Quelle squadre tra mistero e momenti di (China)Glory...
Willie Smit ha regalato alla formazione cinese (comparsa all'improvviso nei database UCI) la prima vittoria internazionale all'Alanya CUP. In questa puntata focus su Adam Toupalik e sulle tante corse .2 che iniziano ad affollare il calendario
Quinto appuntamento con la rubrica Mondo Continental. In questa puntata: Trofej Umag, Trofej Poreč, Alanya CUP, Visit South Aegean Islands, Salweda Ster van Zwolle, Le Tour des 100 Communesm, Grand Prix de la Ville de Lillers Souvenir Bruno Comini, la storia di Adam Toupalik tra cross e strada e la China Glory, squadra in crescita nonostante un ciclomercato sempre avvolto nel mistero.
Le corse della settimana
Trofej Umag e Trofej Poreč
Dopo quasi tre settimane di assenza le corse di categoria .2 sono ripartite con il Trofej Umag, prova di apertura del trittico di gare croate del mese di marzo. La gara prevedeva un percorso di 139 km, quasi tutto in circuito, con una salita non troppo impegnativa da ripetere cinque volte. Al via si sono presentate ben 30 squadre: due ProTeam italiani (Corratec e Green Project-Bardiani), venticinque Continental, due formazioni dilettantistiche e una selezione nazionale svizzera. Le condizioni atmosferiche hanno reso la corsa più impegnativa del previsto e tre corridori sono riusciti a fare la differenza. La volata finale è stata senza storia, con la nettissima vittoria di Adam Ťoupalík (Elkov-Kasper), che ha conquistato la sesta affermazione UCI in carriera. Al secondo posto si è piazzato uno dei possibili campioni del futuro, il diciottenne svizzero Jan Christen (Hagens Berman Axeon), già opzionato dalla UAE Team Emirates per i prossimi anni, mentre terzo è arrivato Darren Van Bekkum (Jumbo-Visma Development). A 13” il primo degli italiani, Davide Persico (Colpack Ballan), ha vinto lo sprint del gruppo principale davanti a Bartlomiej Proc (Santic-Wibatech). Giornata da dimenticare per la WSA KTM Graz, che ha sofferto oltremodo l’assenza del vincitore del 2022 Daniel Auer e non è andata oltre il novantaquattresimo posto di Philipp Hofbauer: tutte le altre squadre in gara gli hanno piazzato davanti almeno un corridore.
Dopo quattro giorni è andato in scena il Trofej Poreč, che ha visto al via le stesse squadre del Trofej Umag. I sette passaggi sulla salita di Labinci non hanno frazionato il gruppo e, come accaduto di frequente negli ultimi anni, la gara si è risolta allo sprint. Ad imporsi è stato il polacco Patryk Stosz, al sedicesimo successo UCI in carriera, bravo a precedere il vincitore della prova precedente Adam Ťoupalík. Il podio è stato completato dal giovanissimo Thibaud Gruel (Groupama-FDJ Continental), già decimo ad Umag, che sembra non aver subìto affatto il salto dalla categoria junior. Il primo degli italiani è stato Nicolas Dalla Valle (Corratec), che ha chiuso la corsa al quarto posto. Il trittico croato si concluderà con l’Istarsko Proljeće (noto anche come Istrian Spring Trophy), gara a tappe di quattro giorni, in programma questa settimana.
