UAE Tour - Quote e pronostici
Con l’UAE Tour, prende il via Quote Popolari, la nuova rubrica di Cicloweb dedicata all’analisi delle quote e ai pronostici. Con un’avvertenza sempre valida: il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica
Dopo l’antipasto australiano di gennaio, con il risorto Tour Down Under vinto un po’ a sorpresa da Jay Vine, il calendario World Tour propone la seconda corsa a tappe della stagione, l’UAE Tour. Il menu – per proseguire il parallelo con la tavola – proposto non è dissimile da quello delle passate stagioni, con un’importante novità: al posto della consueta, breve cronometro individuale, gli organizzatori propongono quest’anno una prova contro il tempo a squadre dal chilometraggio contenuto – appena 17 km – ma capace comunque di creare differenze tra i pretendenti alla vittoria finale, forse anche maggiori di quelle prodotte dal tic-toc individuale. Punti fermi i due arrivi in salita: quello più semplice di Jebel Jais alla terza tappa e quello più impegnativo – e solitamente decisivo – di Jebel Hafeet, che sarà anche l’ultimo sforzo affrontato dai corridori in terra emiratina. Per tutti i dettagli sul percorso, il rimando è al nostro articolo dedicato. Dedichiamoci all’analisi dei protagonisti.
Evenepoel vs UAE Emirates
La vedette del festival emiratino è sicuramente Remco Evenepoel. L’iridato di Wollongong, scaldato il potentissimo motore di cui è dotato in Argentina, si presenta ai nastri di partenza con il Giro d’Italia nel mirino e con la ferma intenzione di guastare i piani della squadra di casa, orfana di Tadej Pogacar, vincitore delle ultime due edizioni. A fare le veci del fuoriclasse nato a Klanec sarà Adam Yates, costretto ad arrendersi allo strapotere sloveno nel 2021 e l’anno scorso, ma vincitore dell’edizione 2020, condizionata dalle prime avvisaglie extracinesi di quel che, di lì a poco, sarebbe diventata pandemia covid. Almeno inizialmente, Yates condividerà – almeno parzialmente – i gradi di capitano con Jay Vine, tra i più forti in salita all’ultima Vuelta e sugli scudi anche in questo incipit di 2023, con la conquista del titolo australiano a cronometro prima e del Tour Down Under poi. Per precedenti e reputazione, il leader in casa UAE dovrebbe comunque rimenere Yates, come del resto testimoniano le quote offerte dai bookmaker: il nativo di Bury è offerto a tre volte la posta, qualche decimo di punto in più rispetto al 2,75 che è la miglior quota attualmente disponibile per la vittoria di Evenepoel, mentre chi proprio non riesce resistere al sorriso di Vine, può trovare conforto in una succosa quota 9.
Evenepoel è certamente corridore più forte di Yates – non ci dilungheremo in trattazioni sull’ovvio, tranquilli – ma nel contesto della settimana di corsa che inizierà domani, credo sia più vantaggiosa una giocata su Adam. Perché? Innanzittuto per l’inverno non semplice che ha vissuto Evenepoel: campione del mondo belga, dopo aver vinto – tra le altre co(r)se – la Vuelta e la Liegi, gli impegni extra-bici – ed extra-matrimonio – non sono di certo mancati e la forma, come testimoniato dal rendimento al San Juan, ne ha risentito. Remco non parteciperà per onore di firma, questo è certo, ma lo vedo partire un gradino sotto allo squadrone UAE, sia per lo scarso supporto che potrà ricevere nelle due tappe di montagna (Serry e soprattutto l’ottimo Vervaeke visto a Mallorca saranno i suoi alfieri), sia per quello che la Soudal-Quick Step riuscirà a fare nella cronosquadre, con Schmid e Cerny ottimi pedalatori (lo svizzero pure qualcosa in più), ma non all’altezza di McNulty, Bjerg, Soler, Laengen e del pluricitato Vine. Yates è sì alla prima apparizione dell’anno, ma si è preparato a dovere, conosce questa corsa come le sue tasche e non ha certamente intenzione di lasciarsi sfuggire una delle poche possibilità che avrà in stagione per centrare una vittoria World Tour.
