Giro della Lunigiana, Seixas batte Finn. Caduta al via, Omrzel in prognosi riservata
La corsa tosco-ligure si apre con il successo del talento francese
Il futuro è tutto da scrivere, ci mancherebbe altro. Eppure, il presente di Paul Seixas non può che destare impressione: il teen-ager seguito dalla Decathlon AG2R La Mondiale ha vinto la prima tappa del Giro della Lunigiana, una delle corse a tappe più prestigiose e importanti al mondo per gli juniores. Grande apprensione per le condizioni dello sloveno Jakob Omrzel.
Lunigiana, Omrzel in gravi condizioni
«La corsa dei futuri campioni»: lo slogan nient'affatto presuntuoso del Giro della Lunigiana, la quattro giorni settembrina che ha consacrato corridori di primissima grandezza nella storia del ciclismo professionistico. Alcuni nomi? Franco Chioccioli, Gianluca Bortolami, Gilberto Simoni, Damiano Cunego, Alberto Bettiol, Matej Mohoric, Tao Geoghegan Hart, fino agli intoccabili dei nostri giorni: Tadej Pogacar, a segno nel 2016, e Remco Evenepoel, che dominò l'edizione del 2018 prima di vincere il titolo iridato juniores a Innsbruck.
La 48ª edizione della corsa a tappa tosco-ligure si apre con la movimentata Luni-La Spezia (83,3 km), caratterizzata dai GPM di Fontia (2ª categoria, 4,7 km al 5%), da affrontare dopo 26,9 km di corsa, e di Biassa (1ª categoria, 3,4 km con una pendenza media dell'8,2%), posizionato ai -9 dal capoluogo spezzino.
Poco dopo il via, grave incidente per l'italiano Jacopo Sasso - in gara con la squadra del comitato veneto - e lo sloveno Jakob Omrzel. In base alle poche notizie disponibili, i due atleti sono entrati in collisione con una moto dell'organizzazione. Bollettino medico preoccupante per il vincitore dell'ultima Roubaix juniores: colpito da arresto cardiaco, lo junior sloveno è attualmente ricoverato in prognosi riservata al Sant'Andrea di La Spezia. Meno gravi, per fortuna, le condizioni di Sasso: come riferisce l'ANSA, il corridore veneto si è procurato soltanto alcune escoriazioni. Frattura della tibia e del perone per il motociclista coinvolto nella caduta.
La cronaca della corsa
La fuga di giornata decolla dopo un'ora piuttosto frenetica: in azione gli italiani Elia Andreaus (Trento), Andrea Bessega (Friuli Venezia Giulia), Michele Bicelli (Lombardia) e Stefano Viezzi, anch'egli in gara per il comitato friulano. Il quartetto di testa accumula un vantaggio massimo di 2'05" ai -20 dal traguardo prima di subire la decisa reazione del gruppo, trainato dalla Nazionale francese. Selezione durissima sulla salita di Biassa: davanti resistono tre juniores d'Oltralpe, Baptiste Gregoire, Paul Seixas e Aubin Sparfel, e il polacco Patryk Goszczurny. Poco prima di scollinare, Seixas raggiunge e stacca i quattro fuggitivi, imboccando la discesa conclusiva con una decina di secondi di margine sull'italiano Lorenzo Mark Finn (Liguria), che aveva nel frattempo distanziato gli ex battistrada.
Lo junior di casa recupera con decisione su Seixas, riagganciandolo a meno di 5 km dalla linea bianca. La coppia di testa procede senza tatticismi fino all'arrivo, dove l'emergente francese - 10 vittorie nel 2024, compresa la Liegi-Bastogne-Liegi di categoria - brucia Finn. 3° gradino del podio per il ceco Pavel Šumpík (a 1'05") davanti ad Andreaus e Viezzi. Gli altri italiani: 8° Bessega (a 1'16"), 10° David Zanutta (Friuli, a 2' dal vincitore).
Seixas è anche il primo leader del Lunigiana con 4" di margine su Finn e 1'11" su Šumpík.
Giovedì l'arrivo a Chiavari
La corsa metà toscana, metà ligure proseguirà giovedì con la 2ª tappa, da Portofino a Chiavari per complessivi 85,8 km. Percorso esigente sulle strade della Riviera di Levante: due GPM di 3ª categoria (Ruta, appena 100 metri al 2,5%; Chiapperino, 5,7 km al 4,6% medio) nella prima parte di corsa, seguiti dal Boasi (1ª categoria, poco più di 9 km al 4,3% con punte al 9%). In vista dell'arrivo, poi, l'ultima salita di giornata, il San Rufino: 5,4 km al 4,7%. Niente di meglio per gli specialisti delle imboscate.