Forte rialzo per le azioni Mitchelton-Scott
Un nuovo bilancio sul Giro d'Italia 2018 alla vigilia della seconda settimana di gara: Yates e Chaves su, Aru e Froome giù
Secondo giorno di riposo del Giro d'Italia 2018, e come in occasione del precedente proviamo a fare un breve punto della situazione su coloro che hanno visto crescere il valore delle loro azione in questa settimana di corsa sul suolo italiano e su chi invece ha perso punti o, in alcuni casi, minuti. Non ci sono dubbi sul fatto che la Mitchelton-Scott sia stata la grande protagonista, almeno per quanto riguarda la lotta per la maglia rosa, mentre corridori del calibro di Tom Dumoulin, Thibaut Pinot e Domenico Pozzovivo per il momento restano lì davanti, senza acuti ma anche senza crisi; ma il loro Giro non potrà andare avanti così fino a Roma.
CHI SALE
Simon Yates (Mitchelton-Scott)
Una vittoria di tappa, indossa la maglia rosa e la maglia azzurra
Il 25enne britannico della Mitchelton-Scott è senza dubbio l'uomo del momento: ad impressionare è stata soprattutto la grande facilità con cui ha staccato i rivali sull'Etna infliggendo loro un distacco molto pensante se si pensa ad un'azione durata appena 1500 metri; sul Gran Sasso è apparso meno dominante, ma ha comunque vinto la tappa e preso importanti secondi di abbuono allungando sui rivali. Simon Yates ha come trascorsi nei grandi giri un 6° posto alla Vuelta 2016 ed un settimo al Tour 2017, ma ha una squadra fortissima ed aveva già corso da protagonista Parigi-Nizza e Catalogna: il vero test, comunque, sarà sui tapponi alpini.
Esteban Chaves (Mitchelton-Scott)
Una vittoria di tappa, 2° posto in classifica a 32"
Il simpatico scalatore sudamericano era reduce da un 2017 da incubo e anche nella prima parte di questo 2018 non aveva impressionato particolarmente nelle gare che contano: a questo Giro d'Italia, invece, Esteban Chaves è arrivato in ottime condizioni di forma come nel 2016 quando si arrese a Nibali all'ultima tappa di montagna della corsa rosa. Per i trascorsi, in tanti lo reputano addirittura più favorito rispetto al compagno di squadra Yates: probabile che prima o poi la Mitchelton-Scott sia costretta a scegliere tra i due, e non sarà facile.
Sam Bennett (Bora-Hansgrohe)
Una vittoria di tappa
Nel precedente bilancio avevamo criticato il velocista irlandese che nei primi due sprint aveva tutto tranne che impressionato ed in più si era macchiato di quella sporca volata (graziata dalla giuria) sul traguardo di Eilat. Arrivati in Italia, Bennett si è prontamente rifatto andando a battere tutti sul traguardo di Praia a Mare, ma non scordiamo anche della prestazione di Caltagirone quando rimase davanti fino agli ultimi 500 metri su un percorso assai poco adatto alle sue caratteristiche.
Richard Carapaz (Movistar Team)
Una vittoria di tappa, indossa la maglia bianca, 6° posto in classifica a 1'20"
Nelle previsioni della vigilia tutti pronosticavano Miguel Ángel López come miglior giovani di questo Giro d'Italia e magari a Roma sarà proprio così, però per il momento la maglia bianca ce l'ha Richard Carapaz, rivelazione ecuadoriana della Movistar che ha 1'14" di vantaggio sul colombiano. Sul traguardo di Montevergine ha approfittato del mancato controllo da parte dei big per anticipare tutti e prendersi uno storico successo, ma sull'Etna era lì e anche sul Gran Sasso è rimasto incollato ai più forti attualmente in gara che ora devono fare i conti con un pericolo in più.
