Mathieu van der Poel regala venticinque minuti di gara a Diegem, poi scatta e rimane solo
Il campione del mondo rimane guardingo nella prima fase, ma una volta che scatena i cavalli ci mette pochi secondi a chiarire i rapporti di forza. Secondo Pidcock, terzo Iserbyt (che vince il Superprestige). Quindicesimo Bertolini
Dopo Herentals, Mol, Anversa e Gavere oggi a Diegem è giunta la quinta vittoria stagionale per Mathieu van der Poel. Nulla di cui sorprendersi, soprattutto se si pensa che questo circuito è da sempre il preferito dell'iridato e che stasera era persino assente quell'unico atleta che ha saputo dargli fastidio nelle ultime dieci stagioni (anche se non in quella corrente, ove la superiorità manifesta di MVDP ha chiuso ogni questione sul nascere). L'unica piccola novità è stata la tattica di gara: solitamente molto esuberante, oggi è stata ben più conservativa, tanto che per quasi metà gara Mathieu non ha visto la testa della corsa.
La motivazione di una scelta del genere potrebbe essere contenuta nel suo calendario: domani e dopodomani correrà anche a Loenhout e Hulst e in quest'ultima occasione dovrà rivaleggiare contro avversari più freschi, come Lars van der Haar e Pim Ronhaar (che però non rappresentano nemmeno in casi del genere un pericolo per Mathieu) e soprattutto Wout van Aert, già significativamente cresciuto rispetto alle prime corse stagionali. Meglio dunque gestire le forze e non viaggiare sempre al massimo, l'obiettivo di raggiungere il 100% di vittorie nel 2023-2024 è pur sempre ambizioso, anche se il fenomeno nato a Kapellen nega che questo traguardo sia di suo interesse.
Cronaca della “Notturna”
Il via è stato come sempre molto caotico qui a Diegem, ma quasi nessun grande nome è rimasto attardato, con l'eccezione di Quinten Hermans, caduto sull'infida contropendenza presente nelle prime battute di corsa. La testa nella prima tornata se la sono contesa soprattutto Kevin Kuhn, Michael Vanthourenhout, Thibau Nys ed Eli Iserbyt, senza però scavare alcuna differenza e transitando tutti insieme al passaggio sul rettilineo finale.
Il round successivo è risultato decisamente più selettivo, soprattutto grazie a due fattori: il complicato banco di sabbia e l'animosità di Tom Pidcock, capace di portar via un quintetto d'élite con una strappata delle sue. In compagnia dell'alfiere della INEOS c'erano Nys, Iserbyt, Vanthourenhout e il campione del mondo Mathieu van der Poel, piuttosto sornione in questa prima fase di corsa. Non molto lontano l'italiano Gioele Bertolini, partito benissimo e sorprendentemente in grado di difendere a lungo la top ten virtuale.
Tuttavia nemmeno le varie accelerazioni delle due tornate successive hanno prodotto scossoni, consegnando a quasi metà gara un drappello ancora piuttosto numeroso; troppo, deve aver pensato Mathieu. Gli sono bastati banco di sabbia, successivo rettilineo e ostacoli per mandare gambe all'aria tutti gli avversari, ad iniziare da un Pidcock decisamente poco a proprio agio sulla sua nemica giurata: la sabbia. Al termine del quarto giro il divario fra MVDP e il trio Pidcock-Iserbyt-Vanthourenhout era già di 8".
Tom, memore di quanto successo l'anno scorso, non ha mollato la presa e si è portato appresso il cagnaccio per antonomasia, cioè Eli Iserbyt. Il britannico ha però pagato ancora una volta il segmento con la sabbia, dicendo addio ad ogni velleitaria speranza di riportarsi su Mathieu. Di lì in avanti tra lui e Iserbyt è iniziato il duello per il secondo posto, nemmeno disturbato dall'utopia di poter in qualche modo riacciuffare MVDP. Più indietro, invece, rimasti in lizza per la top five erano solamente Joris Nieuwenhuis e Vanthourenhout, una volta caduto e ritiratosi lo sfortunatissimo Thibau Nys.
La resa dei conti alle spalle del superbo Mathieu è giunta all'alba della seconda metà dell'ultimo round: Iserbyt ha staccato Pidcock sulla sabbia, ma ha poi dovuto subire il ritorno di Tom nel segmento più veloce del tracciato, decretato da una spallatona prima della scalinata con cui “Pidders” si è preso la seconda piazza a danno di Eli. 49" e 53" il distacco dei due atleti in questione. Quarto Vanthourenhout a 58" e quinto Nieuwenhuis a 1'00". La prestazione gagliarda di Gioele Bertolini gli è valsa un meritatissimo quindicesimo posto a poco più di due minuti dal vincitore.
Eli Iserbyt re delle classifiche
Da segnalare che con la terza posizione di oggi Eli Iserbyt ha conquistato il secondo Superprestige della sua carriera, in una stagione che verosimilmente gli regalerà anche Coppa del Mondo e forse pure l'X2O Trofee.