Markus Hoelgaard, fuga per la vittoria al Giro di Vallonia
Il norvegese della Uno-X precede il belga Janssens. 3° Trentin, Strong difende la maglia arancione
Jimmy (Janssens) e Markus (Hoelgaard): i guastafeste del Giro di Vallonia. Sì, perché in una tappa così impegnativa, pochi avrebbero scommesso sul buon esito della fuga del mattino. E invece, le scaramucce nel gruppo della maglia arancione - che ha condotto l'inseguimento con eccessiva prudenza - hanno favorito il belga della Alpecin e il norvegese della Uno-X che, sfruttando i continui cambi di direzione nell'ultimo chilometro, si è involato verso il successo sul traguardo di La Roche-en-Ardenne. Matteo Trentin chiude al 3° posto e guadagna 4" sul leader della generale Corbin Strong.
Via libera a cinque corridori
La terza tappa del Tour de Wallonie (Arion-La Roche-en-Ardenne, 194,8 km) ha il respiro di una classica di primavera: un ricco banchetto di asperità sia nel tratto in linea - che proponeva le scalate al Burnon (1400 m al 5,7% medio) e al Mur Saint Roch (900 metri in doppia cifra di pendenza) - sia nel circuito finale di 29,5 km da ripetere 3 volte, con le salite dell'dell'Haussuire (4 km con pendenze vicine al 7%) e del Maboge (2,8 km al 6,1% di media) e .
L'azione che scandirà l'intera corsa prende corpo dopo 14 km: al comando i belgi Gilles De Wilde (Flanders-Baloise) e Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), il francese Thomas Bonnet (TotalEnergies), il campione nazionale norvegese Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility) e lo svizzero Johan Jacobs (Movistar). Il gruppo - trainato a lungo dai compagni di squadra della maglia arancione, il neozelandese Corbin Strong (Free Palestine), poi rimpiazzati dai Red Bull-BORA-Hansgrohe e dai Decathlon-AG2R La Mondiale - concede loro un vantaggio massimo di 4'46" ai -65 da La Roche-en-Ardenne.
Che l'inseguimento sia piuttosto discontinuo lo si intuisce dai continui scatti che si susseguono fin dai primi chilometri dell'anello conclusivo: in un primo tempo, ci prova l'olandese Pim Ronhaar (Baloise - Trek Lions), sul quale si riporta il belga Gerben Kuypers (Intermarché-Wanty), la cui azione si esaurisce poco prima di transitare in cima al Col de Haussuire. Alle loro spalle, lo spagnolo Juan Pedro Lòpez (Lidl-Trek) trascina con sé il belga Florian De Tier (Bingoal WB) e l'italiano Matteo Trentin (Tudor). Il terzetto rientra ben presto su Jacobs che, dopo aver macinato punti preziosi per la classifica degli scalatori, perde contatto dai primi tanto quanto Bonnet. Tuttavia, la loro sortita non decolla: i contrattccanti rientrano tra i ranghi all'inizio dell'ultimo giro.
Poca intesa tra gli inseguitori
E davanti? Nonostante la regia internazionale preferisca divagare tra i boschi della Vallonia - facendoci scoprire un lato pressoché inedito della morfologia del territorio al confine con il Lussemburgo - i tre superstiti della fuga procedono di buona lena, conservando un vantaggio superiore ai 3' al penultimo passaggio sotto lo striscione d'arrivo. Non appena si ricomincia a salire, però, anche De Wilde toglie il disturbo, cedendo definitivamente il passo a Janssens e Hoelgaard. Che, con andatura regolare, superano indenni sia l'Haussuire, sia il Maboge, conservando un vantaggio tutto sommato rassicurante sui migliori. A proposito: gli uomini di classifica preferiscono pestarsi i piedi anziché collaborare tra di loro, facendo così il gioco della Free Palestine, per nulla intenzionata ad aumentare il ritmo. La linea della prudenza viene però infranta dall'australiano Simon Clarke (Free Palestine), che azzarda un'azione solitaria all'inizio dell'ultima tornata, che gli consente di raggiungere soltanto De Wilde.
Fatto sta che le chances dei due fuggitivi aumentano a dismisura. E non sono certo le stoccate dell'eritreo Natnael Tesfatsion (Lidl) a rilanciare le ambizioni dei 16 inseguitori che formano il gruppo della maglia arancione. Meglio concentrarsi su Janssens e Hoelgaard, che conservano poco più di 1' di margine ai -5 dall'arrivo. Nessuna scortesia tra i due, che procedono compatti fino all'ultimo km. La logica suggerirebbe un epilogo in volata, ma il norvegese della Uno-X affronta a grande velocità le curve che immettono nell'abitato di La Roche en-Ardenne. Provato dal grande sforzo, Janssens non ha più benzina per replicare: prima vittoria fuori dai confini nazionali per il 29enne scandinavo che - oltre al fresco titolo in linea - aveva vinto due tappe della Artic Race of Norway. Alle loro spalle, Trentin si aggiudica lo sprint dei battuti davanti al danese Frederik Wandahl (Red Bull-BORA-Hansgrohe) e allo spagnolo Carlos Canal (Movistar). 6° Strong, 8° l'altro italiano Lorenzo Rota (Intermarché).
Trentin a 7" dal primato
Grazie ai 4" di abbuono conquistati al traguardo, il 35enne trentino si riporta a soli 7" dal capoclassifica. 3° il lussemburghese Alex Kirsch (Lidl) a 11".
Il Giro di Vallonia proseguirà giovedì con la penultima frazione, da Verviers a Herve (Battice) per complessivi 188,5 km. Terreno fertile per gli specialisti delle classiche, che dovranno scalare la Côte de Saint-Jean Sart (1400 metri al 5,1% medio), la Thier des Forges (altri 1400 metri con una pendenza media del 7,1%) e la leggendaria Redoute (1,6 km che sfiorano il 9%) prima di avventurarsi nel circuito finale di 28,5 km da ripetere per una volta. Gli ultimi 1300 metri sono in costante ascesa.
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