Remco al Giro, Vingegaard-Pogacar ter al Tour?
Proviamo ad azzardare le destinazioni dei big nei due principali GT nel 2023: Evenepoel orientato verso la corsa rosa, Jonas e Tadej dovrebbero andare alla bella nella Grande Boucle. E gli altri?
La stagione 2022 è ormai alle spalle, ma le squadre ed i vari capitani stanno già pensando al 2023, con la pianificazione della nuova stagione che passa inevitabilmente per la scelta degli obiettivi da perseguire nei prossimi mesi. Sono dunque già diversi i corridori che hanno lasciato intendere quali saranno le corse su cui li vedremo focalizzati nel 2023, partendo ovviamente dai grandi giri, per molti di loro il fulcro dell’intera stagione. I percorsi completi di Giro d’Italia e Tour de France per la prossima stagione sono recentemente stati presentati, attirando l’attenzione degli appassionati ma anche degli attesi protagonisti. Senza scendere troppo nel dettaglio, i percorsi dei due grandi giri si presentano in decisa opposizione. Il Giro d’Italia inverte la rotta intrapresa nelle ultime stagioni, inserendo numerosi chilometri a cronometro, aumentando i chilometraggi e le salite. Il Tour de France sceglie invece di proseguire nella direzione in cui sembra volgere il ciclismo contemporaneo, e quindi con un percorso ricco di opportunità per velocisti e scalatori, a discapito ovviamente delle prove contro il tempo e delle doti di fondo, riducendo la lunghezza delle tappe.
Va comunque ricordato che le differenze nel percorso non sono l’unico parametro su cui si basano le scelte dei leader, ed un ruolo importante è giocato da fattori come il prestigio della corsa, le volontà di sponsor e squadre e l'incastro di altri obiettivi nell’arco della stagione. Ad oggi le certezze sono poche, ma molte le ipotesi e le speculazioni sugli uomini che proveranno ad animare un 2023 ciclistico che ci auguriamo essere entusiasmante come il 2022 da poco terminato. È comunque bene ricordare che, essendo ancora nel mese di ottobre, molte delle posizioni di seguito riportate sono ancora a livello di bozza e potranno subire naturali variazioni con il passare dei mesi; mentre c’è chi, per iniziativa personale o consiglio della squadra, preferisce non esporsi e passare un autunno lontano dai riflettori mediatici.
Nella rassegna per cercare di capire dove vedremo protagonisti i campioni dei giorni nostri non possiamo non partire da Tadej Pogacar. Lo sloveno, sebbene il percorso del Giro si addica perfettamente alle sue caratteristiche, ha già lasciato intendere di voler provare a riconquistare il Tour de France dopo il secondo posto di quest’anno; come sempre spinto anche dalla sua UAE Emirates, che non ha mai nascosto di avere come obiettivo principale di ogni stagione la conquista della Grande Boucle. A rafforzare l’ipotesi di vedere Pogacar sulle strade di Francia a luglio sono le dichiarazioni del compagno di squadra João Almeida, che ha affermato di voler tornare al Giro nel 2023 con i gradi di capitano assoluto, alla ricerca di quel podio ampiamente alla sua portata ma già sfumato in extremis in un paio di occasioni.
Un’altra squadra che non nasconde certo di puntare tutto sul Tour è la Jumbo-Visma di Jonas Vingegaard. Il vincitore dell'ultima maglia gialla sembra essere pronto a difendere il titolo dall’assalto di Pogacar e tutti gli altri, e anche se, come nel caso dello sloveno, i numerosi chilometri a cronometro della corsa rosa potrebbero favorirlo, il maggiore prestigio attribuito al Tour non sembra farlo vacillare nella delicata scelta, che non è comunque ancora stata annunciata. Chi invece potrebbe essere al via del Giro è Primoz Roglic, anch’egli favorito dalle cronometro e da una leadership generale di squadra ormai persa in favore di Vingegaard. Il team neerlandese non si sbilancia, e le voci su Roglic al Giro sono tutt’altro che ufficiali, ma l’ipotesi sarebbe certamente logica. Altro enigma in casa Jumbo-Visma è quello che riguarda Wout Van Aert: dal belgio arrivano alcune speculazioni giornalistiche che lo vorrebbero vedere al via del Giro per preparare poi al meglio il mondiale, ma il general manager Zeeman ha recentemente provato a smentire le voci, senza comunque sbilanciarsi sugli obiettivi del proprio campione per il 2023.
