La Dsm ha un nuovo faro: ora è ufficiale, arriva Fabio Jakobsen
Il campione europeo lascia la Quick-Step e firma un triennale con i neerlandesi. "Non posso vincere da solo, qui avrò il giusto supporto"
Con ogni probabilità era il nome più ambito tra quelli in scadenza di contratto a fine anno, e ora ha ufficialmente trovato una nuova sistemazione. Dalla prossima stagione Fabio Jakobsen sarà la nuova punta di diamante del Team dsm-firmemich, con cui ha firmato fino al 2026. l velocista la Soudal Quick-Step, squadra per cui ha sempre corso fin dall'inizio della sua carriera da pro nel 2018, dopo sei stagioni e quarantatré vittorie, tra cui spiccano sei tappe nei Grandi Giri (una al Tour e cinque alla Vuelta), una Kuurne-Bruxelles-Kuurne, una Scheldeprijs e il campionato europeo dello scorso anno.
Dopo il terribile incidente al Giro di Polonia nel 2020, Jakobsen è incredibilmente riuscito a tornare sui livelli dei migliori velocisti del mondo, conquistando la sua prima e finora unica vittoria al Tour nel 2022. In questa stagione ha ottenuto solo cinque vittorie, di cui la più importante alla Tirreno-Adriatico, segno che il suo rapporto con la Quick-Step era destinato ad esaurirsi. La nuova direzione che sta prendendo il Wolfpack, orientato a costruire una squadra sempre più competitiva intorno a Remco Evenepoel, non coincideva più con le ambizioni personali di Jakobsen, che nella nuova squadra avrà sempre degli uomini a disposizione in tutte le corse più importanti.
La Dsm ha scelto di presentare il nuovo arrivato con un video che ripercorre i principali successi del team negli ultimi anni grazie ai propri sprinter, da Marcel Kittel fino ai più recenti di Sam Welsford e Alberto Dainese. Da qualche anno mancava però il velocista di grido, a cui dare completa fiducia in tutte le corse più importanti.
Fiducia avvertita e spiegata nello stesso Jakobsen nel comunicato di presentazione, in cui parla della necessità di avere un buon treno a disposizione: “Da velocista, non posso vincere da solo. C'è bisogno di compagni che tirino il gruppo, che aiutino a superare le montagne e nelle giornate più difficili e che mettano in posizione per la volata, ma anche della squadra fuori dalla corsa. Questo è uno dei motivi per cui sono qui: so che in questa squadra non sarò mai solo. Avrò il giusto supporto, che è la base per riuscire a sprintare per la vittoria. La squadra ha ottenuto delle belle vittorie quest'anno, il che dimostra di cosa sono capaci, e spero di riuscire a contribuire. È la ragione principale per cui ho scelto di venire qui: sono veloce e posso vincere, ma ho bisogno di una buona squadra che possa fare lo stesso. Sono sicuro che se lavoriamo insieme potremo vincere ancora molto”.