La presentazione del Mondiale under 23: Sosa e Lambrecht i favoriti, l'Italia parte come outsider
Dopo la prima, intrigante giornata riservata alle prove in linea juniores, i Campionati del Mondo di Innsbruck 2018 proseguono con la gara in linea under 23. Come sempre la sfida dei baby promette di essere la prova generale per le due gare maggiori, data l'indubbio alto livello generale della categoria.
La distanza da affrontare è di 179.9 km per un percorso che parte da Kufstein. Tre gli strappetti iniziali prima di affrontare l'ascesa di Gnadenwald, che misura 2.6 km con una pendenza massima del 14%. Si entra poi nel circuito finale di Innsbruck, da affrontare per quattro volte, con l'asperità denominata Olympia che caratterizzerà tutte le prove: ben 7.9 i km all'insù con pendenza massima del 10%. Dalla cima rimangono una dozzina di km, equamente divisi fra discesa e pianura, per arrivare sul traguardo.
Quasi il 20% dei 178 partenti provengono da formazioni World Tour o Professional, che quindi, sulla carta, paiono partire con una marcia in più su un tracciato così impegnativo. Il nome più atteso è quello di Iván Ramiro Sosa: il colombiano vuole far tornare il proprio paese al successo 10 anni dopo Duarte. Sarà interessante assistere alla sfida diretta con il coetaneo Bjorg Lambrecht, prima punta del Belgio.
Ma la sfida non è solo fra questi due: la Francia, detentrice del titolo, ha un Valentin Madouas in gran forma, i Paesi Bassi puntano su Pascal Eenkhoorn, la Germania un Lennard Kämna non al top ma comunque scafatissimo a certi livelli. A livello di coppie, l'arrembante Svizzera con Marc Hirschi e il fugaiolo Gino Mäder può ben figurare. La Danimarca ha i futuri pro' Jonas Gregaard e Jonas Vingegaard che ben si mescolano come caratteristiche, discorso che può essere esteso alla Gran Bretagna con Mark Donovan e Stephen Williams.
L'Australia ha due pro' che si sono già distinti come Jai Hindley e Michael Storer a cui sommare il poliedrico Robert Stannard. Tre punte, pur con differente rango, per gli Stati Uniti con Sean Bennett, Brandon McNulty e Neilson Powless. La lista è ancora lunghissima: la Slovenia ha lo splendido Tadej Pogacar che vuole fare la storia, per l'Irlanda pedala un Edward Dunbar temibile per chiunque, per l'Ucraina splende Mark Padun, la Spagna il già esperto Fernando Barceló, la Russia il completo Alexandr Vlasov. Altri outsider sono il portoghese João Almeida, il norvegese Andreas Leknessund, il polacco Filip Maciejuk, l'ungherese Bárnábas Peák e il lussemburghese Michel Ries.
L'Italia può schierare sei atleti, grazie al piazzamento in Coppa delle Nazioni di categoria. Raggiungere quel titolo che manca dalla quasi preistoria (Chicchi a Zolder nel 2002) pare complicato, anche in ragione della minore esperienza dei nostri a livello internazionale rispetto agli avversari. Il talento, comunque, non manca: Andrea Bagioli, Samuele Battistella, Alessandro Covi, Alessandro Fedeli, Alessandro Monaco e Matteo Sobrero sono i convocati dal ct Amadori, in gara con i dorsali dal 13 al 18.
Partenza: ore 12.10
Arrivo: ore 16.50 circa
Startlist ufficiale: vedi qui
La corsa sarà trasmessa in diretta da RaiSport ed Eurosport1: per gli orari, consultate la guida tv di Cicloweb