deludente
Il passista francese, frenato da barriere linguistiche, vuole ricominciare da zero. Nel suo 2025 potrebbe esserci la Groupama-FDJ: obiettivo, le corse del Nord e le cronometro
Lo scorso anno il passaggio di Rémi Cavagna dalla Soudal Quick-Step alla Movistar è stato un “colpo di mercato”. Il ventinovenne di Clermond Ferrand aveva fino ad allora militato esclusivamente nel team Quick-Step. Sette anni in cui si era formato un’identità da uomo-squadra. Il forte passista chiamato a percorrere lunghi chilometri davanti al gruppo per controllare la corsa; l'uomo capace di andare in fuga come appoggio dei compagni dietro.
Pochi corridori riescono a coprire brillantemente questo ruolo, e sono preziosi in un team di vertice. Rémi uno dei pochi, ma con licenza di vincere. Le occasioni di libertà per un gregario, però, non sono tantissime, bisogna poterle fare fruttare.
Il 2023 è stata la stagione migliore per il francese: cinque vittorie e molti piazzamenti. Titolo nazionale a cronometro e maglia al campionato europeo, nella team relay. Una stagione che rende vogliosi di fare bene in quella successiva. Cresce il bisogno di spazi nuovi, di nuovi ruoli.
Arrivano dei momenti in cui vuoi vedere cos’altro puoi fare. In cui senti il bisogno di un po’ più di libertà. Momenti che ti portano a cambiare squadra, è un passaggio naturale. C'è il bisogno di trovare più spazio di movimento; assumersi tutte le responsabilità, sentendo fiducia nel nuovo team.
Cavagna è un corridore che ama le grandi fughe nelle tappe dei Gran Tour alla ricerca della vittoria; un buon feeling con le corse del nord e cronoman di buon livello, anche se non di vertice. Il contratto triennale con il team Movistar (2024, 2025, 2026) è sembrato un logico sbocco a tutte le aspettative. Ma non sempre le cose sono come le si immaginano.
Qualcosa non ha funzionato: problemi di integrazione nella nuova squadra
Il corridore francese non ha trovato quello che sperava nella nuova squadra. La Movistar è una compagine con una forte identità spagnola, tutt’altro clima rispetto all’internazionalità della sua precedente squadra. Essere l’unico corridore francese nel team iberico ne aveva già suscitato timori che puntualmente si sono rivelati fondati.
Il 2024 è stata la peggiore stagione nella carriera di Rémi. Già da giugno, in un’intervista molto franca a L'Equipe, il corridore aveva manifestato la problematica integrazione con la nuova realtà.
Nell’intervista al giornale del suo paese, ha raccontato come le rigide barriere linguistiche siano state un ostacolo enorme - quasi certamente non l’unico - che lo ha messo in difficoltà: ”Gli spagnoli formano un blocco all’interno della squadra. Tutto alla radio è in spagnolo, il che è complicato nei momenti importanti di una gara”.
Le fondate aspettative di fare passi avanti in carriera per il francese della Movistar, si sono scontrate duramente con una realtà inaspettata: “Non mi aspettavo che fosse così difficile” - già a giugno il quadro era chiaro -.“In Quick-Step per sette anni, è stato tutto facile, ma sono arrivato a un'età in cui volevo provare qualcosa di diverso. Il mio spagnolo è migliorato. Ho seguito alcuni corsi, ho investito in essi e ora capisco quasi tutto. Ma quando voglio esprimermi un po’, diventa difficile”.
Le parole dette a metà stagione dal corridore francese non lasciavano spazio ad altre soluzioni. Sebbene il contratto che lo legava al team spagnolo fosse triennale, non rimaneva altro che chiuderlo già alla prima stagione. Un 2024 così deludente può dipendere da tanti fattori, di certo la serenità ambientale è la variabile chiave per tante cose: ci sono sassolini capaci di fare inceppare l’ingranaggio più grande che ci sia.
“A questo punto non sto dando nulla alla squadra e nulla ricevo in cambio. Sono venuto qui per crescere, per fare un passo avanti nelle prove contro il tempo e sono crollato in pochi mesi. Arrivare nei 50 al Giro del Belgio, non è il mio posto, non è quello che valgo. È complicato”.
La riflessione del corridore non poteva che avere un’unica soluzione. La prossima stagione bisognerà ricominciare daccapo.
Le prospettive future: Riuscirà Cavagna a raggiungere i suoi obiettivi?
Il 29enne transalpino, nonostante abbia un contratto fino al 2026 con la Movistar, lascerà la squadra dopo una sola stagione. Secondo il quotidiano sportivo AS, chiuderà anticipatamente il contratto che lo lega alla Movistar e l’anno prossimo difenderà i colori del Groupama-FDJ. Per la prima volta in carriera con un team francese.
Ancora nulla di ufficiale, comunque sarebbe un passaggio con una logica. Nella squadra di Marc Madiot c’è bisogno di un uomo per le classiche del Nord. Una buonissima occasione per l’ex Quick-Step, l’esperienza maturata nei tanti anni in Belgio tornerà utile per un rilancio in quelle corse.
In Groupama, Rémi troverebbe il giusto supporto per crescere nel settore in cui sente di avere molte potenzialità: le prove contro il tempo. Con i suoi connazionali potrebbe avere supporto tecnico e scientifico. Lavoro intrapreso con grande impegno da qualche tempo in Groupama con approfondite ricerche su tutti gli aspetti della disciplina e progettazione accurata su i mezzi.
Cavagna sembra l’uomo giusto per questa squadra, che sarebbe l’ambiente giusto per un suo rilancio. Questa volta, niente barriere linguistiche. Tutto potrebbe essere perfetto per buone prospettive future. Provaci ancora, Rémi.