Milanimal
Jonathan Milan vince la sua seconda tappa in questo Giro a Francavilla a Mare, ed è sempre più imprendibile per la maglia ciclamino. Merlier declassato, secondo Groves
San Salvo, Giulianova, San Benedetto del Tronto, Francavilla a Mare. Non sono consigli per un itinerario lungo l'Adriatico e dintorni tra Marche e Abruzzo, ma quattro delle cinque località che hanno salutato una vittoria allo sprint di Jonathan Milan negli ultimi due anni, tra Tirreno-Adriatico e Giro d'Italia. Non sappiamo se il velocista della Lidl-Trek abbia una predilezione particolare per le località di questa zona, ma quel che è certo è che quando c'è il terreno per arrivare in volata di gruppo, Milan sbaglia sempre più raramente.
La maglia ciclamino fa sua anche l'undicesima tappa di questo Giro, trovando la sua seconda vittoria personale, ma soprattutto una sintonia sempre migliore con i compagni, anche quando le cose non vanno perfettamente come oggi, quando Simone Consonni non è riuscito a essere presente per fargli da ultimo uomo. Milan ha pazientato fino all'ultimo alla ruota di Tim Merlier (poi declassato), e ha saputo controllare alla perfezione una volata non semplicissima, su un rettilineo finale di oltre tre chilometri dove tutti i velocisti hanno cercato di farsi largo. Al termine della tappa sopra i 200 chilometri più veloce della storia del Giro (47.171 km/h), vince lo sprinter che ormai ha sempre più argomenti per essere considerato il più veloce, perlomeno di questo Giro.
Giro d'Italia 2024, la cronaca dell'undicesima tappa
La notizia della mattinata è ovviamente quella del ritiro della maglia bianca Cian Uijtedebroeks, che già ieri aveva dichiarato di non sentirsi per niente bene, e oggi si è visto costretto ad abbandonare. Terminano anche le ambizioni di classifica del Team Visma Lease a Bike, rimasta ora con solo cinque corridori, dopo aver perso anche il suo velocista Olav Kooij. DNS anche per Stefano Oldani (Cofidis), anche lui malato, e Louis Barré (Arkéa B&B Hotels), per le conseguenze di una caduta.
Con entrambi i capitani fuori dai giochi, via libera per Edoardo Affini e Tim van Dijke, che si infilano nella fuga iniziale insieme a Thomas Champion (Cofidis). In altri contesti e in annate più fortunate sarebbe ben più preoccupante trovare mezza squadra della Visma in fuga, ma questa volta le squadre dei velocisti controllano senza particolari apprensioni. Lidl-Trek e Alpecin-Deceuninck sono anche le uniche due a partecipare allo sprint intermedio di Casacalenda, dove Milan precede un Kaden Groves abbastanza rassegnato al secondo posto nella classifica della maglia ciclamino.
Milan si disinteressa invece allo sprint all'Intergiro di San Salvo, dove Groves precede Merlier e Filippo Fiorelli. Nel frattempo il vantaggio dei tre fuggitivi si fa sempre più sottile, e l'avventura di Champion, Affini e Van Dijke finisce poco prima del traguardo volante di Fossacesia Marina, ai -35 dall'arrivo. Nella sede della Grande Partenza di un anno fa in palio ci sono i secondi di abbuono, e Geraint Thomas prova a cogliere l'occasione per rosicchiare qualcosa a Dani Martínez. Il gallese guadagna 2", ma Ryan Mullen (Bora Hansgrohe) sprinta per soffiargli il bottino pieno e favorire il suo capitano.
Le squadre dei velocisti hanno quindi oltre trenta chilometri senza doversi curare di una fuga di riassorbire, ma il finale diviene un po' più concitato del previsto a causa del forte vento a favore. Su uno degli ultimissimi brevi strappi, ai -20 dall'arrivo, prova ad uscire dal gruppo Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), che in questa prima metà di Giro ha provato più volte azioni di questo tipo. Il suo tentativo non impensierisce però la Alpecin e le altre squadre dei velocisti, tra cui spunta per diversi chilometri anche Luke Plapp per aiutare Caleb Ewan.
Poco dopo l'attacco di Piccolo, una caduta coinvolge Felix Großschartner (UAE Team Emirates) insieme a Kevin Vermaerke e Gijs Leemreize (Team dsm-firmenich PostNL), ma senza particolari conseguenze per nessuno dei tre. Sarà l'unica di un avvicinamento nervoso e velocissimo alle ultime due curve intorno ai -4, da tutti definite come il punto chiave del finale. Come sempre la Ineos Grenadiers esce al momento giusto per tenere Thomas lontano dai pericoli, per poi lasciare spazio alle squadre dei velocisti una volta superati i -2, così come Tadej Pogačar, che anche oggi ha portato davanti la maglia rosa nel finale, forse anche per dare un minimo contributo a Juan Sebastián Molano come già aveva fatto a Napoli.
Merlier surclassato e declassato
Nel lunghissimo rettilineo finale sbaglia i tempi il Team Jayco AlUla, che lascia Ewan troppo presto nelle primissime posizioni con vento contrario, mentre all'ultimo chilometro escono ancora gli Alpecin con buoni numeri, mentre Groves rimane più coperto a ruota di Milan. La Lidl-Trek perde Consonni per il finale, con il solo Edward Theuns a disposizione della maglia ciclamino. Ai -400, mentre una caduta estromette dai giochi Fabio Jakobsen, Madis Mihkels e Jenthe Biermans, Bert van Lerberghe a uscire davanti a tutti per pilotare Tim Merlier, che lancia il suo sprint ai 150 metri. Il belga prova a schiacciarsi verso le transenne, cambiando però decisamente traiettoria e danneggiando lo sprint di Molano, mentre Milan pazienta fino al momento giusto, tiene la linea migliore e vince con un certo margine. Merlier viene declassato per la sua manovra, facendo scalare al secondo posto Groves e al terzo Giovanni Lonardi (Polti-Kometa).
Una volata con un padrone molto chiaro e che non ammette replica, anche senza considerare la penalità per Merlier, che a sua volta non è riuscito a opporre resistenza a un Milan sempre più in controllo della propria potenza debordante. Il suo vantaggio nella classifica a punti è ora di +73 su Groves, con l'occasione per allungare ancora dopodomani a Cento e nelle altre due probabili volate rimanenti.