Noemi Rüegg piega le scalatrici e si prende Willunga Hill. Tour Down Under ipotecato
La campionessa svizzera risponde agli attacchi di Fisher-Black e Bradbury e poi le stacca nell'ultimo chilometro, vincendo con 8" su Silke Smulders. Domani ultima tappa
Noemi Rüegg aggiunge il suo nome all'albo d'oro della salita di Willunga Hill, il simbolo del Tour Down Under, affrontato per la seconda volta nella corsa femminile. Il doppio passaggio nel finale poteva far pensare a una corsa più selettiva, ma le scalatrici sulla carta migliori hanno forse avuto troppa fretta di attaccare per rendere la corsa dura, finendo per rimbalzare. Neve Bradbury e soprattutto Niamh Fisher-Black rimangono senza niente in mano dopo la tappa regina, e domani a Stirling non sarà semplice per loro ribaltare la classifica.
A gioire è invece una delle atlete più complete del gruppo, rivelatasi già l'anno scorso in tutto il suo potenziale sia su arrivi simili a quello di oggi che in volate di gruppetto dopo corse impegnative. La campionessa nazionale svizzera è ora molto vicina alla sua prima vittoria in una gara a tappe World Tour, con 15" da difendere sulla più immediata inseguitrice, Silke Smulders (Liv AlUla Jayco).
Tour Down Under 2025, la cronaca della seconda tappa
La fuga iniziale della giovane della nazionale australiana Alli Anderson si esaurisce al primo passaggio a Willunga Hill (3.4 km al 7.3%), a meno di trenta chilometri dall'arrivo, quando viene prima raggiunta da Ally Wollaston (FDJ-Suez) e poi inghiottita dal gruppo. Anche la neozelandese non rimane a lungo davanti, perché la Lidl-Trek fa un buon passo già sulla prima salita e seleziona subito il gruppo principale.
Nessuna delle principali candidate alla vittoria si fa trovare impreparata, mentre cede subito la leader di classifica Daniek Hengeveld, che non ha chance di difendere la maglia dopo la splendida vittoria di ieri. Davanti sono solo una ventina, e nei dieci chilometri che precedono la salita finale ci sono una serie di tentativi di chi vuole avvantaggiarsi, tutti neutralizzati.
Amanda Spratt prepara il terreno per il primo attacco di Fisher-Black, che arriva già dopo pochi metri di salita. Alla neozelandese risponde subito Bradbury, l'altra grande scalatrice attesa, mentre anche Smulders prima e Rüegg poi riescono a rientrare in progressione, staccando Elise Chabbey (FDJ-Suez) e Dominika Włodarczyk (UAE Team ADQ). A due chilometri dalla vetta si forma un quartetto al comando, in cui è ancora Fisher-Black a cercare di rompere l'equilibrio, ma senza fare distacco.
Dopo il secondo allungo andato a vuoto l'andatura cala, e da dietro possono rientrare diverse inseguitrici. Poco prima dell'ultimo chilometro ci prova anche Bradbury, che dopo aver risposto per la terza volta a Fisher-Black si mette in prima persona, mettendo in difficoltà la neozelandese, fin troppo generosa. Nemmeno l'australiana della Canyon//SRAM zondacrypto ha il passo giusto, e non riesce a rispondere al controscatto di Smulders, che riesce ad andarsene insieme a Rüegg. La svizzera prima si porta a ruota e poi allunga in progressione, a poco meno di 500 metri dal traguardo, e questa volta riesce a rimanere da sola.
La sua è la mossa decisiva, e nel finale le permette di aprire un distacco importante nei confronti delle inseguitrici. Rüegg vince con 8" su Smulders e addirittura 26" sul gruppetto di Bradbury, regolato allo sprint da Mie Bjørndal Ottestad (Uno-X Mobility). Fisher-Black paga nel finale ed è solo nona a 35", mentre la migliore delle italiane è Eleonora Ciabocco (Team Picnic PostNL), quindicesima a 53". Domani si chiude con una tappa in circuito a Stirling, con un finale interessante ma in cui difficilmente ci saranno gli stessi distacchi.