Giovanni Aleotti a segno nella terza tappa del Giro di Slovenia © BORA Hansgrohe
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Giovanni Aleotti iactus est! Tappa e maglia per l'emiliano al Giro di Slovenia

Il corridore della BORA beffa tutti sull'ultima discesa. Narvaez regola i battuti

14.06.2024 15:39

Un colpo di fioretto per sorprendere il gruppo ristretto che già pregustava lo sprint a Nova Gorica: Giovanni Aleotti arricchisce il suo palmarés - in cui comparivano soltanto i successi parziali al Sibiu Tour, di cui è stato campione per due volte - con una bella vittoria al Giro di Slovenia. Un piccolo saggio di audacia e caparbietà premiato non solo con il traguardo di giornata, ma anche con la maglia verde di leader, che proverà a difendere fin sulla cima del Krvavec, la montagna che - con tutta probabilità - designerà il vincitore della corsa.

Due attacchi respinti nella prima parte della corsa

Un GPM di 3ª categoria dopo una trentina di chilometri per rinfrancare lo spirito prima della doppia scalata a Ravnica (poco meno di 6 km con un paio di tratti in doppia cifra): il gustoso menu della terza tappa del Giro di Slovenia, dalla capitale Lubiana a Nova Gorica per complessivi 160,6 km. Due defezioni di peso al via: salutano la carovana l'ex campione del mondo a cronometro, il danese Tobias Foss (INEOS Grenadiers) e l'australiano Michael Storer (Tudor), vittima di una reazione allergica dovuta alla doppia puntura di un'ape. La prima fuga di giornata decolla dopo 31 km: si avvantaggiano l'australiano Dylan Hopkins (Ljubljiana Gusto Santic), l'italiano Alessandro Tonelli (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), a caccia di punti per la maglia rossa, l'olandese Arthur Kluckers (Tudor) e lo sloveno Matic Zumer (Sava Kranj). Ai primi attaccanti di giornata si uniscono in seguito l'eritreo Negasi Abreha (Q36.5), lo spagnolo Diego Uriarte (KERN Pharma) e l'ungherese Barnaba Peak (Adria Mobil). La loro azione, però, svanisce presto: gruppo compatto ai -115 da Nova Gorica. Subito dopo il secondo traguardo volante, Abreha e Kluckers rilanciano l'azione in compagnia dei francesi Maxime Decomble (Groupama-FDJ) e Matteo Vercher (Total-Energies). Il gruppo - guidato da EF EasyPost e INEOS tiene sotto controllo il quartetto, che imbocca le prime rampe della salita di Ravnica con un vantaggio che sfiora a malapena il minuto. Abreha e Vercher resistono fino in cima per poi rientrare nei ranghi ai -53.

Marcellusi ci prova da solo

In ogni caso, la quiete dura poco: su un percorso così tortuoso, è praticamente impossibile tenere chiusa la corsa. E così, dopo una prima sortita dell'italiano Alessandro Covi (UAE Emirates) e del francese Enzo Paleni (Groupama), ai -51 si forma un gruppetto di 17 contrattaccanti, tra i quali vale la pena di menzionare gli italiani Niccolò Buratti (Bahrain Victorius), Luca Covili (VF Group), Alessandro De Marchi (Jayco AlUla), Martin Marcellusi (VF Group) e il norvegese Vegard Stake Laengen (UAE) e lo spagnolo Alex Martin (Polti Kometa). L'accordo regge pochissimo: tutti ripresi tranne il generoso spagnolo Marcel Camprubì (Q36.5), subito messo nel mirino dai Bahrain Victorius. In contropiede ci riprova il francese Mathieu Burgadeau (Total Energies), ma il più brillante di tutti è senza dubbio Marcellusi che, dopo aver ripreso il corridore d'Oltralpe - a sua volta raggiunto dal tedesco Emil Herzog (BORA) - si avventura in una coraggiosa azione solitaria a cui il primo gruppo inseguitore - che ha nel frattempo perso l'ex leader della generale Phil Bauhaus (Bahrain) - concede un vantaggio massimo di 57". 

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Filippo Zana e Luke Plapp dopo l'arrivo di ieri a Oropa ©GreenEdge Cycling

L'azione decisiva di Aleotti in discesa

Il laziale della VF Group resiste fino alle prime rampe della salita, quando l'irlandese Archie Ryan (EF), già entrato nella precedente azione a 17, prepara il terreno all'attacco del connazionale Ben Healy (EF), che trascina con sé gli italiani Giovanni Aleotti (BORA) e Filippo Zana (Jayco) e l'ecuadoriano Jhonathan Narvaez (INEOS). Alle loro spalle perde subito contatto uno dei potenziali candidati al successo, lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain). Con lui c'è anche l'azzurro Giulio Pellizzari (VF Group) che, tuttavia, rientra brillantemente sui migliori e, dopo il riaggancio, prova persino a fare la differenza. In verità, nessuno dei 12 corridori al comando ha la forza per sorprendere gli altri. Nel dubbio, la squadra dei Reverberi - rappresentata da Luca Covili e Domenico Pozzovivo - decide di fare l'andatura fino alla vetta del GPM. Fanno parte della testa della corsa anche il belga Steff Cras (Total), il britannico Paul Double (Polti), il francese Jordan Jegat (Total) il norge Johannes Kulset (Uno-X), oltre ai già citati Aleotti, Healy, Narvaez, Pellizzari e Zana.

Qualche schermaglia all'inizio della discesa, poi l'affondo risoluto del 25enne emiliano, che scatta in contropiede a 6 km da Nova Gorica e guadagna subito una quindicina di secondi sul resto della compagnia. Il vantaggio resta pressoché immutato fino alla linea d'arrivo, dove Aleotti può festeggiare il 6° centro da professionista. A 11" il campione nazionale dell'Ecuador, che regola facilmente Jegat, Zana e Pellizzari. La buona prestazione di squadra dei VF Group (7° Pozzovivo, 9° Covili) non attenua il rammarico per non aver sfruttato la chiara superiorità numerica nel gruppo vincente.

Con questo successo, Aleotti si presenterà alla temutissima tappa di sabato (Škofljica-Krvavec di 147,2 km, con l'arrivo a quota 1587 metri dopo 11 km di ascesa al 7,7% medio) con 12" su Narvaez, 17" su Jegat e 21" sul terzetto formato da Zana, Pellizzari e Bilbao. 

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