Chi invece sembra diretto verso la corsa rosa è il neo-campione del mondo Remco Evenepoel, leader unico per i grandi giri nella sua Soudal-QuickStep. Sin dalla scorsa stagione il manager Patrick Lefevere e lo stesso atleta davano per certa la partecipazione al Giro 2023, ma nelle ultime settimane sembra essere subentrata maggiore prudenza nelle dichiarazioni, e la scelta definitiva verrà annunciata a gennaio. Di certo una possibile assenza di Remco sarebbe un colpo di scena che però, al momento, non può essere del tutto escluso. Da un astro nascente delle corse a tappe passiamo all’ultimo rappresentante della “vecchia generazione” di grangiristi Geraint Thomas, la cui presenza al Giro d’Italia dovrebbe essere quasi certa, dato che per sua stessa ammissione a questo punto della sua carriera preferisce concentrarsi su nuovi obiettivi. La sua Ineos Grenadiers ha tuttavia molte altre punte da suddividere nei vari impegni stagionali, come il rientrante Egan Bernal che vorrebbe tornare al Tour, ma tutto dipende dal recupero del grave infurtunio di inizio 2022. Altri nomi di spicco in squadra sono ad esempio il colombiano Daniel Felipe Martínez o il giovane Carlos Rodríguez, ma sul loro conto non si sa ancora molto.
Chi invece ha abbandonato lo squadrone inglese per diventare leader unico di squadra è Richard Carapaz, che, percorsi alla mano, sembra essere indirizzato verso il Tour, così come Enric Mas, rimasto l’unico leader nella Movistar e Simon Yates, che dopo 5 partecipazioni consecutive al Giro vuole diversificare la propria preparazione e provare l’assalto al Tour. Potrebbe essere anche questo l’obiettivo del vincitore dell’ultima cors rosa Jai Hindley, che potrebbe soffrire i numerosi chilometri a cronometro del giro e virare sulla grande boucle, ma la sua Bora-Hangrohe è uno squadrone a più punte, e deve valutare attentamente come suddividere gli altri capitani presenti in squadra, vale a dire Emanuel Buchmann e soprattutto Aleksandr Vlasov, ma in una recente intervista il manager Ralph Denk non si sbilancia rimandando ogni decisione.
Chi invece sembra avere le idee più chiare è la Bahrain-Victorious, che dovrebbe essere indirizzata ad operare un netto ribaltamento rispetto al 2022: il duo basco composto da Mikel Landa e Pello Bilbao dovrebbe essere al via del Tour, mentre al Giro ci sarebbe spazio per un tridente composto da Jack Haig, Damiano Caruso e Gino Mäder, seguendo così la naturale inclinazione dei corridori in base ai percorsi. Ultimi, ma non per importanza, di questa lunga carrellata sono i corridori francesi, il duo composto da Thibaut Pinot e David Gaudu in casa Groupama-FDJ e Romain Bardet che difende i colori del Team DSM. Anche se sul loro conto circolano ancora poche voci non risulta difficile pensare, per caratteristiche e nazionalità, di vederli al via della Grand Boucle, ma sapremo di più nelle prossime settimane.
Infine, restano fuori dalla rassegna tutti quei corridori che non hanno ambizioni di classifica nei grandi giri, e quindi di velocisti, uomini da classiche e cronomen. La loro presenza nelle gare di 3 settimane è comunque sempre importante, poichè si tratta di corridori in grado di conquistare tappe, dedicarsi alle classifiche minori e animare la corsa, ma a differenza degli uomini da grandi giri i piani dettagliati verranno decisi più avanti, e potrebbero subire variazioni anche in prossimità delle corse, in base a condizioni di forma, eseigenze di squadra e, non ultimi, infortuni e cadute.