Alanya CUP
Dopo il devastante terremoto, il ciclismo è tornato anche in Turchia. L’annullamento del Tour of Antalya e il rinvio a fine marzo del Syedra Ancient City hanno fatto sì che il rientro avvenisse all’Alanya CUP, corsa di 127 km dal percorso non troppo impegnativo all’esordio nel calendario internazionale. Al via si sono schierate tredici squadre: sei Continental, una seleziona nazionale uzbeka, quattro formazioni dilettantistiche locali e una uzbeka. A sorpresa non era presente la Sakarya BB, la formazione turca con più storia. La China Glory, presente con tre uomini nel gruppetto di nove unità che si è giocato il successo, ha sfruttato al meglio la superiorità numerica: Willie Smit, sudafricano con esperienza nel WorldTour, è riuscito ad andarsene nel finale e ha conquistato la prima storica vittoria del team. Alle sue spalle anche il turco Burak Abay (Konya Buyuksehir) è riuscito a staccare gli altri compagni di fuga, mettendo al sicuro la seconda posizione, mentre il podio è stato completato dall’uzbeko Danil Evdokimov, tesserato con la Continental Samarkand, ma qui in gara con la nazionale del suo paese. Gli altri due atleti della China Glory presenti nell’azione buona, i cinesi Lyu Xianjing e Teng Geng, hanno chiuso rispettivamente al sesto e all’ottavo posto, mentre settimo si è piazzato l’ucraino Anatoliy Budyak (Terengganu Polygon), curiosamente in gara con una selezione regionale locale.
Visit South Aegean Islands
Come in Croazia, anche in Grecia il mese di marzo prevede tre corse UCI e in settimana si è disputata la seconda edizione del South Aegean Tour, che quest’anno ha assunto la meno sobria denominazione di Visit South Aegean Islands. La corsa, composta di due tappe dal profilo altimetrico simile, strizzava l’occhio a corridori abili sulle salite brevi e con un discreto spunto veloce, dato che entrambi gli arrivi erano situati in cima a degli strappetti. Al via c’erano quattordici Continental, le nazionali di Grecia e Romania e sette formazioni dilettantistiche. La prima frazione ha visto due corridori fare la differenza nel finale, con il danese Rasmus Bøgh Wallin (Restaurant Suri-Carl Ras) che ha avuto la meglio su Jakub Otruba (ATT Investments), andando a vincere la tappa e a conquistare la testa della classifica generale. A 3” Ilkhan Dostiyev (Vino SKO) ha regolato un gruppetto di ventiquattro corridori.
Nella seconda tappa il successo è andato al norvegese Cedric Bakke Christophersen (Coop-Repsol), abile a precedere in volata lo svizzero Félix Stehli (EF Education-NIPPO Development), Otruba e l’altro elvetico Lukas Rüegg (Vorarlberg). Il capoclassifica Wallin ha sofferto particolarmente lo strappo finale (leggermente più duro di quello del giorno precedente) e ha perso oltre un minuto, dovendo dire addio al sogno di aggiudicarsi la corsa. La classifica finale è andata quindi a Jakub Otruba, unico corridore in grado di piazzarsi sul podio in entrambe le tappe, che ha superato di 3” Christophersen, vincitore della classifica giovani, di 7” Stehli e di 12” Rüegg. Oltre alla generale, la ATT Investments si è portata a casa anche quella degli sprint intermedi, grazie all’estone Gert Kivistik, mentre la Coop-Repsol ha accoppiato alla classifica dei giovani quella dei GPM, vinta da André Drege. Il calendario di corse in Grecia proseguirà con il Rhodes GP, in programma domenica.
Salwerda Ster van Zwolle
Dopo l’annullamento dell’edizione 2022 è tornata in calendario la Ster van Zwolle, corsa neerlandese di 176 km, totalmente priva di difficoltà altimetriche, che ha visto al via quattordici Continental e undici formazioni dilettantistiche. Sebbene si tratti di un percorso apparentemente molto semplice, storicamente non si è quasi mai assistito a volate di gruppi molto numerosi, e anche quest’anno il copione è stato lo stesso. Una secca accelerazione della TDT-Unibet a poco più di 50 km ha messo alla frusta il gruppo e, grazie anche alla collaborazione immediata di VolkerWessels e Metec-SOLARWATT, solo ventitrè uomini sono rimasti davanti a giocarsi la corsa.
