Elia Viviani impegnato nell'Omnium a Glasgow 2023 © UCI
Pista

Omnium iridato, dal solito caos punteggi Viviani porta a casa un sesto posto

Mondiali su pista, Elia raddrizza parzialmente la baracca nella Corsa a punti finale della challenge vinta dal portoghese Iuri Leitão e rovinata da problemi tecnico-cronometrici. Keirin alla neozelandese Ellesse Andrews. Le gare di domani

06.08.2023 23:15

Elia Viviani settimo, no, sesto, forse. Al momento di andare in stampa non è ancora ufficiale il risultato dell'Omnium ai Mondiali su pista 2023 di Glasgow, e il punto dolente è sempre il solito: il sistema informatico che gestisce punteggi e giri persi e guadagnati (a cura di TissotTiming) va troppo facilmente in palla, è un problema con cui ci siamo confrontati tante volte in questi anni e siamo sempre qui a chiederci come mai non sia possibile una migliore automazione fra transponder sulle bici e cervellone centrale.

L'effetto è che le gare di gruppo (su tutte Madison e Corsa a punti, a volte la Tempo Race, meno frequentemente Scratch ed Eliminazione) vengono in qualche misura falsate (i corridori in pista non hanno ben chiara la situazione), per non parlare poi dello spettatore a casa che finisce col non capirci nulla (a questo si aggiunge il vizio dei registi televisivi di staccare troppo spesso le immagini, impedendo una visione d'insieme che aiuti la comprensione; in realtà a Glasgow tale aspetto ci pare un tantino migliorato rispetto alle ultime rassegne internazionali). Quando l'UCI metterà una toppa a questa falla, saremo tutti più sereni.

Comunque l'Omnium, Tissot o non Tissot, dobbiamo raccontarlo. Dopo aver dominato nel pomeriggio Scratch e Tempo Race, nell'Eliminazione, terza prova di challenge, il portoghese Iuri Leitão ha mancato di un soffio il percorso netto, venendo preceduto solo dal neozelandese Campbell Stewart e lasciandosi dietro tutti gli altri, compreso Elia Viviani che ha chiuso al decimo posto, praticamente la sua cifra della giornata, dato che tale piazzamento lo ritrovavamo anche in classifica a tre quarti di Omnium: 66 punti per l'azzurro, irraggiungibile Leitão a 118, seguito dal canadese Dylan Bibic a 94 e dall'olandese Vincent Hoppezak a 92. Eliminazione tragica per il danese Niklas Larsen, che era secondo a metà challenge ma è arrivato penultimo in questa prova, crollando all'undicesimo posto a quota 65.

Nella Corsa a punti, disputata sui 100 giri, Viviani è partito bello convinto, vincendo il primo sprint nell'ambito di un tentativo di caccia lanciato praticamente subito. Un tentativo che ha coinvolto 10 atleti, che è andato a segno a 80 giri dalla fine e che ha lanciato il giapponese Shunsuke Imamura al secondo posto a 105, il britannico Oliver Wood al terzo a 104, Stewart al quinto a 102, il francese Benjamin Thomas al sesto a 101 e Viviani al nono a 91.

Immediatamente Elia si è tuffato in una seconda caccia insieme a sei colleghi tra cui Imamura, Thomas e Wood, tentativo a cui stavolta Leitão ha risposto, seppur con un attimo di ritardo: il giro è stato conquistato ai -69 e la nuova classifica - compendiando anche gli sprint che si svolgevano nel frattempo - vedeva il portoghese in testa con 138, seguito da Imamura a 128, Wood a 124, Thomas a 122 e Viviani - ora quinto - a 113.

Un Viviani senza freni ha promosso allora ai -58 una terza caccia con Hoppezak, lo spagnolo Sebastián Mora e il tedesco Tim Torn Teutenberg tra gli altri. Elia ha fatto 3 punti al quinto dei dieci sprint e subito ha guadagnato il terzo giro della sua serata, volando al secondo posto a 136, a sole due lunghezze da Leitão, seguito da vicino da Hoppezak a 134 e da Mora a 130, scavalcando Imamura rimasto a 128. Ma a questo punto è arrivata la risposta del primo della generale, che ai -40 ha a propria volta conquistato un giro con Thomas, Larsen e Bibic, riallungando fino a 164; anche Thomas (144) ha risuperato Viviani nell'occasione.

