Kaden Groves è uscito dal gruppo. Vittoria atipica per l’australiano alla Volta Limburg Classic
Solo Van Gils nega l’arrivo in solitaria al 24enne della Alpecin-Deceuninck, dominante nello sprint finale a due. Eenkhoorn completa il podio.
Avranno pensato a un pesce d’aprile questa mattina i corridori impegnati nella Volta Limburg Classic quanto, appena svegliati, hanno guardato fuori dalla finestra. Purtroppo per loro, invece, era tutto vero: la pioggia battente e il vento forte che hanno salutato il loro risveglio, li hanno accompagnati per tutti i 193 km in programma, senza soluzione di continuità. Condizione estreme o quasi, non così abituali, anche in questo periodo dell’anno, sulle strade del Limburgo; le stesse o quasi che ospiteranno, tra 15 giorni, la Amstel Gold Race. Ne è venuta fuori una corsa a eliminazione, tirata dal primo all’ultimo chilometro, al termine della quale a vincere è stato – ironia della sorte – un velocista: Kaden Groves, per la precisione, molto bravo a sfruttare il lavoro della Lotto-Dstny nella parte centrale della corsa e a levarseli di ruota in quella finale. Unico in grado di resistergli Maxim Van Gils, che però non ha potuto nulla nello sprint a due sulle pietre di Eijsden: troppo superiore l’australiano, che succede così nell’albo d’oro della semiclassica olandese a un altro habitué degli sprint, Arnaud De Lie.
La corsa
Pronti via, sei uomini sono evasi dal gruppo per comporre la fuga di giornata: Tim Marsman, Timo De Jong, Marien Bogerd, Pierre-Pascal Keup, Abram Stockman e Julian Borresch. I sei, loro malgrado, si sono resi protagonisti di un episodio singolare: tra i millemila circuitini che componevano la corsa, i battistrada hanno sbagliato strada. Pronto l’intervento della giuria, che ha neutralizzato la corsa, riportando i sei sulla retta via, con il medesimo vantaggio che avevano sul gruppo prima dell’interruzione. Gruppo che, interruzione a parte, non ne voleva sapere di lasciare troppo spazio ai battistrada; era in particolare la Jumbo-Visma ad alzare il ritmo; azione che poi, nei chilometri successivi, consentirà a Johannes Staune-Mittet e a Colby Simmons di rientrare sulla testa della corsa. Oltre a loro, in tempi differenti, si uniranno anche Rune Herregodts (tra i più attivi), Meindert Weulink, Simon Dehairs e Jacob Scott, a formare una sporca dozzina, con un minutino di vantaggio sugli inseguitori.
Tra questi, i più attivi erano i Lotto-Dstny, in particolare Van Gils. Il giovane belga si metteva Pascal Eenkhoorn in tasca e lo riportava, metro dopo metro, sulla testa della corsa; sul Loorberg, a poco meno di ottanta chilometri dal traguardo, il povero Pascal si era pure dovuto attaccare alla radiolina per chiedere al proprio compagno di abbassare la velocità, avendo perso qualche metro. Non aveva difficoltà invece Groves, segno di una condizione davvero eccellente. L’unico in grado a tenere il ritmo dei tre era Herregodts, mentre Oscar Onley riusciva a rientrare sul quartetto di testa solo in un secondo momento. Uno sforzo vanificato poco più tardi, nei primi metri dello Schilbergerweg, da un guasto meccanico che lo ha tagliato fuori dalla corsa.
Sul breve strappo posto a 45 km dall’arrivo, il primo ad accelerare era Eenkhoorn, ma sulle rampe più ripide era Groves a fare la vera differenza, tanto da rimanere da solo in testa. Se la gamba scappava, la testa dell’australiano era lucida a sufficienza per capire che era ancora troppo presto per andarsene da solo. Meglio sfruttare ancora un po’ il lavoro dei gemelli del Dstny e di Herregodts, costretto ad alzare bandiera bianca poco più tardi, su una nuova azione di Eenkhoorn sul Crindaal. Tante le energie spese dal campione olandese, anzi troppe, visto che sul Moerslag, ultimo strappetto di giornata a 20 km dall’arrivo, non era in grado di rispondere a un nuovo, deciso attacco di Groves.
In testa, dunque, rimanevano in due: Groves e Van Gils. Con Eenkhoorn a una trentina di secondi di distacco e un avversario decisamente superiore allo sprint, a Van Gils non rimaneva altro da fare che mettersi alla ruota del corridore della Alpecin, in attesa del momento giusto per provare a sorprenderlo. Quando? A 10 km dall’arrivo? No, meglio aspettare! Al secondo passaggio sotto lo striscione del traguardo? Troppo rischioso dare punti di riferimento a un corridore forte in volata come Groves. Negli ultimi 3 km? Macché! Meglio tenersi le energie per la volata finale. A 250 metri dall’arrivo, prima dell’ultima curva? Partire così lunghi, con il rischio che Groves ti prende la ruota e ti superi senza troppi problemi, potrebbe non essere una grande idea…
Aspetta qui aspetta là, la corsa di Van Gils si è conclusa senza riuscire ad affiancare Groves nemmeno per un istante. Troppo superiore l’australiano, che sul pavè del rettilineo finale ha pure staccato di qualche metro il povero Maxim, costretto ad accontentarsi del secondo posto. Settima vittoria stagionale per la Alpecin, terza per Groves dopo le due alla Volta a Catalunya, la prima in assoluto con tanti chilometri all’attacco. La Lotto-Dstny può comunque ritenersi soddisfatta: il secondo posto di Van Gils, il terzo di Eenkhoorn e il quinto di Menten portano in dote 205 punti UCI; un bel bottino, per chi è fresco di retrocessione dal World Tour e ha necessità di essere la migliore tra le Professional, per garantirsi l’invito a tutte le corse World Tour anche nella prossima stagione.