A circa 15 km dal traguardo, quando ormai era chiaro che da dietro non sarebbe rientrato più nessuno, la collaborazione tra gli uomini al comando si è rotta e ci sono stati vari tentativi di attacco, ma nessuno è riuscito a fare la differenza. La VolkerWessels ha preso in mano la situazione ai -2 e Coen Vermeltfoort ha ripagato al meglio la fiducia dei compagni che avevano puntato tutto sul suo sprint. Il trentacinquenne si è aggiudicato la Ster van Zwolle per la terza volta in carriera, arrivando a quota trentatré successi UCI. Alle sue spalle si sono piazzati Martijn Budding, che ha regalato subito un podio alla neonata TDT-Unibet, e Loe Van Belle (Jumbo-Visma Development).
Le Tour des 100 Communes e Grand Prix de la Ville de Lillers Souvenir Bruno Comini
In un weekend molto ricco di gare di categoria .2, anche in Francia le Continental si sono date battaglia per due giorni. Sabato è andata in scena la prima edizione del Tour des 100 Communes, corsa di 176 km che vedeva al via dodici formazioni di terza divisione e dieci dilettantistiche. Nessuno è riuscito a fare la differenza sugli strappi e si è arrivati alla fine delle difficoltà altimetriche con una situazione di gruppo compatto. Tutto faceva pensare a una volata, ma a 6 km dal traguardo ha attaccato Jonathan Vervenne (Soudal-Quick Step Devo).
Il giovane belga ha guadagnato al massimo una decina di secondi sul gruppo, ma, sfruttando le sue doti di cronoman e una grande resistenza, è riuscito a resistere fino al traguardo, portandosi a casa una vittoria preziosissima. La volata per il secondo posto, ad 1” dal diciannovenne, ha visto l’ex B&B Hotels Jérémy Lecroq (Philippe Wagner) superare nei metri finali il norvegese Sebastian Kirkedam Larsen (Uno-X Dare Development). Da segnalare la caduta appena dopo la linea del traguardo di Alessio Delle Vedove (Circus-ReUz), decimo e miglior italiano, e Thibault Rollee (Philippe Wagner) e il brutto gesto del campione nazionale lussemburghese Colin Heiderscheid (Leopard TOGT), che, pur essendo riuscito a rimanere in piedi, ha scaraventato con forza a terra la bici di Rollee in cui era rimasto incastrato.
Domenica è stata la volta del GP della Ville de Lillers, corsa classica del calendario francese, la cui prima edizione risale al 1964. Il gruppo era composto dalle ventidue squadre in azione il giorno precedente, con l’aggiunta della Lotto Dstny Development e della Saint Piran. Il percorso ondulato non ha permesso alle squadre dei velocisti di organizzarsi al meglio e nel finale ci sono stati numerosi scatti. Dodici uomini si sono presentati all’ultimo km con un leggero margine e, proprio in corrispondenza della flamme rouge, Vervenne ha provato un allungo, ma i suoi compagni di fuga non gli hanno lasciato spazio, impedendogli di centrare un clamoroso bis.
Con il gruppo sempre più vicino, Norman Vahtra ha lanciato una volata lunghissima, ma Andreas Stokbro (Leopard TOGT) lo ha saltato facilmente ed è andato a vincere. Il danese si è imposto in maniera netta, nonostante le tante energie spese con vari attacchi nel finale, tra cui uno in solitaria ai -3. Vahtra ha salvato la seconda posizione, regalando un sorriso ad una Go Sport–Roubaix Lille Métropole ancora a rischio chiusura. Sul terzo gradino del podio è salito un altro corridore che era stato attivissimo negli ultimi 20 chilometri, il sudafricano Morné Van Niekerk (St.Michel-Mavic-Auber 93). Il gruppo, regolato da Pierre Barbier (CIC U Nantes Atlantique), è stato cronometrato con lo stesso tempo dei dodici battistrada.
Le Continental tra i big
La stagione italiana si è aperta con il Trofeo Laigueglia, che ha visto al via cinque compagini di terza divisione: Beltrami TSA-Tre Colli, Biesse-Carrera, Colpack-Ballan, General Store-Essegibi e Technipes #inEmiliaRomagna. In una gara molto dura, complicata ulteriormente da un meteo poco clemente, solo Anders Foldager (Biesse-Carrera), trentesimo, ha terminato la corsa. Leggermente meglio ha fatto Ramses Debruyne, ventiquattresimo, tesserato per la Lotto Dstny Development, ma in gara con la squadra Pro.
