Le strutture ricettive e la sfida del cicloturismo in Italia
Sono 57 milioni i ciclisti che scelgono il nostro paese per le loro vacanze in bicicletta. Numeri in crescita di un segmento turistico con caratteristiche e bisogni ben precisi
Continua il nostro viaggio all'interno del mondo del cicloturismo in Italia. Con i suoi 5 miliardi di fatturato ogni anno, il segmento di chi sceglie il nostro paese per i viaggi in bicicletta ha esigenze e caratteristiche specifiche e fa gola sia ai territori a consolidata vocazione turistica sia alle zone meno frequentate come nuova potenzialità di sviluppo.
Le attività dei 57 milioni di cicloturisti
Il rapporto ISNART ha recentemente evidenziato la crescita del cicloturismo in Italia. In questo quadro, è interessante vedere come si distribuisce la spesa dei cicloturisti nei vari ambiti durante la vacanza, tenendo conto della tipologia di profilo evidenziata nel rapporto. Nel budget del cicloturista il viaggio è spesso una delle maggiori voci di spesa, a causa del costo di trasporto delle attrezzature. Le esigenze logistiche e strumentali sono peculiari, e vi è la propensione ad una maggiore spesa pro-capite per servizi e prodotti sportivi. Infatti, fra i 57 milioni di cicloturisti, oltre un 80% dichiara di effettuare escursioni e gite, (magari approfittando di percorsi vicini alla ciclovia prescelta) anche abbinando altre attività sportive, contro un 60% circa dei turisti generici. Ancora maggiore il divario relativo alle attività sportive: 65% contro un 16% circa. Il 39% pernotta in hotel a 3 stelle, poco più del 37% nei 4 stelle ed il 19% circa sceglie un B&B.
I servizi richiesti ed offerti
Come di norma in base alle dinamiche di mercato, gli operatori di settore tentano di intercettare la domanda. Il profilo dei cicloturisti italiani delineato da ISNART è sovrapponibile a quello degli stranieri. Per quanto riguarda i “servizi tecnici”, il 38,3% considera importante la possibilità di noleggio bici, poco più del 34% il rimessaggio bici sicuro ed il 34% la presenza di ciclofficine. Su queste basi, le centinaia di strutture che in Italia aspirano ad intercettare una quota dei 57 milioni di cicloturisti tendono ad offrire un garage coperto e chiuso per il ricovero bici, in alcuni casi anche sorvegliato. Una strategia seguita in molti casi è la presenza di un’officina interna che consenta manutenzione, lavaggio e riparazione delle bici. Alcune strutture offrono servizi ed attrezzatura di base inclusi nel prezzo, con un sovrapprezzo per interventi più avanzati. È opportuno che tali prestazioni siano garantite di default e non solo su diretta prenotazione. Frequente il noleggio bici ed e-bike.
Altre proposte per i 57 milioni di cicloturisti
La maggior parte dei 57 milioni di cicloturisti svolge una vacanza piuttosto lunga: il 60% soggiorna fra le 7 e le 13 notti, con una media di circa l’8%. Ma il cicloturista si sposta, quindi le strutture cercano di offrire la possibilità di pernottare anche per una sola notte anche in alta stagione. Le migliori strutture offrono la possibilità di svolgere brevi corsi online e/o in presenza circa allenamento, meccanica della bici ecc. in alcuni bike-hotel è presente altresì il bike-manager. E per intercettare la domanda di circa il 35-36% di cicloturisti che ritiene fondamentale la presenza di punti informativi, mappe aggiornate e segnaletica (e talora ne denuncia la scarsità lungo le ciclovie), diverse strutture mettono a disposizione mappe e guide, oppure segnalano itinerari validati dall’hotel.