A questo punto il livescoring è andato completamente in tilt, negando al povero fruitore a casa il gusto di seguire una gara a cui se togli il riferimento di punteggi precisi rimane ben poco da capire (a meno di non dotarsi di quaderno a quadretti, penna, calcolatrice e tasto di pausa continuo sul device di turno). A Leitão sono stati attribuiti cinque o sei giri guadagnati, idem a Thomas e altri, insomma un gran caos che quando il computer ha ricominciato a funzionare - ai -10 - ha lasciato stabilmente spaesato lo spettatore, ignaro se i punteggi infine segnalati dovessero essere passibili di ulteriori sistemazioni (data l'impressione che i punti volata da un certo momento in avanti siano stati attribuiti un po' a caso).

Il fatto è che pure i corridori in pista (e conseguentemente le loro mosse) dipendevano dai medesimi punteggi impazziti che passavano sui tabelloni. Al traguardo il sistema di cronometraggio ci ha detto che Leitão aveva vinto con 188 punti davanti a Thomas a 180, Imamura a 171, Larsen a 169, Mora a 162, Hoppezak a 160 e Viviani - infine settimo - a 158. Ma non c'era ovviamente da fidarsi, e infatti dopo che la giuria s'è riguardata l'intera prova la classifica è stata modificata: Leitão sempre primo ma a 187, Thomas secondo ma più vicino a 185, Imamura salito a 173, Larsen a 170, seguito da Hoppezak (160) e Viviani (158): l'azzurro ha superato Mora a cui sono stati tolti cinque punti e il cui punteggio finale è quindi sceso a 157, valevole per il settimo posto. Pochi spiccioli in definitiva, ma la conferma che il sistema informatico che gestisce il tutto va profondamente rivisto.

L'altra finale della serata è stata quella del Keirin femminile, nel quale la neozelandese Ellesse Andrews ha vinto l'oro impostando una finale gagliarda in cui nonostante una volata lunga ha tenuto a bada il ritorno della colombiana Martha Bayona, che si è dovuta accontentare dell'argento. Terzo posto per la campionessa uscente, la tedesca Lea Sophie Friedrich.

Dopo quattro giorni di gare élite, il medagliere vede l'Italia risalire in quinta posizione con 1 oro, 1 argento e 1 bronzo. Davanti a tutti passa la Gran Bretagna, che scavalca la Germania (2-2-0 contro 2-1-2); terzi gli Stati Uniti (2-0-1), quarta la Nuova Zelanda (1-1-3); dietro agli azzurri troviamo Olanda (1-1-0), Belgio (1-0-1), Danimarca e Portogallo (1-0-0), Francia (0-2-2), Australia (0-2-0), Giappone (0-1-1), Colombia (0-1-0) e Cina (0-0-1).

Mondiali su pista 2023, il programma di lunedì 7 agosto

E ora il programma di domani dei Mondiali su pista 2023. Si partirà alle 12.30 con le qualificazioni della Velocità femminile, di cui alle 13.29 si disputeranno pure i sedicesimi di finale. Miriam Vece proverà a inserirsi nelle 28 che approderanno agli scontri diretti; le favorite sempre le solite tedesche (Emma Hinze, Pauline Sophie Grabosch, Lea Sophie Friedrich) e la francese Mathilde Gros (se fa un passettino in avanti rispetto a quanto mostrato in questi giorni).

Con l'olandese Harrie Lavreysen contrapposto al britannico Jack Carlin e il polacco Mateusz Rudyk contro il trinidense Nicholas Paul, la Velocità maschile vedrà disputate le semifinali alle 13.21; finali previste alle 19.55. In serata altre due finali: alle 19.28 l'Eliminazione maschile, con Elia Viviani favorito essendo il bicampione uscente (da quando la specialità è stata introdotta nel 2021 nel programma iridato, non c'è stato altro vincitore all'infuori di lui), ma che dovrà guardarsi dallo svizzero Claudio Imhof, il britannico Ethan Vernon, il francese Donavan Grondin, il belga Jules Hesters e Dylan Bibic tra gli altri.

Infine alle 20.34 assisteremo alla Madison femminile, con Martina Fidanza e Chiara Consonni chiamate a una difficile sfida per una medaglia: coppie di riferimento, le francesi Victoire Berteau-Claire Copponi, le britanniche Neah Evans-Elinor Barker, le danesi Amalie Dideriksen-Ellen Klinge e le statunitensi Jennifer Valente-Lily Williams; ma non è che altre coppie (Nuova Zelanda, Germania, Australia per citarne tre) siano tanto tenere da affrontare. In tv le gare saranno seguite in diretta sia su RaiSport/Rai2 che su Eurosport.

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