Il weekend belga, invece, prevedeva due corse: il Grand Prix Criquielion e il Grote Prijs Jean-Pierre Monseré. Nella prima erano al via sei Continental: le locali Materiel-Velo.com e Tarteletto-Isorex, le britanniche AT85 e Saint Piran, la neerlandese Allinq e la danese ColoQuick. Nella seconda le stesse squadre, ad eccezione della Saint Piran, sono state raggiunte da BEAT, Jumbo-Visma Development, Metec-SOLARWATT e VolkerWessels. Entrambe le corse si sono concluse in volata e il miglior esponente del ciclismo di terza divisione è stato Jordi Warlop, corridore della Soudal-Quick Step Devo in prestito alla formazione WorldTour, che ha ottenuto un quarto e un sesto posto. Per quanto riguarda le Continental iscritte alle due gare, Nicklas Amdi Pedersen (ColoQuick) è stato il migliore al GP Criquielion con il suo dodicesimo posto, mentre al GP Monseré si è rivisto ad un buon livello l’esperto belga Timothy Dupont (Tarteletto-Isorex), decimo al traguardo.
In settimana l’UCI ha registrato un’altra Continental: si tratta della Rower San Luis. Il corridore più noto del roster (composto da dieci argentini) è Lucas Gaday, che nel 2016 corse tra i professionisti con il Team Roth. L’aggiunta degli argentini alla lista delle Continental è abbastanza sorprendente: a causa di questo ritardo nella registrazione, la squadra non ha potuto partecipare alla più importante corsa del paese, la Vuelta a San Juan, mentre per partecipare alle altre gare del calendario sudamericano la licenza non è necessaria.
Il corridore della settimana: Adam Ťoupalík
Grande protagonista delle gare croate, Adam Ťoupalík è da diversi anni uno dei migliori corridori della categoria Continental, ma non è ancora riuscito a fare il salto tra i professionisti. Grande crossista nelle categorie giovanili, negli ultimi quattro inverni il ventiseienne ha limitato molto le sue apparizioni nel fuoristrada.
Reduce da due titoli nazionali di ciclocross nella categoria allievi, il ceco si dimostrò uno dei migliori della specialità a livello internazionale tra gli juniores. Al primo anno vinse il titolo nazionale e conquistò una splendida medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo, mentre l’anno successivo (il 2014) si confermò campione ceco e fece la voce grossa in Coppa del Mondo, aggiudicandosi tre prove e la classifica generale. Una giornata negativa gli impedì di lottare per la maglia iridata, mentre ai Campionati Europei, disputati nella sua Repubblica Ceca, Ťoupalík dovette accontentarsi della medaglia d’argento. Chiusa la stagione crossistica, si fece vedere anche su strada, conquistando sia il titolo nazionale a cronometro che quello in linea e chiudendo all’ottavo posto la prova contro il tempo dei Campionati Europei.
Per l’esordio tra gli under 23, il corridore ceco fu ingaggiato dalla BKCP-Powerplus (la squadra che attualmente si chiama Alpecin-Fenix), per alternare strada e cross. Il titolo nazionale élite di ciclocross (in Repubblica Ceca non esiste la gara under 23) fu l’unica soddisfazione personale di una stagione di apprendistato. Nel 2016 migliorò il proprio livello, diventando un habitué della top ten nelle gare under 23 di ciclocross. Ai Campionati del Mondo ottenne un risultato eccellente che fu, però, anche una delle più grandi delusioni della sua carriera: Ťoupalík riuscì, infatti, a staccare tutti gli avversari e a tagliare il traguardo a braccia alzate, senza accorgersi del fatto che mancava ancora un giro alla fine e quando si rese conto dell’errore era già scivolato in quarta posizione. Ciononostante riuscì a riportarsi sui primi e ad imboccare in testa il rettilineo conclusivo, ma nella volata fu superato da Eli Iserbyt e dovette accontentarsi della medaglia d’argento.
