David Lappartient, presidente dell'UCI © UCI

Il clamoroso flop di David Lappartient nella sfida per la presidenza del CIO

Appena quattro voti per il numero 1 del ciclismo internazionale

20.03.2025 22:17

Parliamoci chiaro: David Lappartient non era il favorito numero 1 alla successione di Thomas Bach. Eppure, il rovescio incassato dal presidente dell'Unione ciclistica internazionale nella sfida per il posto di comando del CIO ha fatto comunque rumore.

David Lappartient, 4 in pagella

Il 52enne dirigente francese ha infatti incassato appena 4 preferenze nella prima (e unica) sessione di voto, che ha premiato la 41enne Kirsty Coventry: l'ex nuotatrice dello Zimbabwe - due ori olimpici nei 200 dorso ai Giochi olimpici di Atene 2004 e Pechino 2008 - ha ottenuto i 49 consensi necessari per scongiurare il ballottaggio. Doppiato il vicepresidente uscente del CIO, lo spagnolo Juan Antonio Samaranch, che ha macinato 28 voti. A seguire il grandissimo sconfitto della sessione di Costa Navarino (Grecia): Lord Sebastian Coe ha varcato la soglia del conclave a cinque cerchi da papa in pectore, ma ha ben presto compreso che i delegati riuniti in riva allo Ionio avrebbero puntato su Coventry. Il massimo dirigente dell'atletica mondiale ha concluso la sua fallimentare campagna presidenziale con appena 8 preferenze. Numeri poco più che simbolici per gli altri candidati: 4 voti a testa per Lappartient e il presidente della Federazione internazionale di ginnastica, il giapponese Watanabe Morinari; un paio di consensi, infine, per un altro deluso eccellente, il presidente svedese della FIS Jonas Eliach, e per il principe di Giordania Feisal Al Hussein.

Subito dopo il verdetto dell'assemblea, Lappartient ha speso parole di prammatica per la prima donna della storia a capo dello sport mondiale: «Rivolgo le mie più sincere congratulazioni a Kirsty Coventry per la sua elezione alla presidenza del Comitato olimpico internazionale. Ti auguro il meglio per questo nuovo capitolo della tua vita».

kirsty-coventry
Kirsty Coventry, prima donna della storia alla guida del CIO © Profilo X IOC Media

Cosa farà il presidente dell'UCI?

Al di là della sconfitta, la bocciatura dei grandi elettori del CIO potrebbe avere non poche ripercussioni sul suo futuro. Il capo del governo del ciclismo mondiale e del Comitato olimpico francese dovrà decidere cosa fare da grande: puntare a un terzo mandato alla guida dell'UCI o concentrarsi sulla politica nazionale dopo un quadriennio alla presidenza del dipartimento di Morbihan, in Bretagna? Difficile formulare previsioni a lungo termine: il rinnovo dei vertici del ciclismo mondiale è ancora lontano - l'UCI designerà il suo nuovo leader a fine settembre durante la settimana iridata di Kigali, in Ruanda - e, almeno per il momento, non si vedono candidati autorevoli in grado di scalzare Lappartient, che ha peraltro stretto in questi anni buoni rapporti con le federazioni dei paesi emergenti. D'altra parte, però, è innegabile che il pesantissimo rovescio subito in Grecia potrebbe ridisegnare gli equilibri all'interno dell'UCI. Vedremo se qualcuno o qualcuna avrà la forza (e i consensi) per subentrare al dominus di Aigle.  

Milano-Sanremo: Pedersen per Milan, Balsamo per una vittoria storica
Philippe Gilbert attacca Jonas Vingegaard: "Fa sempre così, non ha il carisma di Pogacar"
Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20