King Küng svetta sotto neve e pioggia
Tour de Romandie, nella seconda tappa accorciata va in porto la fuga. Vince il padrone di casa su Grivko; Colbrelli terzo fa suo lo sprint del gruppo
Di lui si parla da anni, come prossimo fenomeno del ciclismo svizzero. Le premesse, fra strada e pista, sono di altissimo livello, così come il paragone con Fabian Cancellara. Ma finora Stefan Küng, complice una propensione decisamente eccessiva per le cadute, non ha mai mostrato con continuità il talento che gli si riconosce. Oggi, protagonista con tre colleghi della fuga partita al km 0, l'elvetico ha vinto in una giornata da tregenda. Un nuovo mattoncino verso una crescita che lo deve portare ai piani nobili del ciclismo internazionale.
Il maltempo accorcia la tappa
Fra Alpi e Balcani il maltempo ha imperversato negli ultimi dieci giorni. Dopo le modifiche al percorso che hanno interessato Tour of the Alps e Tour of Croatia, anche il Tour de Romandie non è rimasto esente da tagli. La tappa odierna è stata infatti accorciata in mattinata per decisione unanime di organizzatori e rappresentati delle squadre. Il via da Champéry, e soprattutto la seguente discesa, erano minacciate da freddo e neve.
La decisione è stata di effettuare regolarmente il foglio firma nella località prevista per poi, risaliti tutti in macchina o sui pullman, riportarsi ad Aigle, già teatro delle partenze nei due giorni precedenti. Sono così 136.5 i km previsti, con il traguardo confermato a Bulle; la partenza, alle 13.55, è stata data in un clima decisamente invernale ma senza precipitazioni in atto.
Quattro in fuga, con Armée interessato ai gpm
Subito dopo aver oltrepassato il km 0 si forma la fuga di giornata. Protagonisti in quattro, ossia i belgi Sander Armée (Lotto Soudal) e Federik Veuchelen (Wanty-Groupe Gobert), l'ucraino Andriy Grivko (Astana Pro Team) e il padrone di casa Stefan Küng (BMC Racing Team). Su di loro cercano di rientrare il cinese Meiyin Wang (Bahrain Merida) e il lettone Toms Skujins (Cannondale-Drapac): al km 13 il quartetto vanta 1'05" sugli inframezzati e 3' sul plotone.
La situazione non varia nel tratto successivo, indi per cui Wang decide di rialzarsi attendendo il plotone. Skujins prova fino al km 27, ma anche il baltico, compresa l'impossibilità del fatto, si lascia riprendere da Felline e co.. Sul primo gpm di giornata, quello di Attalens (km 28.5), passa per primo Armée, che è secondo nella speciale classifica ma, con i punti raccolti, diventa leader virtuale. Il plotone paga 5'30".
In salita inizia anche a nevicare
Il margine continua a crescere, attestandosi sui 5'40" al km 50, 5'45" al km 60 e in vetta al secondo gpm, quello di Esmonts (km 62.8), dove Armée si prende i 5 punti in palio. Il lavoro di Quick Step Floors e Team Sky, con Trek-Segafredo a controllare, porta ad una diminuzione del gap al traguardo volante di Villaz Saint Pierre (km 76.1), vinto da Veuchelen su Grivko e Küng; il gruppone passa dopo 4'50".
Ai piedi della terza salita, di Le Châtelard, è la Trek che si incarica di ricucire e riporta il distacco sotto quota 4'30". A cambiare però la situazione è il meteo: dal cielo, con il salire della strada, scendono fiocchi di acqua ghiacciata mista a neve, peggiorando ulteriormente la situazione atmosferica. Il gruppo diminuisce l'incedere, preferendo andare di conserva nella fase altimetricamente più impegnativa del giorno.
Caduta e ritiro per Barguil, nel gruppo selezione da dietro
Complice anche il meteo, in due si ritirano durante la salita: terminano la loro esperienza romancia lo spagnolo Jesús Hernández (Trek-Segafredo) e un uomo di classifica come Warren Barguil. Il francese del Team Sunweb cade da solo in maniera insolita; le conseguenze sono evidentemente importanti per il transalpino, che conclude così la sua prima volta nella corsa elvetica.
Allo scollinamento è ovviamente Armée che transita per primo, con il gruppo che passa dopo 4'47". Nel corso della discesa sia davanti che dietro vanno con il freno a mano tirato, data l'insidia del manto stradale. Dalla coda del plotone perdono però contatto una dozzina di elementi, che non riusciranno più a rientrare e termineranno a oltre 10'; tra di loro anche Oscar Gatto (Astana Pro Team), Juan José Lobato (Team LottoNl-Jumbo) e i due del Team Sky Vasil Kiryienka e Elia Viviani.