Dopo un 2017 in cui non riuscì a compiere un salto di qualità, nel 2018 il ceco disputò una buona ultima stagione da under 23, ottenendo diversi podi nelle tre challenge del ciclocross e chiudendo quarto ai Campionati del Mondo. Su strada conquistò la prima vittoria in carriera, imponendosi in una tappa dell’Arctic Race of Norway: in quell’occasione Ťoupalík riuscì a staccare i compagni di fuga e a resistere alla rimonta del gruppo, che arrivò a soli 2” e fu regolato dal compagno di squadra Mathieu Van Der Poel.
A fine stagione, dopo aver disputato alcune gare di ciclocross senza grandi risultati, il ceco, non confermato dalla squadra con cui aveva corso per quattro anni, si ritrovò a piedi. Ad aprile firmò con il Team Sauerland NRW, una Continental tedesca, riuscendo così a tornare in gruppo. Le sue prestazioni furono buone e, per il 2020, arrivò la chiamata della Elkov-Kasper, la miglior formazione ceca.
Ťoupalík lasciò da parte il ciclocross per concentrarsi sulla strada e i risultati gli diedero ragione: nel giro di un mese chiuse al quarto posto il Czech Tour, riuscì a laurearsi campione nazionale (battendo in volata due professionisti di lungo corso come Zdeněk Štybar e Petr Vakoč) e arrivò nono nella prova in linea dei Campionati Europei. Nonostante questi ottimi risultati non riuscì a passare professionista e negli ultimi due anni ha proseguito la carriera nella Elkov-Kasper, dando il meglio di sé nel Visegrad 4 Bicycle Race, una serie di quattro gare di un giorno che si disputano in Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia. Nel 2022 il ceco ha vinto sia la prova di casa, in cui si era già imposto nel 2021, sia quella ungherese e ha chiuso al secondo posto quella slovacca. A fine stagione è tornato a cimentarsi maggiormente nel ciclocross, disputando un paio di gare di Coppa del Mondo e imponendosi in una prova della Toi Toi Cup, challenge che racchiude le principali gare del calendario ceco.
Il 2023 è iniziato alla grande, con la vittoria nel Trofej Umag e il secondo posto nel Trofej Poreč, prime corse della sua stagione. Se continuerà così, il ventiseienne potrà sicuramente aspirare ad un posto tra i professionisti.
La squadra del mese: China Glory
Quando l’UCI pubblica i roster della maggior parte delle squadre Continental (ogni anno all’inizio di gennaio) capita spesso di trovare team che non erano mai stati toccati da rumors di ciclomercato, ma si tratta quasi sempre di formazioni senza corridori particolarmente noti, destinate ad un calendario non troppo esteso, spesso limitato alle periferie del ciclismo. Per questo motivo la presenza della China Glory nella lista del 2022 ha sorpreso più di qualcuno: la squadra, comparsa praticamente dal nulla nel database, poteva contare su ben quattro corridori impegnati tra i professionisti nella stagione precedente e su una dirigenza composta da nomi noti come Amaël Moinard, Lionel Marie e Maarten Tjallingii. Il dirigente neerlandese ha poi spiegato che il tutto era stato costruito da zero in poco più di un mese.
Per vedere la formazione cinese in gruppo si è dovuto attendere fino ad aprile, ma da allora il calendario di gare è stato di buon livello. Le ambizioni del team sono cresciute e la possibilità di ottenere una licenza Pro sembrava concreta, ma poi la situazione è cambiata. La richiesta per il salto di categoria non è stata portata avanti e le notizie di mercato hanno riguardato solo movimenti in uscita. Poco dopo il Tour de Langkawi, inoltre, i social della squadra non sono stati più aggiornati e la chiusura sembrava essere diventata l’ipotesi più probabile, anche perché nel frattempo era arrivata la notizia degli addii di Moinard e Tjallingii. A rompere il silenzio (e a far capire che la China Glory sarebbe stata in gruppo anche nel 2023) è stato James Piccoli, non confermato dalla Israel, che ha annunciato il 1°gennaio di aver firmato con la formazione cinese. Ancora una volta è stata l’UCI ad annunciare il roster completo, composto quest’anno da dodici corridori.
