Ciclismo Giovanile

Il Tour de l'Avenir va veloce, l'Italia per ora promette

Successi parziali per Søren Wærenskjold, Casper van Uden e Adam Holm Jorgensen nella corsa giovanile francese. La maglia gialla è sulle spalle di Jordan Labrosse, azzurri in mostra con gli attacchi di Davide Dapporto e Lorenzo Milesi


Le prime tre tappe del Tour de l'Avenir sono andate in archivio. I giovani atleti non hanno deluso le aspettative e si sono resi protagonisti di tre giorni scoppiettanti. Il primo a scrivere il proprio nome sull'edizione 2022 è stato Søren Wærenskjold, norvegese, che ha un certo feeling con l'apertura della corsa francese; già lo scorso anno l'atleta della Uno-X vinse la prima tappa - in quel caso si trattava di un prologo - e bissò il successo il giorno seguente.

Sulla prima tappa c'era scritto "volata di gruppo" a caratteri cubitali, ma il norvegese ha pensato bene di stravolgere i piani dei suoi rivali. Sin dalla partenza dei quattro fuggitivi - l'italiano Dapporto, il tedesco Lührs, il danese Bevort e il lussemburghese Wenzel - Wærenskjold si è mosso come un veterano amministrando alla perfezione la sua squadra. Quando la fuga è stata ripresa, si è portato sulle ruote dello sloveno Glivar, che ha attaccato in coppia con il tedesco Keup nell'ultimo chilometro. Il finale ricco di curve non ha facilitato il rientro del gruppo e Wærenskjold ha lasciato sul posto i due compagni d'attacco involandosi verso un successo sorprendente. Il gruppo è stato regolato dal danese Changizi, che ha preceduto il britannico Watson. Giornata da dimenticare per lo spagnolo Tercero che è rimasto coinvolto in due cadute e ha chiuso a più di sei minuti dai primi: addio sogni di classifica per lui. Inizio positivo per l'Italia: nonostante le difficoltà di Bruttomesso, che non ha preso parte alla volata, Davide Dapporto si è messo in mostra nella fuga di giornata e ha alzato bandiera bianca solo in vista della flamme rouge.

La tappa di sabato ha avuto uno scenario simile, con una fuga di tre corridori: Rafferty, Stehli e Miles a rappresentare rispettivamente Irlanda, Svizzera e Canada. Nulla da segnalare nel gruppo che ha viaggiato tirato dai Paesi Bassi per buona parte della tappa. La corsa si è accesa negli ultimi venti chilometri, quando la fuga si è scomposta sotto al ritmo martellante di Stehli. Dal gruppo è scattato Costiou, ma l'azione più determinata è stata quella di Milesi. A 12 chilometri dal traguardo il lombardo ha staccato Miles e Costiou, portandosi dietro Stehli e costringendo il gruppo a uno sforzo ulteriore. L'azione dei due attaccanti si è però esaurita poco prima dell'ultimo chilometro, quando il treno perfetto dei Paesi Bassi ha spianato la strada allo sprint vincente di Casper van Uden. Changizi e Watson hanno replicato il secondo e il terzo posto della prima tappa, mentre Wærenskjold ha chiuso al sesto posto mantenendo la leadership in classifica generale.

L'arrivo della tappa di oggi strizzava l'occhio ai finisseur e alle ruote veloci, ed è questo lo scenario profilatosi sin dal primo chilometro. A comporre la fuga di giornata sono stati Peyrot per il Messico, Weiss per la Svizzera, Zangerle per l'Austria e Nurlykhassym per il Kazakistan. Il gruppo non ha opposto resistenza, controllando la situazione da lontano sotto la spinta di Norvegia e Paesi Bassi. A trenta chilometri dall'arrivo, il plotone è rientrato sulla fuga nel tentativo di coprire un attacco del tedesco Wilksch. Il danese Holm Jorgensen ha allungato in contropiede, seguito dal ceco Kelemen e da Labrosse, portacolori della rappresentativa regionale Auvergne Rhone-Alpes. Il gruppo ha faticato ad organizzarsi soffrendo la grande determinazione dei tre battistrada, che a sette chilometri dal traguardo viaggiavano con mezzo minuto di vantaggio. Nonostante i tentativi in prima persona di Van Uden e Wærenskjold, il terzetto è riuscito ad anticipare la volata. Holm Jorgensen ha lasciato sul posto Kelemen e al fotofinish ha avuto la meglio su Labrosse, nuovo leader della corsa  con 1" sullo stesso Kelemen.

Dopo le prime tre tappe possiamo considerare positivi alcuni segnali giunti dalla selezione italiana, sebbene gli azzurri non abbiano portato a casa nemmeno un piazzamento nei primi dieci. Nei prossimi giorni sarà però importante concretizzare quanto di buono è stato mostrato in queste prime tre tappe. Domani ci sarà un'altra frazione per le ruote veloci a Chaillac, appena prima della cronometro a squadre di 28 chilometri, primo spartiacque per la classifica generale martedì a Saint-Vallier.
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Se sorrido mentre parli, probabilmente stai parlando di ciclismo. Tifoso sfegatato di tutti i corridori dal nome bizzarro e appassionato di triathlon, sono tra quelli che attendono la stagione di ciclocross più di quella su strada.