Gp Indurain: tra i due litiganti il più forte è McNulty
Lo statunitense viene passato da Van Gils sull'ultima salita, ma non si arrende, rientra in discesa e vince. Tra i primi quindici Battistella e De Pretto
Il trentatreesimo Gp Miguel Indurain ha sorriso a Brandon McNulty: lo statunitense ha coronato una corsa volitiva della UAE Emirates, che prima ha lavorato per tenere chiusa la gara, e poi, nel finale, con Arrieta, Finn Fisher-Black, Sivakov e con un Del Toro sempre coperto nel gruppo inseguitore, ha permesso che il suo attacco dopo l'ultimo gpm andasse a buon fine. Oltre alla condizione, che gli servirà da dopodomani a competere come spalla di Ayuso in un Giro dei Paesi Baschi dalla startlist stellare, per 25enne di Phoenix sono state decisive le doti da discesista, che gli hanno consentito dapprima di prendere un vantaggio importante ai -10 sugli inseguitori, e poi di rientrare su Maxim Van Gils, che lo aveva lasciato sul posto sull'Alto Ibarra, strappo con punte al 17% che terminava a meno di 2 km dal traguardo.
Gran Premio Miguel Indurain 2024, la cronaca della gara
La corsa partiva da Estella (Lizarra per i baschi) per ritornarvi dopo 198 km di saliscendi tra i monti cantabrici. Solo dopo i primi 20 ha preso il largo un gruppetto di sette corridori formato da Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi), Julius Johansen (Sabgal/Anicolor), José María García (Illes Balears Arabay,) Javier Serrano (Polti Kometa), Xabier Mikel Azparren (Q36.5),
Jetse Bol (Burgos-BH) e Louis Leidert (Lidl-Trek): il vantaggio massimo per loro è stato intorno ai 7 minuti dopo 80 km.
A transitare per primi sui Gpm sono stati Azparren (sull'Alto de Eraul) e Juaristi (sull'Alto Guirguillano e sull'Alto de Lezaun). Si Su queste due rampe hanno perso contatto prima Garcìa, poi Serrano e poi Azperren. Bol e Juaristi hanno poi staccato anche Leidert e Johansen, che però è stato in grado di rientrare.
Il gruppo, sotto l'impulso della UAE Emirates, ha ripreso il trio al comando intorno ai -30. Dai -40 era cominciata a scendere una lieve pioggia sulla corsa, che dai -33 è diventata copiosa, salvo poi cessare intorno ai -25, quando un gruppetto di sette uomini si è avvantaggiato nel tratto in salita dopo Irache, appena dopo il secondo dei tre passaggi sul traguardo. In questo tentativo erano presenti Andrea Bagioli (Lidl-Trek), Paul Double (Polti Kometa), Nans Peters (Decathlon AG2R La Mondiale), Jefferson Cepeda (EF Education-EasyPost), Oscar Onley (dsm-firmenich PostNL), Igor Arrieta (UAE Emirates) e Pablo Castrillo (Kern Pharma). Gli attaccanti hanno guadagnato una manciata di secondi di vantaggio, ma nonostante la lotta serrata con gli inseguitori, su di loro si è riportato Jon Barrenetxea (Movistar). Jayco AlUla e UAE si sono impegnate nell'inseguimento, chiudendo il gap poco dopo i -15, anche se Doble ha resistito ancora per poco sulle rampe dell'Alto de Eraul, dove ha provato ad andarsene Pavel Sivakov (UAE).
Il duello McNulty-Van Gils sorride allo statunitense
Appena dopo lo scollinamento Brandon McNulty (UAE Emirates) ha preso vantaggio prima della discesa: a inseguirlo una quindicina di corridori selezionatosi sull'ultima salita. Tra i più attivi è stato Cepeda, che voleva portare allo sprint Archie Ryan (EF Education-EasyPost). McNulty ha conservato il vantaggio anche in fondo al falsopiano, attaccando l'Alto Ibarra a con meno di 15" di vantaggio. Qui Maxim Van Gils (Lotto Dstny) è partito secco dal gruppo inseguitore e lo ha raggiunto e superato. La abilità di discesista di McNulty gli hanno però concesso di rientrare su Van Gils e giocarsi la volata a due nell'ultimo chilometro: Van Gils ha preso la volata dalla seconda posizione , ma non è mai riuscito a rimontare lo statunitense, che è arrivato sul traguardo a braccia alzate. Dietro la coppia di testa si è piazzato Oscar Onley (dsm-firmenich PostNL), che aveva fallito il tentativo di rimonta sul duo di testa in discesa, poi, alla spicciolata, il vincitore dello scorso anno, Ion Izagirre (Cofidis), Archie Ryan, e sesto, Samuele Battistella (Astana Qazaqstan). Nei primi quindici Davide De Pretto (Jayco AlUla), bravo rimanere nel gruppo degli inseguitori.