Gli stranieri sono quattro e il canadese James Piccoli è il corridore più noto: reduce da un triennio nel WorldTour, l’ex corridore della Israel è uno scalatore e sarà il leader per le corse a tappe. In carriera ha vinto otto corse UCI, ma è a secco dal 2019 e vorrà certamente tornare a vincere. Anche il sudafricano Willie Smit ha esperienza nel WorldTour, avendo corso con la Katusha nel biennio 2018-2019. In seguito è rimasto tra i professionisti per altri due anni con la Burgos, prima di firmare con la China Glory all’inizio del 2022. Corridore molto combattivo, il campione africano 2017 ha conquistato la settimana scorsa l’Alanya CUP, regalando alla formazione cinese la prima storica vittoria internazionale.
Hanno corso tra i professionisti anche i due corridori europei in rosa: i francesi Lucas De Rossi e Julien Trarieux hanno condiviso, infatti, un’esperienza quadriennale alla Delko. Quando la squadra transalpina ha chiuso i battenti, De Rossi ha trovato rifugio nella China Glory, mentre Trarieux, prima di approdare in squadra quest’anno, ha cercato fortuna in mountain bike, specialità in cui tra gli juniores era stato anche argento mondiale. Entrambi sono ancora a caccia della prima vittoria UCI.
Degli otto corridori locali il più noto è sicuramente Lyu Xianjing, che nel 2019 vinse il Tour of China II e fu medaglia d’argento ai Campionati Asiatici, battuto solo in volata dal kazako dell’Astana Yevgeniy Gidich. Il venticinquenne sembrava poter diventare il primo cinese in grado di ottenere risultati anche in corse di alto livello, ma la pandemia ha fermato la sua carriera per due anni e al rientro in gara nel 2022 non è sembrato quello di prima.
Non ha mai vinto, ma ha acquisito una discreta esperienza Nazaerbieke Bieken, che nel biennio 2018-2019 ha corso con la Mitchelton-BikeExchange, formazione di sviluppo della WorldTour australiana, in cui è stato compagno di squadra di corridori di altissimo livello come Kaden Groves e Robert Stannard. Lo scorso anno ha preso parte a diverse gare in Europa e si è guadagnato, insieme a Lyu, la convocazione per la prova in linea dei Campionati del Mondo. L’altro corridore confermato è Xu Changquan, che lo scorso anno non è sembrato molto a suo agio nelle corse europee, ma ha avuto comunque il privilegio di rappresentare il suo paese della cronometro dei Campionati del Mondo.
Fra i cinque cinesi che hanno raggiunto la squadra nell’ultima sessione di mercato, spicca il nome di Liu Jiankun, proveniente dalla Pingtan International Tourism Island. Il ventisettenne ha una discreta esperienza, dovuta soprattutto all’avventura, condivisa con Bieken, nella Mitchelton-BikeExchange, e lo scorso anno si è sbloccato a livello UCI, aggiudicandosi una tappa e la classifica finale del Tour of Qinghai Lake. Nella stessa corsa ha trovato la prima vittoria anche Shen Yutao, poi terzo nella classifica finale. Il ventiduenne ha corso nel 2022 con la Li Ning Star, formazione da cui arriva anche Su Haoyu, partito molto bene in questa stagione con il settimo posto al Grand Prix Aspendos. Ha iniziato bene l’avventura nella nuova squadra anche Teng Geng, proveniente dalla Hengxiang, giunto ottavo all’Alanya CUP, mentre Sun Changsheng, arrivato dalla Shenzhen Xidesheng, è ancora a caccia del primo risultato di rilievo.
Nella formazione cinese c’è anche un po’ di Italia: Leonardo Canciani è entrato a far parte del gruppo di direttori sportivi dopo il ridimensionamento della Drone Hopper-Androni e nello staff tecnico c’è anche Imerio Cima, ex corridore di Nippo-Vini Fantini e Gazprom-Rusvelo.