La Bahrain lavora per Colbrelli, davanti Armée si sfila
Ai meno 40 km la situazione vede i battistrada con un margine sempre prossimo ai 4'30"; nella fase pianeggiante successiva, complice l'accordo dietro tra Bahrain-Merida, Cannondale-Drapac, Quick Step Floors e Team Sky, il gruppo torna minaccioso, passando ai meno 30 km con 3'35" e ai meno 25 km, nel primo transito sotto il traguardo, con 2'43". Particolarmente attivi i gregari di Sonny Colbrelli, con il bresciano a suo agio, come testimoniato alla Paris-Nice, con queste condizioni atmosferiche.
Mentre si ritira il giovane Léo Vincent (FDJ), apparso infreddolito nella salita, il drappello di testa perde un'unità; ai meno 21 km Armée, che ha centrato l'obiettivo della maglia rosa dei gpm, si rialza, lasciando così al comando un terzetto. Che collabora alla perfezione e che resiste, oltre al tempo inclemente, all'incedere del gruppo che ai meno 20 km ha 2'25" di ritardo, margine pressoché inalterato ai meno 15 km.
Davanti ci credono, Grivko prova ad allungare
Con Armée riassorbito ai meno 11 km, il plotone viaggia in lunga fila indiana, con Quick Step Floors accompagnata da Orica-Scott e Team LottoNL-Jumbo, ma si trova sempre a 1'50" dal trio al comando. Che inizia a credere sempre più nell'esito positivo della giornata(ccia) in avanscoperta. Anche perché, nella fase dai meno 10 ai meno 5, nonostante dietro siano ben organizzati, recuperano una trentina di secondi, lasciando un margine ancora di sicurezza.
La collaborazione termina ai meno 4 km quando, sfruttando un tratto leggermente all'insù, scatta Grivko. L'ucraino è alle ultime pedalate primaverili: a causa del pugno rifilato a Marcel Kittel al Dubai Tour è stato sospeso per 45 giorni a partire dal 1 maggio. In più è animato dalla volontà di dedicare l'eventuale successo all'amico e compagno di squadra Michele Scarponi, con cui ha trascorso gli ultimi tre anni e mezzo di carriera.
Veuchelen non ce la fa, è volata a due: Küng vince facile
Küng risponde prontamente all'affondo dell'uomo Astana; non altrettanto riesce a fare Veuchelen. Il trentottenne fiammingo, parecchio infreddolito come dimostrano viso e ripetuti tentativi di scaldare le mani, non può cercare di lottare per il secondo successo in carriera; per lui una sola affermazione, ma di qualità, perché nel 2006 fece sua la Dwars door Vlaanderen. I due superstiti al comando iniziano a marcarsi ossessivamente, lasciando comunque sul piatto diversi secondi.
Il gruppo, tuttavia, è ancora troppo distante (1' il margine ai meno 2 km), così Grivko e Küng possono giocarsi con tranquillità l'ultimo km. Con Küng che rimane in testa, compresa l'ultima curva a sinistra ai meno 400 metri. Grivko ha deciso di puntare tutto sulla volata, e la lancia attorno ai meno 300 metri. Ma l'ucraino riesce solamente ad affiancare Küng che, con la potenza che gli si riconosce (ma che finora non ha mostrato con continuità), va a vincere agevolmente.
Terzo posto per Colbrelli, nei 10 Felline (che resta leader) e Ulissi
Seconda vittoria nella corsa romancia per lui, dopo la bellissima cavalcata solitaria di Friburgo 2015 (anche allora sotto una fitta pioggia). Secondo posto per un deluso Grivko, che si era immaginato un finale diverso. Il gruppo, giunto a 20", è stato regolato da Sonny Colbrelli; il bresciano del Bahrain Merida ha superato Alex Edmondson (Orica-Scott), Ben Swift (UAE Team Emirates), Fabio Felline (Trek-Segafredo), Tosh Van der Sande (Lotto Soudal), Jarlinson Pantano (Trek-Segafredo), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Maxi Richeze (Quick Step Floors).
Inalterata la graduatoria: Felline continua a guidare con 8" su Maximilian Schachmann (Quick Step Floors) e Jesús Herrada (Movistar Team). Domani frazione di 187 km con partenza e arrivo a Payerne; prevista ancora pioggia battente per un arrivo che, salvo sorprese, sarà preda dei velocisti.