Gli altri? Il ruolo di terzo – o quarto – incomodo è tutto di Pello Bilbao, sul gradino più basso del podio l’anno scorso e mostro di regolarità, soprattutto nelle brevi corse a tappe. La Bahrain-Victorious, da squadra “vicina di casa”, tiene a far bene nella settimana emiratina e punta tutto sul biscaglino, offerto dai bookmakers a 10. Più succose le quote proposte per il giovanissimo duo a cui la Ineos Grenadiers affida le proprie speranze di vittoria: 16 la quota più alta a disposizione per il campione australiano Luke Plapp (che proprio in questa corsa ha dimostrato di poter tenere bene anche in salita, al netto di qualche colpo di sfortuna di troppo), 20 quella presente sulla lavagna al nome di Ben Tulett; si tratta di quote profondamente condizionate dalla presenza della cronometro a squadre, nella quale la formazione britannica schiererà il campione del mondo junior a cronometro Joshua Tarling, già secondo nella cronometro conclusiva dell’Étoile de Bessèges, oltre a ottimi passisti come Cameron Wurf, Ben Swift e il nostro Elia Viviani. Altri nomi? Pochi, forse solo due, possono riporre serie speranze di vittoria, o quantomeno di podio: si tratta dei due Jumbo-Visma Sepp Kuss e Tom Gloag, anche se la squadra olandese non sembra essere sufficientemente attrezzata per la cronosquadre. L’1,85 a cui Kuss è offerto da Eurobet nel testa a testa contro Poels merita una giocata (sempre responsabile, mi raccomando), come il 2,10 a cui Bet365 quota Emanuel Buchmann meglio piazzato rispetto a Jakob Fuglsang: il tedesco è lontano parente di quello ammirato in epoca pre-Covid, ma ha gia corso parecchio, senza rubare l’occhio, ma nemmeno sfigurando, tanto a Mallorca quanto in Oman; il caro, vecchio Jakob è al debutto e la sua Israel-Premier Tech parte un paio di gradini sotto la Bora-Hansgrohe nella cronometro a squadre.
Volata di vento, chi la vincerà?
Prima di tic-toc e scalate, i pretendenti alla vittoria finale dovranno fare i conti con il vento, che potrebbe essere il vero protagonista della prima tappa, quella del deserto. Si arriverà in volata, pochi dubbi a riguardo, ma qualche pesce grosso potrebbe rimanere tagliato fuori dalla lotta per la vittoria di tappa e, chissà, anche per quella in classifica generale. Negli ultimi 50 km, il gruppo dovrebbe essere a un vento da nord-nordovest di 25-30 km/h di intensità, di taglio da sinistra rispetto alla marcia verso nord del gruppo. Più dello strappetto presente nel circuito finale, la vera trappola nei 151 km della prima frazione rischia di essere questa. Lo sprint decisivo si svolgerà su una strada larga 8 metri e, stando alle previsioni meteo, il rettilineo finale dovrebbe essere a favore di vento.
I pretendenti alla prima vittoria non mancano di certo. Il primo nome in cima alla lavagna dei quotisti è quello di Tim Merlier: il campione belga vanta già una vittoria in stagione, nella prima tappa del Giro dell’Oman, dove sconfisse un campo di avversari certamente inferiore rispetto a quello con cui si confronterà domani; senza contare che, nell’altra corsa arabica, il buon Tim non doveva fare i conti con l’ingombrante presenza di un campione del mondo fenomeno assoluto idolo delle folle in squadra: nel vento, la squadra sarà tutta compatta intorno a Remco e, anche per questo, puntare su Merlier, per di più da favorito, potrebbe non essere una grande idea. Il corridore della Soudal-Quick Step, peraltro, non è l’unico ad aver già rotto il ghiaccio quest’anno: oltre a lui, ci sono già riusciti Phil Bauhaus, primo in ordine cronologico al Down Under, Dylan Groenewegen (pure lui nella penisola arabica), che potrà contare su Luka Mezgec come pesce-pilota, Sam Welsford, autore di un bis di pregio al San Juan, Fernando Gaviria, pure lui vincitore di una tappa in Argentina, come del resto Sam Bennett.
Tutti i nomi dei possibili protagonisti di domani li potete trovare nella preview, ma noi ci concentriamo sull’irlandese; che non sarà il velocista più forte del lotto, ma è certamente quello dotato del treno migliore, in particolare per quell’ultimo vagone che risponde al nome di Danny van Poppel. È soprattutto per la sua presenza, che la quota – 7,5 Sisal – a cui è pagata la vittoria di SammmyBe mi sembra di valore. Possibile nome a sorpresa quello di Marzio Bruseghin, che Goldbet propone nella propria lavagna addirittura a 301: quota, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, da prendere senza alcun indugio!