A tutta birra! E sai cosa Bevin...
Uno straripante Patrick Bevin attacca e vince la settima tappa del Tour of Turkey. Colpo doppio per il neozelandese che scalza Sepúlveda in classifica generale
Una vittoria fortemente voluta e cercata quella ottenuta oggi da Patrick "Paddy" Bevin. Il neozelandese della Israel-PremierTech che già da giorni aveva dimostrato buona condizione attacca in salita dopo aver fatto lavorare a fondo la squadra, involandosi negli ultimi 30 km in compagnia di Jay Vine e Nicolas Edet. La leadership di Sepúlveda è così scardinata e il vincitore di giornata mette una seria ipoteca anche sul successo finale, che passerà tuttavia nella frazione conclusiva di domani ad Istanbul. A nulla servono gli sforzi di Kevin Colleoni e Luca Chirico per ricucire il gap su uno scatenato Bevin, che si dimostra inequivocabilmente il più forte anche nel lungo tratto in pianura che conduce al traguardo, vincendo addirittura per distacco dopo una rasoiata all'ultimo chilometro. Torna al successo così anche la Israel-PremierTech, formazione martoriata da malanni e sfortune varie in questa prima parte di stagione, e che avrà bisogno di molte altre prestazioni come quella odierna per salvare il proprio posto nel WorldTour.
Va oggi in scena la settima e penultima tappa del Tour of Turkey 2022, che si snoda da Gelibolu a Tekirdag per un totale di 131,3 km. Le difficoltà di giornata sono rappresentate da 3 salite concentrate nella seconda parte di gara, di cui due categorizzate come GPM ed entrambe con una lunghezza di circa 7 km, pur senza pendenze proibitive. Dopo lo scollinamento dell’ultima ascesa a circa 25 km dalla conclusione, però, sarà tutta pianura e discesa fino al traguardo. La giornata si presenta dunque di difficile interpretazione, potendo essere teatro sia di tentativi da lontano che di un arrivo allo sprint. Difficile però pensare ad una volata di un gruppo al completo come invece già successo in svariate occasioni nei precedenti giorni di corsa.
Com’era prevedibile, il ritmo subito dopo la partenza si fa immediatamente molto alto, e tra i molteplici attacchi si distingue una Israel-PremierTech molto attiva, intenzionata sin da subito a fare corsa dura per il proprio leader Patrick Bevin. I tentativi più pericolosi di questa prima fase tuttavia non riescono a prendere il largo, e dopo una quindicina di chilometri dal via evadono in quattro: al comando troviamo Syver Waersted (Uno-X), Nickolas Zukowsky (Human Powered Health), Feritcan Şamli (Spor Toto), Abram Stockman (Saris Rouvy Sauerland). Nonostante la composizione della fuga non preoccupi il gruppo, il vantaggio del quartetto di testa viene tenuto relativamente basso dal plotone, trainato dagli uomini di Bora-Hansgrohe e Lotto-Soudal.
Il copione procede invariato sino a 30 km dalla conclusione quando ormai ci troviamo sull’ultima salita di giornata. Ripresi tutti gli attaccanti in seguito al forcing della Israel-PremierTech attaccano Patrick Bevin e Jay Vine (Alpecin-Fenix), rispettivamente secondo e terzo della classifica generale. Sono diversi i corridori che provano ad agganciarsi a questa pericolosa azione, tra cui anche Kevin Colleoni (BikeExchange-Jayco). L’unico uomo che però riesce ad aggrapparsi alla scatenata coppia di attaccanti è Nicolas Edet (Arkéa Samsic), mentre il gruppetto di inseguitori, composto da circa 20 uomini, è tirato in prima persona dal leader della generale Eduardo Sepúlveda (DroneHopper-Androni). Il terzetto al comando procede di comune accordo, quando dietro la BikeExchange-Jayco di Kaden Groves si alterna a Sepúlveda nell’impegnativo inseguimento. Bevin, Vine ed Edet riescono a scollinare con un vantaggio di 35”, con Kevin Colleoni che prova a dare il tutto per tutto nella successiva discesa, mentre anche Luca Chirico (DroneHopper-Androni) fa la sua parte in testa al gruppo per il compagno di squadra.
Nonostante lo sforzo del drappello inseguitore, in cui sono ancora presenti i velocisti Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) e Danny van Poppel (Bora-Hansgrohe), il divario si mantiene sostanzialmente invariato quando, a 14 km dalla conclusione, termina la discesa. Senza l’innesto di forze fresche che possano dare nuova linfa all’inseguimento la situazione pende inevitabilmente a favore dei 3 attaccanti, con il loro vantaggio che aumenta fino ad 1’. Entrati negli ultimi 5 km Edet smette di collaborare con i due compagni di avventura, mentre la Lotto-Soudal sceglie inspiegabilmente di far lavorare Harm Vanhoucke solo ora, a giochi ormai fatti. A 2500 metri dall’arrivo Jasper Philipsen prova ad uscire da solo all’inseguimento, seguito dal connazionale Jasper De Buyst (Lotto-Soudal). In vista dell’ultimo chilometro Nicolas Edet prova a sorprendere, ma Vine e Bevin gli si riportano immediatamente sotto. Subito dopo è proprio Bevin a partire in contropiede, staccandosi tutti di ruota. Le sue ottime doti di passista gli permettono di andare a vincere per distacco su Jay Vine, terzo Nicolas Edet. A 41” Jasper Philipsen batte Jasper De Buyst nello sprint per la quarta posizione, ma il gruppo è immediatamente alle loro spalle. La sesta posizione è di Danny van Poppel che supera Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa) e Dylan Sunderland (Global 6). Completano la top10 Corbin Strong (Israel-PremierTech) nono ed infine decimo Henri Vandenabeele (DSM).
La classifica generale vede dunque il ribaltone che era nell’aria, con Patrick Bevin che balza al comando; il neozelandese ha ora un vantaggio di 20” su Jay Vine e 40” su Eduardo Sepúlveda, che ora dovrà difendere il podio. Passa al quarto posto Nicolas Edet a 52”, Harm Vanhoucke è quinto a 1’17”, Anders Halland Johannesen sesto a 1’26”. Settima piazza provvisoria per Dawit Yemane (BikeAid) a 1’33”, mentre Sean Bennett (China Glory) è ottavo a 1’37”. Completano le prime 10 posizioni il turco Mustafa Sayar (Sakarya BB) nono a 1’50” ed Henri Vandenabeele, decimo a 1’52”.
Termina domani, con l’ottava e ultima tappa, il Tour of Turkey 2022. Nella giornata conclusiva saranno in programma 137,8 km con partenza ed arrivo nella capitale Istanbul. Attenzione però, perché probabilmente non si tratterà di una passerella come si potrebbe credere; infatti i ridotti distacchi in classifica generale e uno strappo da ripetere 4 volte nel circuito finale, con l’arrivo posto proprio in cima allo stesso, potrebbe essere il terreno ideale per ribaltare le gerarchie in extremis.