Il primo verdetto del Tour: Richard Carapaz eletto supercombattivo
L'ecuadoriano della EF EasyPost premiato dalla giuria e dai tifosi
Come d'abitudine, la giuria del Tour de France ha atteso l'ultima tappa per designare il supercombattivo. Verdetto pressoché unanime della giuria e dei tifosi: Richard Carapaz premiato con il numero rosso.
Richard Carapaz, il più combattivo di tutti
Il 31enne ecuadoriano della EF EasyPost ha superato la concorrenza del norvegese Jonas Abrahamsen, in maglia a pois per quasi due settimane, e dell'irlandese Ben Healy. La vittoria a Superdevoluy ha dato la spinta decisiva allo scalatore sudamericano che, in realtà, ha corso in prima fila fin dalle tappe italiane, indossando la maglia gialla al termine della tappa di Torino. La sua corsa per l'élite della classifica si è tuttavia conclusa il giorno seguente sulle rampe del Col du Galibier, dove ha perso contatto dai migliori ancor prima dello scatto risolutivo di Tadej Pogacar. Da quel momento in avanti, il vincitore dei Giro d'Italia 2019 ha puntato esclusivamente sulle fughe da lontano: dopo aver spalleggiato il compagno di squadra Healy sulle montagne del Massiccio Centrale, la Locomotora del Carchi si è fatta vedere nella frazione pirenaica di Plateau de Beille, in cui ha cominciato a macinare punti per la classifica dei GPM. Doppiata la seconda settimana di corsa, Carapaz non ha perso occasione per andare all'attacco. E la sua perseveranza è stata ripagata sul traguardo di Superdevoluy, dove ha scritto un'altra pagina storica per lo sport ecuadoriano al termine di un serrato duello con il britannico Simon Yates.
Rientrato prepotentemente in corsa per la maglia a pois, l'ex corridore del Team Sky ha centrato la fuga anche nelle ultime tre tappe in linea sulle Alpi: indossati i panni del braccio destro al servizio di Healy sulla strada verso Barcellonette, Carapaz si è ripreso il centro della scena nelle frazioni di Isola 2000 - transitando per primo sulla Cime de la Bonette prima di indossare la maglia di miglior scalatore - e della Couillole, dove ha chiuso la partita per la classifica dei GPM.
Il riscatto dopo l'esclusione dai Giochi
Il campione olimpico in carica ha risposto con i fatti all'esclusione dalla prova in linea dei Giochi di Parigi, per la quale è stato invece selezionato Jhonathan Narváez, avvantaggiato dalla posizione nel ranking internazionale, che teneva conto dei risultati ottenuti da gennaio a maggio di quest'anno. Una decisione che scatenato la rabbia di Carapaz contro i vertici della Federazione ciclistica del suo paese e, in particolare, contro il presidente Santiago Rosero, a cui ha rimproverato di non aver tenuto in considerazione il ranking UCI degli anni precedenti, che ha sempre dato ragione al corridore della EF.
Ad ogni modo, giova ricordare che - in base alle quote assegnate dall'Unione ciclistica internazionale - l'Ecuador aveva la possibilità di schierare un solo corridore al via della gara in linea del 4 agosto. E la scelta - per quanto opinabile - è caduta sul corridore più adatto al percorso parigino.