Margot Vanpachtenbeke sul traguardo di Jena © Pagina Facebook Lotto Thüringen Ladies Tour
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Margot Vanpachtenbeke, fuga e volata da Jena al Giro di Turingia

La belga vince dopo una lunga fuga a due con la statunitense Edwards. Il gruppo in forte ritardo

25.06.2024 20:00

Ah, la fuga-bidone: un grande classico del ciclismo che fu, caduto in disgrazia negli ultimi anni. Ogni tanto, però, il prodigio si ripete e manda all'aria tattiche e pronostici. Appunto: chi avrebbe mai scommesso su una fuga da lontano nella prima tappa del Giro di Turingia femminile? Considerate le difficoltà del finale - con un GPM fatto apposta per scremare il gruppo - le chances di successo per le eventuali superstiti di una fuga apparivano pressoché nulle. E invece, Ruth Edwards e Margot Vanpachtenbeke hanno messo nel sacco le grandi favorite di giornata, giocandosi il successo di tappa e la prima maglia di leader sul traguardo di Jena. Il risultato parziale sorride alla 25enne belga, ma entrambe possono seriamente puntare alla vittoria finale, dato l'ampio vantaggio (superiore ai 2'40") sul resto della compagnia.

L'azione decisiva sul primo GPM

Ultimo test prima del Giro d'Italia femminile, il 37° Thüringen Ladies Tour - articolato in 5 frazioni in linea e una a cronometro - si è aperto con un insidioso andirivieni di 118,5 km per le strade di Jena e dintorni. Sebbene siano segnalati soltanto un paio di GPM lungo il percorso, le evasioni in pianura sono piuttosto brevi. Il circuito finale di circa 25 km, poi, propone un interessante diversivo: la scalata di Münchenroda, ben più ostile di quanto non suggeriscano la lunghezza (3,3 km) e la pendenza media, di poco inferiore al 5%.

Poco dopo la partenza ufficiale, si avvantaggiano le olandesi Sabrina Stultiens (VolkerWessels) e Mijntje Geurts, in gara sotto le insegne della Nazionale. La fuga si spegne poco a poco per iniziativa delle atlete della Human Powered Health, che ricompattano il gruppo poco prima di scalare il primo Gran premio della montagna della corsa (Grossbockhedra, 1300 metri al 6,5% medio). Ed è proprio qui che nasce l'azione decisiva: in contropiede si muovono la belga Margot Vanpachtenbeke (VolkerWessels) e la statunitense Ruth Edwards (Human Powered Health). In breve tempo, la nuova coppia al comando guadagna un margine superiore al 2' sul gruppo, trainato a rotazione dalle cicliste di AG Insurance-Soudal, Lidl-Trek, Canyon SRAM e SD Worx, spalleggiate dalle EF Education-Cannondale. Tuttavia, il ritmo è troppo blando per impensierire le fuggitive, che sfondano la barriera dei 4' di margine ai -40 dalla conclusione.

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Federica Venturelli durante la cronometro europea © Federciclismo

Volata a due senza storia

La lussemburghese Nina Berton (Ceratizit) e la polacca Marta Lach (Ceratizit) sono le uniche a bocciare la linea della prudenza, ma entrambe saranno costrette a ritornare sui propri passi. A questo punto, i giochi sono praticamente fatti: l'ex campionessa USA in linea e la giovane belga hanno accumulato un margine superiore ai 5' sul plotone. Non resta che affrontare il Münchenroda, che presenta le rampe più insidiose proprio in vista della cima. Vanpachtenbeke dimostra di essere più brillante di Edwards, ma la ciclista d'oltreoceano riesce comunque ad accodarsi alla compagna di ventura. Con colpevole ritardo, si accendono anche le prime firme del gruppo: la polacca Katarzyna Niewiadoma (Canyon SRAM) mette in fila il gruppo, portandosi dietro l'australiana Brodie Chapman (Lidl-Trek) e le olandesi Mischa Bredenwold (SD Worx), Amber Kraak (Nazionale olandese) e Sylvie Swinckels (Roland). Il loro contrattacco, però, si esaurisce per colpa di… un passaggio a livello abbassato. Tutto da rifare, dunque: gruppo di nuovo compatto fino allo sprint di consolazione.

Lo stop al passaggio delle inseguitrici è una benedizione per Edwards e Vanpachtebeke, che hanno davanti a sé anche l'opportunità di scavare un abisso in classifica. Le due procedono senza mordere il freno fino ai 200 metri, quando la ciclista della VolkerWessels sfila di ruota l'americana, mettendo a segno una doppietta affatto insperata alla vigilia. Su impulso delle Fenix-Deceuninck, il gruppo riprende slancio in vista del toboga finale. La campionessa europea in carica prende in testa il rettilineo d'arrivo, ma viene scavalcata negli ultimi 30 metri dalla tedesca Linda Riedmann, in corsa con la maglia della Nazionale. Lach completa la top-5 di giornata. In fondo alla prima pagina della classifica anche l'italiana Federica Venturelli (UAE ADQ). 

Vanpachtenbeke indossa anche la maglia di leader con un vantaggio di 4" sulla sua compagna di fuga e di 2'44" su Riedmann. Le altre pretendenti alla vittoria hanno un disavanzo di poco inferiore ai 3': la giuria ha infatti abbuonato al gruppo il ritardo accumulato al passaggio a livello. 

Il Giro di Turingia femminile proseguirà mercoledì con la seconda tappa: partenza e arrivo a Gera dopo 119,5 nervosi e ondulati. I due GPM di Dörtendorf (1100 metri all'8,5%) e Höhe Abzweig Otticha (1300 metri con una pendenza media del 5,5%) sono forse troppo lontani dal traguardo per impensierire le ruote veloci, che punteranno a un veloce riscatto dopo lo smacco (pardon, il bidone) di Jena.

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Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20