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L'obiettivo della Eolo-Kometa: sbarcare nel World Tour per il 2027

La squadra italiana potrebbe riportare il tricolore nella massima categoria anche se un nuovo sponsor cambierebbe tutto

16.02.2023 15:03

La Eolo-Kometa è squadra in crescita ed affamata di vittorie, ma anche e soprattutto una realtà di prospettiva che coltiva talenti per farli sbocciare in chiave futura. Un progetto, quello fondato da Alberto Contador ed Ivan Basso, che vede nel fratello del Pistolero, Fran Contador, il riferimento in qualità di general manager. Proprio il dirigente spagnolo ha fatto il punto sul “sogno azzurro” ai microfoni di Marca.

C'è grande attesa per la stagione appena iniziata: "Questo deve essere l'anno della consacrazione. Dopo due stagioni di livello siamo riusciti a mantenere corridori importanti come Fortunato o Albanese, oltre a ingaggiare giovani promettenti che arrivano dall'Under 23. Abbiamo mantenuto i nostri principali talenti e siamo entusiasti per questo".

I progetti futuri sono di quelli ambiziosi: “Abbiamo firmato contratti triennali perché abbiamo una missione di visione e crescita a lungo termine. Vogliamo arrivare lontano, fino alla massima categoria, e questo comporta dare fiducia ai corridori. Crediamo molto in ciò che facciamo. Ora le licenze sono state concesse per altri tre anni, ma il nostro obiettivo è che la squadra fosse World Tour nel 2027. Avremmo bisogno di un budget maggiore e correre più volte il Giro, così come ovviamente la Vuelta o anche il Tour prima di fare il grande salto. Per essere tra i big abbiamo bisogno di corridori e risultati che attraggano”.

E non mancano certo i sogni: “Un giorno vorremmo vincere il Tour. Vogliamo continuare a crescere e giocarci il Tour entro la fine del decennio, come ho detto. So che dobbiamo aumentare il budget del progetto con atleti migliori, lanciare il femminile e che c'è molto lavoro da fare. Ora chiudiamo il ciclo con Eolo e Kometa e dal 2024 ne inizia uno nuovo che può essere con loro o con altri sponsor che stiamo negoziando. Abbiamo molti dialoghi aperti con numerose aziende. Non con Repsol, questo posso dirlo. A differenza di altre occasioni noto che il progetto riscuote maggior attrattiva quando viene presentato. Siamo ottimisti per il futuro”.

Non è detto quindi che più in là la squadra continui a battere bandiera italiana: “Colui che dà la nazionalità al progetto è quasi sempre lo sponsor e in questo caso ci siamo riusciti grazie al legame che Ivan ha nel suo paese. Il principale partner è italiano. Ma ciò non significa che se viene trovato un altro sponsor la nazionalità non possa cambiare in quella spagnola. In ogni caso, al di là della bandiera o della nazionalità, la nostra idea è quella di realizzare un progetto globale e internazionale”.

 

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