Professionisti

Il Gorilla torna a ruggire

09.03.2017 16:54

Paris-Nice, André Greipel detta la sua legge a Bourg-de-Péage, battuti Démare e Groenewegen. Da domani spazio agli scalatori


La prima parte di questa 75esima edizione della Parigi-Nizza si è conclusa oggi con un altro arrivo in volata che ha premiato un corridore diverso da quelli che si erano imposti in precedenza: dopo Démare, Colbrelli e Bennett, il primo a tagliare il traguardo della quinta è stato il tedescone André Greipel, uno che quando lo sprint si gioca sulla potenza pura ha pochi rivali in gruppo. Il campione nazionale della Lotto-FixAll, così si chiama la squadra belga in occasione di questa gara, ha messo a segno la terza vittoria stagionale dopo quelle già conquistate in Spagna al Trofeo Felanitx ed in Portogallo alla Volta ao Algarve: certo, nel suo caso dalla vittoria non si possono trarre indicazioni in ottica Milano-Sanremo perché Greipel ha già annunciato che non sa se si schiererà al via e questo è un grande peccato, sebbene in passato la Classicissima di Primavera abbia sempre respinto il tedesco.

Nelle sue cinque partecipazioni non è mai andato oltre il 24° posto (nel 2014), e oggi dice: "Non so ancora se farò la Sanremo, devo valutare come andrò in salita nelle prossime tappe, forse sono troppo pesante per affrontare Cipressa e Poggio. Ho fatto varie volte Sanremo, Gent-Wevelgem e De Panne, sono belle corse e so che posso fare bene ma voglio correre il Giro di Catalogna e prepararmi al meglio per le classiche".

Zurlo in fuga con altri cinque
La Parigi-Nizza presentava oggi la sua ultima tappa tranquilla prima dei tre giorni finali ricchi di salite in cui si deciderà la classifica generale, anche se vento e cronometro hanno già portato ad indicare un chiarissimo favorito. La fuga di giornata è partita dopo appena 6500 metri di gara ed ha avuto come protagonisti Axel Domont (AR2R), Natnael Berhane (Dimension Data), Pierre-Luc Perichon (Fortuneo), Lilian Calmejane (Direct Energie), Remy Di Gregorio (Delko-Marseille) ed il nostro Federico Zurlo, portacolori della UAE Team Emirates. Questi sei uomini hanno avuto un vantaggio massimo che ha sfiorato i sei minuti intorno al chilometro 60, ossia quando da dietro le squadre dei velocisti hanno iniziato a lavorare sul serio in previsione dello sprint: ad alternarsi in testa al gruppo sono state soprattutto la FDJ di Arnaud Démare, la Katusha di Alexander Kristoff e la Quick-Step Floors di Marcel Kittel e del leader Julian Alaphilippe.

Il margine di vantaggio dei battistrada si è quindi gradualmente ristretto e sulla salita di seconda categoria della Côte de Saint-Uze si è capito che per loro non ci sarebbe stato più molto da fare: è vero, mancavano più di 45 chilometri al traguardo, la il gap era ormai sceso a due minuti e dietro si era messa a lavorare anche la Cofidis, seppur orfana di Bouhanni che era stato costretto al ritiro durante i ventagli della seconda tappa. Lungo la discesa di Saint-Uze, poi, la fuga ha perso due uomini che hanno perso contatto dopo aver sbagliato una curva: Lilian Calmejane e Federico Zurlo sono così stati raggiungi dal plotone, mentre Berhane, Di Gregorio, Domont e Perichon hanno continuato ad insistere.

Fuga annullata, ma intanto cade Formolo
I quattro battistrada sono stati definitivamente ripresi a 12.3 chilometri dall'arrivo, senza che un tentativo di allungo solitario da parte di Remy Di Gregorio riuscisse a produrre qualcosa di significativo. Ma alcuni chilometri prima, esattamente ai meno 20, ci sono stati attimi molto complicati: una caduta di Davide Formolo (Cannondale), infatti, ha spezzato il gruppo in due tronconi e, complice un po' di vento trasversale e l'inseguimento ai fuggitivi non ancora completato, nessuno ha voluto alzare il piede dall'acceleratore anche perché la maglia gialla Julian Alaphilippe si era trovata leggermente attardata.

Il plotone si è ricompattato nel giro di circa tre chilometri, ma l'alta andatura ha obbligato il nostro Davide Formolo ad uno sforzo supplementare per riuscire a ritornare in scia: sarebbe stato un enorme peccato perdere terreno così dopo aver limitato i danni in queste prime cinque tappa, ma alla fine l'italiano della Cannondale-Drapac è riuscito a salvare la sua 16esima posizione parziale che poi proverà a migliorare nei prossimi giorni sul terreno più adatto alle sue caratteristiche, la salita.

La volata: Greipel s'impone di forza
Nel le squadre dei velocisti hanno apparecchiato il tavolo per i propri uomini migliori e nessuno ha anche solo provato a scappare via. La volata, caratterizzata da un tratto in discesa all'ultimo chilometro, è stata una questione di potenza ma André Greipel è stato anche molto freddo ad aspettare il momento giusto per partire: il tedesco della Lotto ha lasciato sfogare Dylan Groenewegen ed Arnaud Démare per poi superarli negli ultimi 100 metri andando a cogliere una vittoria nettissima. Per la seconda posizione Démare è riuscito a precedete di un soffio il giovane olandese che si è dovuto accontentare quindi del terzo posto.

La top10 di giornata è di livello altissimo: dal quarto al decimo infatti troviamo nell'ordine Michael Matthews, John Degenkolb, Magnus Cort Nielsen, Marcel Kittel, Bryan Coquard, Sonny Colbrelli e Sam Bennet, tutte ruote veloci di altissimo livello. Al termine di questa quinta tappa la classifica generale è rimasta invariata, Alaphilippe comanda sempre con 33" su Gallopin, 47" su Gorka Izagirre e più di un minuto su tutti gli altri grandi favoriti per la vittoria finale: domani nei 193.5 chilometri da Aubagne a Fayence sono in programma ben sei gran premi della montagna di cui tre di prima categoria e l'arrivo posto dopo 1300 metri al 9.8%: il terreno è quello giusto per dare spettacolo ed iniziare a recuperare il terreno perduto con i ventagli.
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