Enrico Battaglin (Team LottoNL-Jumbo)
Una vittoria di tappa
Le prime due stagioni in Olanda al Team LottoNL-Jumbo erano state caratterizzate da un buon lavoro di squadra per i compagni ma pochi risultati a livello individuale, ma negli ultimi giorni il vicentino Battaglin sembra aver fatto quel salto di qualità che molti si aspettavano già da tempo da uno come lui. Sta andando forte e nei percorsi ondulati riesce a dare il meglio di sé: ha vinto sul traguardo di Santa Ninfa, ha fatto terzo sul duro muro di Caltagirone ma era davanti anche sulla salita di Montevergine dove si è piazzato quarto. Ci sono altre tappe adatte a lui, ma c'è anche da proteggere George Bennett in classifica.
CHI SCENDE
Chris Froome (Team Sky)
11° in classifica a 2'27"
Il Giro d'Italia è iniziato male e sta continuando peggio per il britannico del Team Sky che continua ad accumulare ritardo ed ammaccature sul fianco destro del corpo dopo la caduta salendo verso Montevergine proprio alla vigilia della crisi abruzzese: questo giorno di riposo può fargli sicuramente bene per rimettersi un po' in sesto in vista del prossimo decisivo weekend. Chris Froome non può permettersi altri passi falsi tra Zoncolan e Sappada, anzì dovrà iniziare anche a recuperare qualcosa perché la cronometro sarà un vantaggio per lui, ma non nei confronti di Tom Dumoulin che fa più paura che mai.
Fabio Aru (UAE Team Emirates)
15° in classifica a 2'36"
Che sarebbe arrivato al Giro d'Italia in ritardo di condizione lo si era intuito già al Tour of the Alps e la cronometro di Gerusalemme lo aveva certificato: si poteva immaginare una sua crescita con il passare delle tappe ed invece per il momento non si è visto niente di tutto ciò, anzi la terribile prestazione sul Gran Sasso è stata la peggiore di questa prima parte di corsa rosa. A questo è difficile dire cosa potrà fare Fabio Aru, adesso ci sono quattro tappe intermedie (ma occhio a Osimo) prima dell'ultimo appello sarà sabato sullo Zoncolan: ma non si vede come il sardo possa invertire la tendenza negativa.
Louis Meintjes (Team Dimension Data)
23° in classifica a 5'44"
Dopo due ottavi posti al Tour de France, nella partecipazione al Giro d'Italia si poteva leggere la voglia di puntare a qualcosa di più importante e invece alla prima salita è stato subito scavalcato nelle gerarchie di squadra dal giovane compagno Ben O'Connor. Potrebbe provare a raddrizzare il suo Giro cercando una vittoria di tappa, ma stiamo parlando di un corridore privo di attitudini a fare corsa d'attacco e quindi anche quello sarà difficile: ma se restasse sempre lì passivo in coda fino a Roma, allora il ridimensionamento sarà bello grosso.
Jakub Mareczko (Wilier-Selle Italia)
Ritirato durante la nona tappa
L'anno scorso fece tredici tappe prima di ritirarsi, stavolta ha fatto un passo indietro fermandosi alla nona: ogni volta che la strada sale per lui è un mezzo calvario, ne risentono inevitabilmente i risultati allo sprint che infatti sono andati in calando (2°, poi 4°, infine 6°). Ma il ritiro sulle montagne ci può anche stare, la delusione viene soprattutto dal fatto che in quattro anni da professionista non si siano visti miglioramenti: e la vittoria di qualità ancora non è arrivata.
Rohan Dennis (BMC Racing Team)
8° in classifica a 2'05"
Quella del forte cronoman australiano non può essere una bocciatura totale anche perché la trasformazione a uomo in grado di fare classifica nei grandi giri non può avvenire da un giorno all'altro. Rohan Dennis ha ancora dalla sua parte la cronometro da Trento a Rovereto, ma fino a questo momento appena i percorsi si sono fatti un pochino più duro ha sempre perso un minuto rispetto ai più forti: e se è così su Etna e Gran Sasso, cosa può accadere sullo Zoncolan o sul Finestre?